IX: Mi cacciano di casa

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Figlio della dea Artemide.
Per cinque secondi Theo aveva smesso di pensare e di sentire e nella sua testa le parole di Chirone rimbombavano come una campana.
Quando tornò a sentire si rese conto che nell' arena era esploso il chaos.
I figli di Apollo discutevano animatamente con il padre. I veterani cercavano di ristabilire l' ordine ,ma senza volerlo facevano ancora più casino. Aaron intanto l' aveva presa con filosofia ed era svenuto, con Olivia che cercava di rianimarlo.
Mary era sbiancata ( assieme a tutti gli altri ) e non staccava gli occhi di dosso da Theo.
Il ragazzino notò che in fondo, in un angolo abbandonato e solitario, Edricksen guardava la scena con relativo interesse mentre accanto a lui una marionetta si stava montando da sola, avvolta da una sottile luce verde.
Tutti gli altri semidei erano impegnati in una discussione collettiva.
Dalla folla spuntavano di continuo frasi come " non è possibile!" O " non può essere figlio di Artemide! Lei è una dea vergine!"
Theo si fece microscopico mentre accanto a lui Fabrizio e Joshua tentavano inutilmente di confortarlo.
Talia intanto cercava di evitare il suo sguardo.
Il volto di Chirone aveva perso ogni colore e nei suoi occhi brillava una luce strana.

- SILENZIO!!!!!!- tuonò forte.

Tutti i semidei si zittirono all' istante.
Chirone non aveva mai alzato la voce a quel modo e si vedeva che anche lui era sconvolto.

- La riunione è tolta. Theo Starlord partirà per la sua impresa tra 2 giorni assieme a Mary Hopper e Edgar Edricksen. Le cacciatrici non hanno il permesso di "scortarlo" fuori dal campo-.

Il pubblico approvò silenziosamente.
Talia e le sue cacciatrici preferirono non controbattere.

- Adesso tornate tutti nelle vostre cabine-.

A poco a poco la tribuna si svuotò.
I figli di Apollo si trattennero un pò di più per salutare il padre consapevoli che se ne sarebbe andato.
Alcuni lo abbracciarono, altri invece lo ignorarono freddamente.
I veterani si erano fermati e Percy mimò con le labbra: " ne vuoi parlare?"
Theo scosse la testa con espressione vuota e i veterani si avviarono verso le proprie case.
Aaron intanto non si era ancora svegliato e Olivia aveva dovuto chiedere aiuto a due figli di Ares per portarlo via.
Chirone lanciò un ultimo sguardo verso Theo e poi anche lui si congedò.
Nell' arena erano rimasti solo Theo, Apollo, le cacciatrici e i cacciatori.
Il dio del sole si mise al fianco di Theo.

- Vorrei scambiare due parole con Theo, in privato- disse rivolgendosi a Mike e Talia.

I due capirono e diedero ordine ai rispettivi compagni di andare via.
Theo e Apollo ormai erano rimasti da soli.
Il dio del sole si avvicinò al nipote il quale era gia da diversi minuti che non accennava a muoversi.

- Bhè se non altro sembra che l' abbia presa bene- pensò Apollo.

Appena gli mise una mano sulla spalla però Theo si voltò di scatto e tirò un pugno in faccia allo zio.
Il dio rovinò a terra e Theo notò con scarso interesse che il sangue che gli usciva dal naso era dorato e non scarlatto.
Apollo si prese il naso e mugulò dolorante.

- Sai Theo, in condizioni normali ti avrei disintegrato...-.

Il ragazzino era troppo infuriato per avere paura.
Prese lo zio per la maglietta e lo sollevò di peso.

- Perché lo hai fatto?!?-

- Ufff.... cosa?-

- Perché hai detto a tutti chi era mia madre quando nel campo mi hai rifilato quella scemenza del "devi scoprirlo da solo"?!?-.

- L' ho fatto perché era quello il momento. Chirone non ti avrebbe mai fatto partire se non avesse saputo che sei un rinnegato-.

- Ma perché cosi?!?! Perché davanti a tutti?!-

I rinnegati dell' Olimpo: Il sangue ripudiatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora