Epilogo

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E asciuga tutto quello che resta
sono sogni incollati sulle ossa
e abbiamo appeso le ali
viaggiamo dentro ai ricordi e poi restiamo da soli

Dedicato a chi sta curando le proprie ferite,
a chi stenta a chiedere aiuto,
a chi sa vedere del positivo nella solitudine ed è già inconsapevolmente meno solo

Ecco il finale ❤

SARA

Sono sempre stata il tipo di ragazza che torna indietro per guardare meglio le vetrine. Delle librerie. Dei negozi di vestiti non mi è mai importato granché. Fortunatamente, ho trovato in Emma una valida compagna di shopping, dal momento che anche a lei piace leggere e non è fissata con l'alta moda. Chiara è un po' più difficile da gestire: se vede una profumeria, si ferma in automatico ed entra senza esitare. Non mi sorprende che io sia tornata a casa con tre libri (ben tre perché avevo degli sconti strepitosi da usare) e lei con due rossetti ed un mascara. Era tentata da metà delle palette della profumeria, ma sono riuscita in un qualche modo a convincerla che le avrebbe ricevute a Natale. Cosa dovremmo regalarle, altrimenti?

- Guarda che ciglia che mi fa questo mascara! Decisamente un ottimo acquisto, sono molto contenta. - esulta, continuando a sfumarlo e ad ammirarlo a ripetizione davanti allo specchio del salone.

- Per il prezzo che aveva, è il minimo. Io spendo un decimo di quello che hai speso tu. - ridacchio.

Lei sbatte abilmente le ciglia, assumendo poi un'espressione felina.

- Farò morire Sebastian. Mi salterà addosso in men che non si dica! - continua, tutta entusiasta.

Sfoglio uno dei libri che ho acquistato per trovare la prima pagina.

- Tanto ti salterà addosso comunque. Siete quasi più attivi di Emma e lo stronzo. - borbotto.

- Quasi? - le sfugge un risolino - Non vorrei dire, ma noi ci diamo da fare ogni notte. - sottolinea.

Alzo gli occhi dal libro.

- Anche loro, anche loro. Fidati. - dico, secca.

Chiara scoppia a ridere.

- Senti, ma tu e Christian? - domanda, divertita.

- Io e Chris...

All'improvviso suona il campanello.

Aggrotto la fronte e mi alzo per andare ad aprire, lasciando Chiara nel magico mondo fatato dei trucchi nuovi.

Mi darei una sberla potente per non aver guardato prima dallo spioncino. L'esemplare di sesso maschile ma privo di testicoli qui presente è il mio ex fidanzato, in tutta la sua misera altezza. E dico "misera" perché centonovantuno centimetri valgono davvero poco per me, da quando si è comportato da idiota.

Faccio per chiudere la porta così come l'ho aperta, ma vengo ovviamente fermata.

- Che cosa vuoi? - espiro, stanca già a vederlo.

- Ciao, Sara. - mi saluta, serio.

Incrocio le braccia al petto, muta.

- Voglio chiederti scusa per come mi sono comportato. Mi manchi. E non pensavo che sarebbe stato peggio così. Quando eravamo lontani mi mancavi troppo, volevo averti lì con me, ma stavo iniziando a farci l'abitudine. Invece senza di te non ci riesco. Non faccio che pensarti.

Mi fischiano le orecchie.

Come osa venire qui adesso, dopo mesi interi, e riversarmi tutto questo addosso? Non ha un cuore.

AmamiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora