III: Bon Jovi mi salva la vita

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Quello era in assoluto il piano più stupido che Theo avesse mai avuto.
Effettivamente non era nemmeno un piano, era soltanto tornato indietro.
Mentre correva da solo nell' oscurità non faceva altro che pensare a Freddy.
In quel momento non sapeva cosa gli avessero fatto, chi erano di preciso quelle ragazze o perché Talia lo avesse chiamato semidio.
Però una cosa la sapeva per certo: non avrebbe abbandonato Freddy.
Lui era l' unica cosa positiva che gli fosse mai capitata nella sua vita e lo aveva sempre aiutato senza apparente motivo.
Non poteva andarsene come se nulla fosse.
Sarebbe tornato indietro, anche a costo di rimetterci le penne.
Inizialmente si era sentito un eroe a pensare così, ma ora davanti a tutte quelle facce incredule che lo guardavano si sentiva un vero scemo.
Era come essere un attore teatrale che aveva scordato le battute, anche se non lo dava a vedere era nel panico più totale.
Theo fece la prima cosa che gli venne in mente: tese l' arco e puntò la freccia contro Talia.
Quando aveva scoccato la prima freccia Theo era rimasto senza parole.
Già da quando era in macchina con Freddy aveva avvertito qualcosa quando l' arco gli era apparso in mano, ma ora era evidente: l' arco era come un' estensione del suo corpo.
Theo si sentiva perfettamente naturale e senza nessun motivo sapeva alla perfezione la postura e i movimenti necessari per tirare bene con l' arco.
Poco prima la freccia non era andata a caso, aveva seguito alla perfezione la traiettoria che voleva Theo.
Ne fu piacevolmente sorpreso.
Non si aspettava di essere una sorta di Occhio di falco nano, anche se a dirla tutta in quel momento avrebbe fatto più comodo avere i poteri di Hulk.

- Ciao Talia ti sono mancato?- Theo chiuse un occhio puntandolo verso la fronte di Talia.

- Effettivamente...- Talia schioccò le dita e tutte le cacciatrici puntarono gli archi contro Theo -... si, mi sei mancato, Starlord-.

-Sembra che questo sia uno stallo alla messicana-.

Freddy si accigliò - io che diamine centro? Perché stasera mi insulti sempre? -

Theo lo ignorò, esaminando attentamente la situazione.
Dopotutto non era messo così male.
Era un vero e proprio stallo e Theo sapeva che in uno stallo vinceva sempre il più duro.
Era il momento di dimostrare che anni di risse di strada per accaparrarsi un pezzo di pane non erano state inutili.
Raddrizzò la schiena e assunse la sua espressione più minacciosa.

- Gettate immediatamente le armi, se non volete che Talia si faccia male-.

Nessun risultato.
Le cacciatrici rimasero stoiche ai loro posti.
Talia sorrideva, ma rimaneva immobile.

- Sai Theo, prima quando ho fatto finta di essere in pericolo con quei bulletti, avevo capito che eri un ragazzino coraggioso... ma adesso mi sembri solo stupido- disse ridacchiando, seguita a ruota dalle sue sorelle.

Theo si sentì a disagio, ma non lo diede a vedere.

- Ascolta Theo, se lasci ora l' arco ti prometto che non faremo male ne a te ne a Freddy, ok?-

- Non ti credo-.

- Non posso biasimarti, ma è l' unico modo per salvare il tuo amico -.

- Si,come no-.

Theo sapeva che non daveva in alcun modo ascoltarla.
Se abassava l' arco era finita.
Poi, senza dire nulla, Talia tirò fuori un coltello e lo puntò alla gola di Freddy.

Theo trasalì.
- Non ti azzardare, Talia-.

Freddy fece una smorfia.
-Dannazione Theo, avresti dovuto andartene via-.

- Lo so, ma non ti potevo abbandonare, avevi bisogno di aiuto-.

Freddy si rattristò.
- Theo io non mi merito il tuo aiuto, la situazione in cui ti trovi è tutta colpa mia-.

I rinnegati dell' Olimpo: Il sangue ripudiatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora