Womanizer

Capitolo 12

"Dinah" dissi prima di svenire.

Lauren's POV

Tenevo Camila tra le braccia, svenuta. La portai nella mia macchina e la adagiai sui sedili posteriori sdraiata. Poi presi il suo telefono che fortunatamente non aveva la password e scrissi un messaggio a Dinah:

- Dj non ti preoccupare ho trovato un passaggio per tornare a casa, tu divertiti ci sentiamo domani -

Non potevo dirle la verità, sapevo benissimo che se le avessi scritto che Camila sarebbe stata a casa mia avrebbe pensato male.

Misi via il telefono e cominciai a guidare verso casa mia.

Appena parcheggiai la macchina, sentii dei rumori provenire dai sedili posteriori, Camila si stava svegliando.

"Ei, Camila stai bene?"

"Che...Laaaauuureen ma ciaoo. Che piacere vederti, come te la passi?"

Era ancora MOLTO sbronza.

"Andiamo ti porto di sopra, devi bere un po' di acqua"

"Siamo a casa tua?"

"Si"

"E i tuoi genitori?"

"Non ci sono"

"UUUUU e dove sono?"
"Ma anche da sbronza fai così tante domande...sei incredibile"

"Lo so"

Fece per scendere dalla macchina ma perse l'equilibrio e cadde tra le mie braccia. I nostri volti erano a pochi centimetri di distanza. La guardai negli occhi, gli occhi che cercavo mentre baciavo la biondina in quel locale, finalmente li avevo trovati.

"Vorresti baciarmi?" mi chiese sbiascicando un po' le parole.

"N no andiamo che stai dicendo!" AVEVO BALBETTATO?! SERIAMENTE?! Io Lauren Jauregui avevo balbettato e mi sentivo impacciata con una ragazza.

Lei rise della mia reazione.

"Non ti avevo mai vista in imbarazzo, sei tenera"

"Andiamo, smettila di sparare stronzate. Ce la fai a camminare?"

"No, mi porti in braccio?" mi chiese con una faccia troppo tenera.

Non feci in tempo a rispondere che lei mi saltò in braccio incrociando le sue gambe dietro alla mia schiena e le sue braccia in torno al mio collo. 

Per non riuscire a camminare era molto agile...

Cercai di tenerla per le cosce ma era difficile, non volevo toccarle il culo...o almeno non in quelle circostanze.

"Puoi toccarmi il culo se vuoi" mi lesse nella mente.

"Credimi piccola, lo farò ma non ora, non così"