XVI: Mi illumino d' immenso

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- Cosa diavolo gli passa per la testa ad Edricksen? -

Era questo il pensiero che Theo stava avendo mentre toccava l' acqua.
Mentre cadeva, si assicurò di riempire bene i polmoni d' aria, prima che fosse troppo tardi.
Per fortuna se l' era sempre cavata molto bene con il nuoto e a parte il parkour era il suo sport preferito.
Quando era piccolo adorava andare al laghetto a farsi un bagno, quando le temperature lo permettevano ed era piuttosto bravo a muoversi in acqua.
Anche in apnea sapeva il fatto suo, visto che riusciva a resistere per più di 2 minuti.
Sapeva anche però che quel tempo forse non bastava, quindi cercò di muoversi.
Aprì gli occhi e davanti a lui vide un vero abisso!
Francamente pensava che in quel punto l' acqua potesse raggiungere solo una decina di metri di profondità e invece non riusciva quasi a vedere il fondo.
Nuotò verso il basso, ma non riuscì ad avvistare ne la pietra né Edricksen.
Edricksen...

- Sul serio, che problemi ha quel ragazzo?! Appena lo salvo giuro che lo uccido-
Pensava mentre si inabissava.

Perché si era buttato così?
Ok, non era una situazione facile, ma se avesse aspettato avrebbero elaborato un piano tutti quanti insieme.
Lui invece senza interpellare nessuno... BUM... si era buttato.
A Theo tornò nuovamente in mente l' episodio della cella.
Non aveva idea del perché ma Edricksen a quanto pareva considerava la sua vita meno importante rispetto all' impresa e questa era una cosa che Theo non poteva sopportare.
Cercò di cacciare i brutti pensieri e di concentrarsi sulle cose più importanti: trovare Edricksen e uscire di lì.
Purtroppo, più andava a fondo e meno vedeva.

Fu proprio in quel momento che le parole di Sisifo gli tornarono alla mente:
- L' acqua pullula di Pistrici! -

Pistrici.
Che diavolo era una pistrice?
A sentire lui, niente di buono.
Mentre nuotava, qualcosa toccò il piede a Theo, ma quando sbirciò non gli parve di vedere niente.
Nel momento in cui allargargò il suo campo visivo, vide alcune ombre che nuotavano attorno a lui.

Il primo pensiero di Theo fu quello di evocare Stella Cadente, ma sott' acqua le parole gli uscirono male
- Xooopnooooshtrreeeo! -

Il ragazzino si morse un labbro.
-Promemoria: Stella Cadente va evocato prima di lanciarsi in acqua-.

Ora l' unica arma su cui poteva fare affidamento era il suo pugnale, ma non sapeva quanto poteva servire in acqua.
Proprio mentre stava pensando, una creatura strana e grande quanto uno squalo passò esattamente accanto a Theo.
Al ragazzino per poco non venne un infarto nel vederla.
Era un pò difficile capire a cosa assomigliasse sott' acqua, ma era una sorta di volpe con il volto schiacciato, la bocca grande e larga come quella di una rana e le zanne in piena vista, che si allungava in una coda serpentina.
Non riusciva a capire bene il colore, ma era abbastanza sicuro che la parte di volpe era coperta di peluria.
Anche gli occhi erano da serpente e questo non migliorava l' umore del ragazzino.
La cosa peggiore è che Theo non si era accorto che la creatura non era da sola.
Nel giro di qualche secondo, si ritrovò circondato da quegli orribili esseri.

- E adesso? Cosa faccio? -
Si domandò nervoso.

Mentre nuotavano... Non era facile da dire ma per una frazione di secondo, fu convinto che una di esse avesse detto qualcosa, che suonava come: "Chaaaaoooossss" .

- Wow, ora è proprio evidente che questi così sono cattivi-
Pensò, decidendo di ignorare l' episodio per il momento.

Quello che però non capiva veramente era perché non lo avessero ancora attaccato.
Una volta vide un documentario sugli squali dove il presentatore aveva detto che alcuni esemplari captavano gli altri esseri viventi in base ai movimenti.
Quindi se stava fermo non c' erano problemi.
L' unico inconveniente è che Theo non poteva respirare sott' acqua, per cui doveva darsi una mossa.
Chissà, forse se si fosse concentrato di più sull' ascoltare veramente il presentatore anziché doppiarlo con la voce di Paperino, in quel momento sarebbe stato ricco di utili informazioni.
Si diede dell' idiota da solo giurando a sé stesso che se fosse uscito vivo da quel pasticcio, avrebbe guardato tonnellate di documentari.
Ricominciò a nuotare verso il basso, sperando di non venire attaccato.
Purtroppo le pistrici avevano tutta l' aria di averlo visto.
Theo stava per prendere il coltello, ma uno squalo bianco spuntò fuori dal nulla e azzannò una delle pistrici.
Theo ebbe l' impressione che quello fosse Frank trasformato e probabilmente era così.
Con quell' attacco, Frank aveva attirato l' attenzione di altre pistrici, che subito partirono alla carica.
Per un attimo, Theo volle tornare indietro ad aiutarlo, ma Edricksen era la priorità e poi sembrava cavarsela.
Dopo qualche bracciata, Theo si trovò davanti altre pistrici.
Una partì all' attacco, esibendo una fila di denti acuminati.
Il ragazzino prese velocemente il coltello e lo sfoderò.
La fiammata che ne conseguì si estinse quasi subito ovviamente, ma bastò per carbonizzare il muso della pistrice, uccidendolo e trasformandola in polvere.
Un' altra riuscì quasi a morderlo ma Theo gli aprì a forza la mandibola e lo pugnalò alla gola e agli occhi.
Si era un pò tagliato mani e piedi ma non era nulla di grave.
Fortunatamente il coltello poteva essere letale anche in quella situazione e l' acqua non era sufficiente per spegnerlo del tutto.
La lama incandescente infatti produceva un gran numero di bolle.

I rinnegati dell' Olimpo: Il sangue ripudiatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora