È strano. È strano stare tutti intorno al tavolo. Ridere, parlare ma senza guardarsi negli occhi. Gli occhi sono lo specchio dell'anima. Ed è vero. Non vorrei farmi guardare dentro. Dentro è tutto disordinato. Confuso. Un casino. Le fondamenta del mio io sono state scosse. Persone che credevo amici scompaiono, alcuni si allontanano piano piano. Le fondamenta sono danneggiate, rischio di crollare. Devo ricostruirle, altrimenti davvero crollo.
È strano stare tutti intorno a quel tavolino senza guardarsi. È triste più che strano. Ricordo ancora quando giocavamo a pallone come dei fratelli. Perché li consideravo davvero fratelli. Ora sono persone comuni, ma io non ho bisogno di persone comuni. Ho bisogno di certezze, di fratelli che ci sono per ogni cosa. È un periodo di merda. Mi sento vuoto ultimamente. Ultimamente ho ripreso a bere tanto. Quella dannata sigaretta inoltre mi chiama ogni giorno. Lo so. Sono vizi inutili. Infondo mi sto solo uccidendo.
Non ho mai capito questa mania dell'essere umano di uccidersi quando tutto va male. Forse perché vogliamo farci tirare su da qualcuno. Si è una sensazione bella.
Forse perché sappiamo che la felicità dura poco, allora anticipiamo la tristezza per non farla comparire a sorpresa. Se ci pensi però è vero. Non dura mai tanto la felicità. Dura attimi. Poi va tutto a puttane. È la filosofia della vita, forse.
La mia felicità è durata pochi anni. Rimpiango quei anni. Ero ingenuo ma felice. Mi mancano. Ora sono rotto dentro. Ora ho trasformato il mio cuore in un aeroporto in cui le persone vanno e vengono. Ora mi sento vuoto. Mi uccido, però non voglio che nessuno mi tiri su.
Una ragazza ci prova a essermi amica, ma io non mi impegno. Io non faccio un cazzo. Sono distaccato. Sono stufo. Ho paura di soffrire di nuovo. Lei è così dolce e brava con me. Sembra che mi vuole davvero bene. Certi giorni davvero mi voglio aprire con lei, ma ho paura che poi vada via.
Ora è tutto strano. Mi sveglio strano. Mi manca qualcosa. Non so cosa. Forse sto risentendo dell'allontanarsi delle persone che credevo miei fratelli.Ora è tutto triste. Non proprio grigio. Nuvoloso con qualche raggio di sole che riesce a toccare il mio cuore.

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Diario
RandomNon si può descrivere. Qualche nodo in gola da sciogliere, qualcosa non detta. Pezzi di qualche giornata raccontata in rima o in prosa. Uno sfogo. Giudica tu.