V i c t o r i a

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"Com'è andata ieri?"

Presi un altro sorso del mio cappuccino preso quindici minuti prima da Starbucks.

"Per tua fortuna bene. Mi ha chiesto di uscire! Da soli!"

Cominciammo a saltellare e a strillare come non mai. Un evento del genere non accadeva spesso, pensandoci mai.

"Come è stato con te? Gentile vero? Altrimenti gli spacco la faccia, lo giuro."

"Tu non spaccherai la faccia a nessuno, ok? Mi ha trattata come una principessa ed è stato così dolce!"

Emise un altro gridolino.

"Sono cupido!"

"Hai solo avuto fortuna. Se fosse andata male ti avrei ucciso,lo sia vero?"

"Non dire così. Tu mi ami."

Jake spuntò all'improvviso e mi strappò di mano il mio amato cappuccino.

"Eih! È mio!"

"Ora non più."

E se lo scolò in poco tempo.

"Buonissimo. Starbucks è il migliore."

"Ma perché? Il mio povero caffè."

"Prendila come ripicca per le lasagne. Erano deliziose! Come hai potuto portarmi via sul più bello?"

"Ok. Ora siamo pari."

Brandon ci raggiunse. Abbracciò Abbie e le depositò un bacio sulla guancia.

E lei divenne paonazza.

Che carini!

"Bene ora vi saluto."

Caricai in spalla il mio zaino e mi diressi verso la mia classe.
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Entrai in casa e rimasi sorpresa dal silenzio che regnava in quella abitazione.

Mi stavo preoccupando.

Presi il telefono e digitai velocemente il numero di emergenza, pronta a chiamare aiuto, quando mia madre spuntò tranquilla dalla cucina.

"Vicky che ci fai qui? Pensavo che oggi saresti rimasta a scuola fino alle tre."

"No."

Mi guardai intorno sospettoso. Quando mia madre era così tranquilla e docile voleva dire che c'erano guai in vista.

"Che succede? Perché sei così tranquilla?"

"Tuo padre verrà a stare da noi per un po'."

"Ciao piccolina!"

Mio padre scese le scale e mi stritolò in un abbraccio spacca-ossa.

"Come mai tutta questa gioia? Ci siamo visti la settimana scorsa."

"Mi sei mancata lo stesso."

"E dove dormirai?"

"Sul divano."

"E perché non con la mamma?"

"Sai, è ancora arrabbiata per quella cosa...le passerà, sai com'è fatta."

"Sono qui. Vi sento, ho le orecchie."

"Vicky hai nuove notizie? Come va con il tuo ragazzo?"

"Ragazzo? Quale ragazzo?"

Mio padre avrebbe potuto anche evitare domande del genere.

Ora mi toccherà sorbire un interrogatorio da mia madre.

"Mamma hai ragione...quale ragazzo?"

"Quello moro. Quello che abbiamo incontrato la settimana scorsa, al parco."

"Cosa mi stai nascondendo Victoria?"

"Io? Niente! Ora vado in camera a studiare per la verifica di storia non mi dovete disturbare."

Salii velocemente le scale e mi chiusi in camera.

A chiave. La prevenzione non è mai troppa soprattutto con mia madre.

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