V i c t o r i a

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Che stronzo che era Jake?

Ci provava con me e il giorno dopo lo trovavo a slinguazzare con un altra.

Che idiota.

"C'è qualcosa che non va?"

"Non pensi che Jake sia un idiota?"

"Williams?"

"Già."

"Ci ha provato con te, non è vero?"

"Si! Come fai a saperlo? Ci ha provato anche con te?"

"Semplicemente sei una bella ragazza e mi sorprendo che tu sia ancora single."

Divenni rossa fino alla punta delle orecchie. Odiavo i complimento...mi facevano diventare rossa come un peperone!

"Basta parlare di me. A ragazzi come sei messa?"

"Penso che mia nonna novantenne avrebbe più possibilità di rimorchiare rispetto a me."

"Abbie non dire così...ci sarà qualcuno che ti piace, no?"

"Potrebbe essere."

"Chi è?"

"Nessuno."

"Ti prego non dirmi che è Jake. Quello è un tale idiota..."

"È Brandon, ok?"

Era diventata paonazza e si era nascosta dietro all'anta dell'armadietto.

"Il suo amico?"

"Si. Non dirlo a nessuno! Altrimenti mi perseguiteranno fino alla fine dell'anno!"

"Ok."

Ero contenta. Quella era stata la conversazione più lunga in ben tre anni di scuola.

Quello era l'ultimo anno di liceo e sentivo che sarebbero successe un sacco di cose.

Sarebbe stato un anno memorabile.
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"Victoria."

Josh si presentò dinanzi a me. Maldestro come al solito fece cadere per terra la pila di libri che aveva in bilico sulle braccia. Raccolse subito i libri.

Li portò nel suo armadietto e presto tornò da me.

Il suo armadietto si trovava di fronte alla mia per cui evitarlo era quasi impossibile.

"Hai ricevuto il mio messaggio?"

"Si."

Come ogni mattina. E per chiarire l'avevo subito cestinato.

"Ti è piaciuto quello che ho scritto?"

"Si..."

Non avevo letto neanche una sillaba, dovevo inventarmi qualcosa!

"Chi sei?"

Come una stella piovuta dal cielo Jake era apparso salvandomi da quella situazione.

A quanto pare qualcuno aveva ascoltato le mie preghiere.

"Josh. E tu?"

"Il suo ragazzo."

Jake circondò le mie spalle con il braccio avvicinandomi di più a sé.

Cosa?!

"Davvero? Non ero a conoscenza."

Josh era impallidito. Ed anche io.

Ma che diavolo stava succedendo? Cosa diavolo aveva in mente?

"Ci stavi provando per caso con la mia ragazza?"

Jake lo guardò severo spaventandolo.

Ero confusa...quello era solo un maledetto incubo.

Non c'era una soluzione plausibile.

"No, certo che no! Ora vado perché ho la verifica di...storia! Addio!"

E se la diede a gambe.

Jake lo aveva veramente spaventato.

"Mio eroe, come posso ringraziarti?"

"Accettando di venire ad un appuntamento con me. Che fai domani sera?"

"Ho gli allenamenti. E poi non avrei mai accettato comunque. Io non sono la ruota di scorta."

"La ruota di scorta?"

"Ho visto che mangiavi la faccia di una stamattina. Non voglio essere il rimpiazzo perché quella non te l'ha data. A non arrivederci."

Chiusi l'armadietto e me ne andai sotto il suo sguardo sorpreso.

A quanto pare non era abituato ai rifiuti.

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