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LUI RIMANE IN SILENZIO PER UN PÒ, poi trova qualcosa da dire. <<Sai...mi sono sempre chiesto, da quando ci siamo conosciuti, perché guardavi il più possibile che potevi le persone negli occhi, era una cosa che non riuscivo a spiegarmi...ormai mi ci ero abituato, potrei descrivere i tuoi occhi, il tuo sguardo, nei minimi dettagli, c'è l'ho come impresso nella mente, è una cosa che non riesco a controllare>>Lo ascolto senza dire niente, voglio sentire tutto prima di rispondergli.
<<Mi ci sono abituato talmente tanto, che prima, mentre mi stavo guardando allo specchio, in bagno, mi sono reso conto che mancava una cosa...da quando siamo saliti su quell'auto per tornare da Las Vegas, non mi hai guardato nemmeno una volta, una sola volta, negli occhi, e Dio solo sa quanto mi ha fatto preoccupare questo...quindi, Sel...cos'hai? Cosa ti sta succedendo? Perché non mi guardi più?>> Sento il suo sguardo bruciare sulla mia pelle, vedo con la coda dell'occhio come si sofferma sul livido sulla guancia che è proprio dalla parte dalla quale mi sa guardando, ma io continuo a guardare avanti.<<Non so per quale motivo nell'universo, o nella mia testa, o tutt'e due o nessuno...ma so che se in questo momento mi girassi e ti guardassi negli occhi, scoppierei a piangere, ho come la paura di guardarti perché non capisco il motivo, sono terrorizzata Marcus>> La mia voce trema, e sono sincera, davvero non so perchè non riesco a guardarlo, so solo che mi farebbe male.
<<Ti ricordi l'altra sera...dopo che ci siamo fatti da infermiere a vicenda e ho detto che volevo conoscerti meglio, ci siamo messi a letto e ho voluto spegnere la luce... >>Annuisco semplicemente, andando con la mente a quel ricordo.<<Tu mi hai detto di no perché hai paura del buio, e che fino ad allora non me l'avevi detto e che aspettavi che mi addormentassi per riaccendere la lampada e riuscire ad addormentarti tranquillamente>>
Non capisco dove vuole arrivare...
<<Ti ricordi cosa ti ho detto? Ho detto che non ti avrei giudicato se me lo avessi detto prima...e che se lo avessti fatto io sarei venuto vicino a te, ti avrei abbracciato e ti avrei detto che non devi avere paura, che non c'è motivo di essere terrorizzata da una cosa che non conosci perfettamente>>Lui si avvicina e sento di nuovo il suo sguardo, stavolta più intenso.<<L'offerta è valida anche in questo caso, un abbraccio non ha per forza bisogno di contatto visivo>>
Apre le braccia, lo vedo con la coda dell'occhio, anzi lo sento, e scendo dal muretto a sguardo basso fiondadomi tra le sue braccia e assorbendo il suo calore in quella notte così fredda, poi torniamo in camera e ci infiliamo nei nostri letti lasciando la lampadina accesa. <<Marcus?>> guardo il soffitto, ho paura di chiederglielo ma devo saperlo.<<Mh? >
<<Perché Chico voleva ucciderti? >>
<<Diciamo che non so come mai ma era a Las Vegas ed è entrato nella nostra stanza mentre io e Maria stavamo...diventando intimi>> Rimango zitta e chiudo gli occhi, prendendomi un pò di tempo per trovare la voce e dirgli buonanotte. <<Notte Marcus>>
