sᴀɴɢᴜᴇ

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<<ODDIO C'È UNA FESTA!>> mi aggrappo al braccio di Jonathan per attirare la sua attenzione mentre passiamo vicino ad un'enorme villa, le pareti bianche in contrasto con il tetto nero, molti ragazzi sono fuori mentre non si reggono nemmeno in piedi e la musica assordante è il classico dettaglio che non può mancare. <<Che ne dici di imbucarci? >> Jo mi sorride come suo solito fare, tra i due lui è stato sempre il più assetato di Adrenalina, di divertimento.
<<Cosa? Sei pazzo? Chissà che gente c'è! >> provo a fermarlo dall'entrare, ma mi sovrasta in tutti i campi possibili quindi non fa molta differenza che io provi a fermarlo.
<<Oh eddai Sel, lasciati andare ogni tanto! >> mi tira con lui verso l'entrata, non mi sento per niente a mio agio in questa casa piena di sconosciuti, tra l'altro strafatti.

Entriamo e un paio di occhi ci fissano per qualche istante ma poi ritornano alle loro vite, non siamo così interessanti dopo tutto, siamo solo un ragazzo e una ragazza che entrano tranquillamente ad una festa, per divertirsi.

<<Aspettami qui, vado a prendere qualcosa da bere>> mi fa sedere su una poltroncina in soggiorno e lui sparisce nell'altra stanza sorridendo per rassicurarmi ma non mi piace per niente quest'atmosfera.

Prendo un cuscino e lo metto sulle gambe, lo fisso mentre provo a togliere qualsiasi filo che non è al suo posto tanto per non pensare al fatto che sono ad una festa in casa di sconosciuti. <<Ciao ragazzina, tu saresti? >> mi si avvicina un ragazzo con la cresta bionda e un forte accento inglese, facendomi quasi prendere un colpo, s.o.s interagire con altre persone non rientrava nei miei piani, sono più riservata di così.

Lui mi guarda mentre sospiro e mi porto una mano sul cuore, gli spaventi non mi piacciono.
<<Oh scusami non era mia intenzione spaventarti, io sono Lex>> si siede accanto a me e mi porge la mano, la guardo sentendo la vocina di Jonathan nella testa, "lasciati andare ogni tanto", persino nella mia testa è fastidioso. <<Selene>> dico piano stringendogliela e sento che il suo alito puzza di alcol.

<<Lex, ancora a fare l'abusivo?Tu di che classe se->>>Chiede una voce dietro di noi e si interrompe appena mi giro. <<Classe? >>Chiedo alzando un sopracciglio.

<<Oh, si, questa è la festa del K->>

Il ragazzo sobrio che ha parlato poco prima prende Lex per un braccio e lo fa alzare. <<Vai a vomitare lo skotch da un'altra parte, Lex, me ne occupo io>>

<<Ma io non devo vomi-oh cazzo>> scappa quasi inciampando nel suo correre probabilmente verso il bagno.

Il ragazzo si siede vicino a me facendomi sussultare ancora.

Jonny dove diavolo sei...

<<Allora...cosa ci fai a questo festa?>>
Mi chiede accendendosi una sigaretta.
<<Stavo passando con il mio amico e lui è voluto entrare>>Rispondo vaga, la mia arma migliore è il non dare dettagli. <<Oh e dov'è il tuo amico? >>

<<È andato da quella parte>> indico la porta dove poco fa è sparito Jonathan.
<<Cazzo>> il ragazzo si alza di scatto mentre sentiamo una risata femminile. <<Resta qui>>Mi dice andando da quella stessa parte.

Per quanto io sia introversa, comunque sono anche molto curiosa...quindi mi alzo e a passo felpato mi avvicino alla porta per guardare.

Vedo una ragazza bionda con un gruppetto che stanno tenendo in un angolo Johnny...

Il ragazzo di prima si avvicina ma due il doppio di lui lo trattengono mentre si sbatte per liberarsi, stessa cosa che fa il mio compagno di fuga, la bionda comincia a parlare. <<Credo di aver trovato la vittima perfetta per il mio compito del maestro Lin...sai le persone che entrano su proprietà privata a me danno proprio tanto tanto fastidio>>Dice lei facendo spuntare un coltello, abbastanza grande, affilato, probabilmente per tagliare la carne di maiale.

Spalanco gli occhi e mi metto una mano sulla bocca, oh Santissimo....
<<Saya! >>Urla il ragazzo che mi aveva precedentemente chiesto di che classe fossi, domanda di cui ancora non capisco il significato.

Una ragazza dai tratti asiatici mi affianca e vede la scena, guarda il ragazzo che mi indica e lei mi porta subito via mentre provo a sbattermi per tornare da John.

<<J! JONATHAN, NO! NON FATEGLI DEL MALE! VOLEVAMO SOLO PRENDERCI UNA PAUSA DAL...DAL SCAPPARE... >>Dico mentre la mia forza viene a mancare dopo una puntura nel collo, le figure intorno a me perdono i bordi e la mia testa comincia a girare mentre le ginocchia mi abbandonano.

°°°°°°

Apro piano gli occhi e mi ritrovo in una stanza vuota seduta per terra, guardo davanti a me e vedo che l'unica uscita è sbarrata da un gruppo di persone, non sembrano minacciose ma sto ancora cercando di metterle a fuoco.

Guardandolo in faccia ne riconosco alcuni volti che mi fanno riaffiorare i ricordi.

Il ragazzo...Lex...brittannico...la ragazza asiatica che si chiamava...sara...? Sa...Saya...e il ragazzo del divano con la cicatrice e le sigarette.

Mi stringo il più possibile nel mio angolo cominciando a tremare.

L'uomo asiatico con il bastone si avvicina a passo lento e deciso verso di me.

<<Dimmi ragazza...come ti chiami e da dove vieni>>

<<Io...io sono Selene Birch...sono appena venuta da est Virginia>> lo sguardo del uomo si illumina per un secondo. <<Tua madre è la famosa ed elegante Frances Birch, eh? La donna più orgogliosa ed elegante che abbia mai conosciuto>>

<<È tutt'altro che elegante e orgogliosa>>Dico a denti stretti.

<<Dimmi, Selene, cosa ci fai qui? >>

<<Sto scappando, da quell'essere>>provo a non guardarlo negli occhi per il disgusto che ho nel sentire il nome di mia madre. <<E perché? >>

<<Perché vuole insegnarmi le regole del gioco di famiglia, uccidere per divertimento, che razza di sangue malsano ho nelle vene! >>

<<Uno che ti ha condotto qui>>

ɢᴜᴀʀᴅᴀᴍɪ || Mᴀʀᴄᴜs LᴏᴘᴇᴢDove le storie prendono vita. Scoprilo ora