XII: Mi accorgo di avere una stalker

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- Hai distrutto un monumento nazionale-.
Disse Annabeth cercando con tutte le sue forze di non urlare.

- Ma chi io? Noooooooooooooo... -
Rispose Theo allargandosi il colletto con un dito.

In quel momento Theo, Mary e Edricksen stavano attraversando le enormi pianure dello stato dell' Oklahoma ed erano in groppa ai primogeniti di Lamia, gentilmente concessi da quest' ultima.
Erano passati appena due giorni dal combattimento con la donna serpente ma quelle belve in sole 48 ore erano riuscite a portare il trio a chilometri di distanza fermandosi solo per mangiare e per dormire.
Theo doveva ammettere che era rimasto sorpreso.
Fu proprio durante la cavalcata che aprendo un pacchetto di patatine ( cosa che lo fece sorridere se pensava a quello che successe 5 anni addietro), l' aria attorno a lui aveva cominciato a vibrare.
Mary gli aveva spiegato che era un messaggio Iride e che i semidei comunicavano con quelli.
Aprì la chiamata per lui ed era da parte di Annabeth la quale in quanto aspirante architetto, non era per nulla infuriata per il fatto che Theo avesse devastato il Lincoln Memorial.
Dal canto suo provava a non sembrare su tutte le furie.
Dopotutto nessuno sapeva meglio di lei che durante un' impresa poteva succedere di tutto.
Theo però aveva notato il colore paonazzo della sua pelle, il sorriso in alcuni casi troppo forzato e una strana luce folle nei suoi occhi.

Annabeth prese un respiro.
- Comunque sia... Non ti chiamo solo per questo. Io e gli altri siamo sull' Olimpo. Come d' accordo abbiamo svolto un' indagine e indovina un pò...-

- Nessuno sa nulla-.
Concluse per lei Theo.

- Il frammento sembra essersi volatilizzato-.

- La stessa cosa è successa con il pezzo di Lamia. Non abbiamo nemmeno un indizio-.

- Uno in effetti ce l' abbiamo-.
Disse mentre mostrava a Theo una provetta con dentro una piccola ciocca di capelli color paglia.

- Quelli sono... Capelli? -

- Li abbiamo trovati accanto all' altare della Crocea Mors. Questo ci da almeno un' idea su chi possa essere stato. Forse Demetra c' entra qualcosa, visto che lei ha questa tonalità di capelli, ma potrebbe anche essere un tentativo di depistaggio. Nel dubbio terremmo gli occhi aperti-.

- Anche noi Annabeth-.

- Ora Theo... -
Disse mentre metteva via la provetta.

-... Spiegami meglio quello che è successo al Lincoln Memorial-
Domandò con un sorriso forzato.

Con tutto il nonchalance del mondo Theo disse:
- È stata Mary-
E indicò l' interessata.

I capelli della ragazzina divennero rosso scuro in meno di un secondo.
- Cosa?! Ma se è stata tutta una tua idea! -

- Si, ma tu hai una brutta influenza su di me. Ti sembra che al campo abbia fatto follie? -

- Se ignoriamo quando ti sei lanciato nel vuoto per cavalcare quell' arpia durante la prova... Allora non hai fatto nulla-
Disse ironicamente.

Annabeth si stava massaggiando il setto nasale.
- OK va bene, basta voi due. Ne riparleremo un' altra volta. Ho da fare qui-.

- Aspetta un attimo Annabeth. Noi adesso andiamo a Santa Fe; tra circa un' ora dovremmo esserci. Qualche informazione su dove sia e chi sia il guardiano? -

- È al Santa Fe Plaza, il parco della città e lo protegge un guerriero di nome Abante-.

- E com' è? -

- È un completo imbecille. Uno di quelli che pensa con le armi. Stà tutto il giorno a gongolarsi con i suoi uomini e loro non sono certo meglio di lui. Passano il tempo a lottare fra di loro e ad ammazzarsi solo per far vedere che sono forti-.

I rinnegati dell' Olimpo: Il sangue ripudiatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora