"Alexa, sono giorni che sei su questo letto orribile e per colpa tua devo starci anche io." Mi dice Katie, toccando le lenzuola rigide. "Mi manchi tanto lo sai? A scuola non è più come prima. Sento la tua mancanza e guardo il tuo banco vuoto." Si alza e esce dalla porta con le lacrime agli occhi. Guarda mia mamma e l'abbraccia. "Vado un attimo al bagno."
"Ti accompagno a casa se vuoi tesoro."
"Non si preoccupi, voglio stare ancora un po' con Alexa . In questi giorni le ho detto solo come mi sentivo, non cosa è successo davvero e ho davvero bisogno di dirglielo."
"Certo cara, avviso tua mamma che ti riporto a casa quando vuoi."
"Grazie signora." Assieme si avviano verso il bagno e entrano altri visitatori.
"Allora, come sta la mia nipotina preferita oggi? Ti ho portato i nonni dalla vacanza." Dice mia zia.
"Mi manca la mia bambina..." il nonno si asciuga una lacrimuccia e passa un fazzoletto anche alla nonna.
"A tutti ci manca..." aggiunge la zia. Il nonno mi pizzica la guancia con la scusa che sono troppo pallida e la nonna fa una risatina isterica. Restano a parlare nella mia stanza per quelle che mi sembrano ore e solo quando torna Katie loro spariscono dalla stanza.
"Signora ma suo padre non è venuto a trovarla?" Katie guarda mia mamma e lei scuote la testa. "Ma almeno lo sa?" Mia madre la guarda ancora e risponde:
"Quando mio marito ed io abbiamo rotto, ci siamo giurati di non contattarci più e con questo lui se ne è andato in un altro paese con tutta la sua parentela."
"Dove sono andati?"
"Io proprio non lo so. So che si è costruito un'altra famiglia."
"Quando vi siete lasciati?"
"Quando Alexa aveva due anni. Lei neanche se lo ricorda ed è meglio così."
"Mi dispiace signora, davvero tanto."
"È acqua passata e ora vai pure da Alexa che i miei genitori se ne sono andati. Io vado a prendere un caffè, qui in ospedale non si riesce a dormire e i miei occhi si stanno chiudendo. Non è possibile" Katie annuisce sorridendo e entra nella stanza mentre mia madre scrolla le spalle e se ne va.
"Eccoci di nuovo qui Alexa." Mi osserva e si siede sullo stesso punto di prima, si guarda in giro. È semivuota tranne per una brandina e alcune valigie accatastate a fianco, i muri sono spogli e bianchi fatta eccezione per le prese. "Non so quanto ricordi di tutto e mi dispiace di non avertene mai accennato durante le mie chiacchierate, ma non ce l'ho fatta." Alza gli occhi verso la finestra da cui entrava uno spiraglio di luce e si alza dal lettino per andarle incontro. "Tutto quello che è successo mi è stato raccontato da chi ha visto la scena, quindi non so molti dettagli. Allora, dopo la verifica di matematica che hai consegnato in ritardo, sei corsa verso il pullman per raggiungermi o per prendere il successivo, ma sulle scale sei caduta. Qualcuno dice che ti sei contratta per il dolore, la stessa scena che è successa con me, perciò può essere vera. Ti sei schiantata al suolo rimbalzando più volte, rompendo la gamba, sbattendo forte la testa e maciullando il braccio. Oh cavolo! Non ce la faccio. Se ti avessi aspettato ora non saresti qui, è tutta colpa mia." Si soffia il naso e si tampona gli occhi con il bordo della manica. "Tutti si sono messi a ridere perché era una scena piuttosto ridicola. Sì, mi dispiace ma oltre al brutto momento, ti ha vista mezza scuola." Accenna ad un sorriso e riprende:
"Ora arriva la parte più bella per te. Probabilmente penserai che sia uno scherzo, ma è tutto confermato. Harry ti è corso subito accanto, l'unico che ha capito davvero la gravità della situazione e mentre tu stavi stesa inerme lui aveva negli occhi il terrore puro. Ti ha sollevata da terra mentre svenivi e un altro ragazzo chiamava l'ambulanza. Quando finalmente è arrivata, ti ha consegnata a loro e se ne è andato come se niente fosse. Secondo me non ti voleva lasciare, ma aveva paura di fare una brutta figura e così è risultato solo un salvatore." Fa una pausa e un respiro profondo, smette di guardare fuori dalla finestra e torna verso di me. Mi prende per mano e riprende per l'ultima frase.
"Quando sei arrivata qui hanno cercato di rianimarti, ma era già troppo tardi, ormai eri già andata in coma."~spazio autrice~
Spero come sempre che vi sia piaciuto questo capitolo. Vi aspettavate che fosse in coma? Se la risposta è no, allora sono riuscita a creare un po' di suspence👍😛
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La fine del mondo
RomanceDAL LIBRO: Ora lo sapevo. Ero stata io tutto questo tempo. Lo guardo nei suoi occhi neri. "Come può ancora amarmi?" penso. Vorrei parlargli, ma non ce la faccio. Le emozioni mi bloccano i pensieri. "Alexa, io..." "Ti prego vattene. Mi dispiace." "M...