Capitolo 8

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Mi assale il panico.
E se mia madre dovesse scegliere di non tenermi in vita?
Perderei ogni cosa. Ho paura di morire. Non posso morire proprio ora.
"Mia mamma non è ricca. Non può tenermi per sempre in vita."
Ho un sacco di pensieri in testa e ho paura che tra poco esploda. Devo trovare un modo per svegliarmi, devo trovarlo.

Solo ora ripenso alle parole dei dottori. Sono in coma da 20 giorni. Ho dormito parecchio tempo. Non so cosa mi stia succedendo. O forse sì... probabilmente anche il mio corpo si sta lasciando andare da solo. Non riesco a crederci. Devo trovare mia madre.

"Christian, lo so che è da tempo che non ci sentiamo ma devo prendere una decisione troppo importante. Sei uscito dalla nostra vita ma è questa cosa è una decisione di entrambi." Trovo mia madre al telefono. "Chi è Christian?"

"Riguarda Alexa." Si ferma ad ascoltare la risposta. "È in coma e devo decidere se lasciarla morire o tenerla in vita a pagamento." Parla velocemente. Se mai mi dovessi svegliare, guarderei mia madre con occhi diversi. Se fossi in lei non avrei esitato un attimo a scegliere la seconda opzione, ma a quanto pare ama più i soldi di me.
Mi appoggio a un muro perché sento che le emozioni stanno prendendo il sopravvento e urlo contro mia madre. La odio e le voglio comunque un mondo di bene, insomma, in testa ho una battaglia all'ultimo sangue.

"Sì, Christian, è la verità. Non ti chiamo da anni, ma questa decisione spetta ad entrambi." "??" Mi chiedo di cosa sta parlando. È solo a lei che sono affidata secondo lo stato, e anche a mio padre ma lui non c'è più.... giusto?

"Devo decidere entro stasera, ma ci ho già pensato da giorni. Sapevo che doveva arrivare questo momento. Penso di lasciarla morire." Sento un dolore squarciarmi il petto. "Non lo ha detto davvero. Ti prego, fa che non lo ha detto."

"Sono sollevata di sapere che la pensi come me perché devi firmare anche te il modulo." "Ma chi cavolo è per avere l'autorità di firmare la mia morte?"

"Te lo invio per e-mail così firmi digitalmente e poi non ti chiedo altro. Tornerà tutto come prima." "Niente tornerà come prima! Io morirò e a lei non importa niente!"

"Grazie ancora Christian, ti saluto per l'ultima volta tua figlia." Rimango ferma immobile. "Che cosa ha detto?? Figlia?" E poi capisco che Christian è mio padre.

"Signora? Abbiamo eseguito la tac su sua figlia, è nella camera."

"Grazie. Ho preso la mia decisione e stasera vi darò il modulo firmato anche dal padre." L'infermiera acconsente e se ne va. Mia madre torna in camera e io me ne vado. Non riesco a stare al suo fianco. Voglio vedere Harry per l'ultima volta.

Scendo dall'autobus e arrivo a casa sua. Ormai è sera e mia madre ha già consegnato il modulo firmato da un padre che non ho mai conosciuto. Varco la soglia di casa e corro in camera di Harry. Tutto lì profuma di lui. Lui non c'è, ma c'è il suo cane. Gli vado incontro e lui ringhia.
"Non è possibile. Come fa a sentirmi se sono solo un'anima?" Mi avvicino con cautela e faccio finta di accarezzarlo, visto che non ho consistenza. Mi rannicchio accanto a lui e urlo di dolore. Lui guaisce e il padrone entra in camera. Non faccio a meno di fissarlo e capisco cosa ho perso o non ho ancora vissuto.
Passano minuti e arriva sua madre di corsa.

"Harry ti prego vieni a vedere il telegiornale." Io e lui corriamo dietro a sua madre.

"...la madre della ragazza in coma ha deciso di staccare i tubi che tengono in vita sua figlia...." dapprima mi stupisco di essere finita in tv, poi penso: ha preso la sua decisione. Me lo aspettavo ma ci speravo ancora.

"No. Non può farlo." Harry guarda terrorizzato sua madre.

"Mi dispiace Harry. Sappi che con te non lo farei mai. Ti voglio bene piccolo." E lo abbraccia.

"Tra quanto staccano tutto?"

"Dopodomani mattina." Bene.
Mi resta poco tempo da vivere.

La fine del mondoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora