Capitolo 1

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Tutte le mie cose sono pronte dentro la borsa. Sto per conoscere la mia quarta famiglia, chissà se mi rimanderanno indietro come hanno fatto tutti, vi starete chiedendo il perché? Semplice non ero e non sarò mai abbastanza, anzi sono meschina, arrogante e non porto rispetto a niente e a nessuno. 

Esco dalla mia camera e arrivo nella stanza in cui mi aspetta la mia "famiglia". Trovo l'assistente sociale e una donna intenta firmare dei documenti. 

<<Skyline eccoti qui, questa è Anne, andrai a vivere con lei e con suo figlio>> disse l'assistente sociale con troppo entusiasmo. 

Feci un flebile sorriso ad Anne che intanto si stava presentando. 

Una volta firmati tutti i documenti io e la donna al mio fianco ci dirigemmo verso l'uscita e lei iniziò a parlare <<Allora Skyline hai tutta la libertà che vuoi, camera tua è isolata dalle altre, ma a cena devi essere puntuale. Alle 8 p.m. noi ceniamo, e ti voglio cinque minuti prima per preparare la tavola. Per il resto puoi uscire quando vuoi, basta che lasci un avviso>> disse sorridendomi alla fine. Rimasi sorpresa da ciò che mi disse, mai nessuno mi lasciò così tanta libertà.

Arrivammo a casa, io stranamente ero felice nonostante il fatto che avrei avuto un fratello, la casa era abbastanza grande, ovviamente come tutte le case londinesi con due piani. All'esterno sembrava molto solare, dipinta di bianco con gli infissi di un blu notte molto acceso. Seguì Anne che mi fece vedere la cucina e il salotto, poi mi accompagnò nella mia camera da letto.

<<Puoi renderla tua>> mi disse sempre sorridente, sta donna manda serenità ovunque..

Mi fece vedere tutte le stanze del piano ed a un certo punto sbucò dalla stanza difronte alla mia un ragazzo alto dai capelli ricci, mio "fratello".

<<Bene lui è Harry, mio figlio, avete tutto il tempo per conoscervi, alle 8 p.m. si cena>> disse Anne poi dileguandosi.

Harry mi porse la mano, io non gliela strinsi, mi stava già sul cazzo con quel sorriso beffardo.  <<Io sono Skyline>> detto ciò scomparsi nella mia stanza iniziando a sistemare le mie cose.

La camera è molto bella, abbastanza ampia, con un letto matrimoniale bianco, una scrivania sotto la finestra color mogano, e un armadio sempre bianco con le ante scorrevoli. Trovai una porta affianco all'armadio, non sapendo di che cosa fosse ed essendo curiosa la aprii subito e ci trovai un bagno, anch'esso molto carino e molto ordinato, con la doccia all'angolo vicino ad una finestrella e un grande specchio effetto principesco, quest'ultimo è terribile. 

Sistemai i miei vestiti nell'armadio ma si fecero pesto le 8, cosi scesi in cucina ed iniziai ad apparecchiare la tavola. Poco dopo arrivò anche Harry.

La cena andò bene, per fortuna, non c'è stato molto dialogo, hanno parlato più loro che io, e a me va benissimo così. Harry è sempre più strano, mi fissa con quel suo sguardo da duro, quello che non si fa mettere i piedi in testa, odioso.

<<Posso andare in camera?>> chiesi ad Anne, molto gentilmente, stranamente con lei riuscivo ad essere ciò che non sono mai stata, gentile.

<<Certamente>> mi rispose lei con un sorriso a trentadue denti. 

Proseguì nella mia stanza, ma Harry mi venne dietro e mi fermò per un polso, come si è permesso? Ritrassi immediatamente la mano, guardandolo dritto negli occhi con sguardo arrabbiato.

<<Ehy, non è successo nulla, stai calma.>> mi disse lui tirando le braccia in aria, in senso di arresa. 

<<Semplicemente non mi devi toccare>> risposi calmandomi. 

Lui annuì <<volevo semplicemente..>> proseguì marchiando l'ultima parola a mo di presa per il culo <<avvisarti che lunedì inizierai la scuola e andremo insieme, alle 7.30 a.m. dovrai farti trovare in orario in salotto>>  

Annuì facendo un sorriso falso e velocemente me ne andai nella mia stanza. Sistemai gli ultimi vestiti che erano rimasti nella mia borsa e poi tirai fuori tutti i miei quaderni e la mia cartellina con i miei disegni. Questa è l'unica parte bella di me, mi piace scrivere e disegnare, è l'unico modo per stare bene con me stessa, per sentirmi libera e tranquilla. Una volta che sistemai tutte le mie cose mi diressi in bagno per un doccia calda. 

Sciolsi i miei capelli color caramello con le punte di un color rosso sbiadito, aprì l'acqua calda e nonostante il fatto che fosse bollente entrai e mi iniziai a lavare.

Una volta uscita dalla doccia mi infilai l'accappatoio, asciugai il più possibile i miei capelli con un asciugamano e poi tornai in camera per potermi rivestire.

La stanza era buia, con una lampada accesa affianco al letto che mi permise di vedere una figura alta e maschile frugare nelle mie cose.

<<E tu chi cazzo sei?>>  urlai, non ero spaventata ero tremendamente infastidita per il fatto che stesse guardando le mie cose. 

Lui si voltò spaventato, mi squadrò dalla testa ai piedi, con uno sguardo perso, come se si aspettasse qualcun'altro.

<<Stavo cercando Harry, questa era la sua vecchia stanza, io pensavo..>> rispose lui, ma non lo feci finire.

<<Pensavi male, questa è la mia stanza, ma perché diamine sei entrato dalla finestra?>> dissi quasi sbraitando, stava per rispondere ma lo fermai di nuovo <<no non mi interessa, sparisci.>>

<<Ok>> rispose il biondo  con una voce flebile, per proseguire dalla finestra.

Mi venne voglia di spingerlo fuori dalla finestra, ma lo risparmiai. Misi apposto sulla mia scrivania, dove mise casino quella specie di disastro e poi chiusi bene la finestra per paura che qualcuno potesse entrare ancora. 

Infine chiudendo la porta della mia stanza a chiave mi sentii libera di potermi vestire, misi l'intimo e il pigiama in modo da poter finalmente sprofondare nel letto accogliente che mi aspettava.  

Skyline // N.H. [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora