Capitolo 33

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"Sono quasi le 3:30, direi che è ora di cambiarsi."
Prendo dei pantaloncini e una maglietta a maniche corte,poi pesco una felpa con la zip dell'armadio e me la lego in vita. Infilo delle scarpe da ginnastica e mi trucco leggermente. Guardo l'orario e scendo nell'ingresso. È vuoto, nessuno è ancora tornato a casa. "Mi toccherà prendere le chiavi." Alzo gli occhi al cielo e infilo il telefono e il portafoglio in una borsa, prendo le chiavi e le infilo nella toppa per poi rinchiudermi la porta alle spalle. Quattro mandate e le estraggo per metterle in un'altra tasca. Mi incammino e arrivo sotto casa di Katie. La trovo già lì ad aspettarmi.

"Ciao!" mi saluta lei.

"Wee!" mostro un sorriso un po' falso e lei mi abbraccia.

"La prima litigata è sempre così." Scuoto la testa.

"Non pensiamoci, oggi compriamo tutto!"

"Yes!" La prendo a braccietto e camminiamo fino in piazza.
"Cosa vuoi comprare?"

"Pensavo a un abito nero per domani visto che dobbiamo avere un abbigliamento 'consono'."

"Anche io ci ho pensato. A casa non ho nessun abito 'consono' nero."

"Domani voglio fare un discorso." Le parole mi escono di bocca da sole.

"Te?! Davanti a tutti?! Non finirà certo bene."

"Ma ehi! Ho già iniziato a scriverlo, ma solo quando sono sotto la doccia riesco a essere davvero filosofica." Ridiamo insieme.

"Allora stiamo fresche domani." Le tiro un bugno sul braccio e lei se lo massaggia.
"Ma sei diventata più forte o sbaglio?" Io alzo velocemente le spalle e mi ricordo la faccia di Lucas quando l'avevo colpito.

"Forse." Chiacchieriamo fino al centro commerciale e da lì fissiamo ogni abito in vetrina finché non decidiamo di entrare in un negozio.
"Ho visto qualcosa là." La tiro per un braccio.
"Se non fosse per un funerale sarei molto contenta di prenderlo."

"Ma non farete il funerale a vostro padre?"

"È morto solo due giorni fa, circa. Penso che non ci abbia ancora pensato mia madre."

"Ok." Canticchio la canzone di sottofondo e prendo quattro abiti in mano per poi andarli a provare nel camerino. Esco a farli vedere tutti a Katie e lei approva solo il secondo.
"Gli altri sono troppo sciatti. Invece te non lo userai solo per domani." Annuisco e commento anche i suoi.

"Non so... ti dona sia il primo che il terzo." Si guarda allo specchio e dice:

"Il primo, decisamente."

"Per fortuna che in questo mese fa caldo."

"Già, altrimenti non saprei proprio cosa mettermi."

"A proposito, io sotto metto degli stivaletti, te?"

"Anche io, le scarpe da ginnastica stonerebbero troppo."
Usciamo dal negozio pagando i nostri i vestiti e decidiamo di andare al bar a fare merenda. Predo una brioche e Katie un caffè.

"Ce li hai già gli stivali?"

"Io sì, te?"

"Sì, hanno un po' di tacco ma pace." Finiamo di mangiare e canticchiamo una canzone di sottofondo.
"Torniamo a casa? Vieni da me?"

"Ci sta dai. Ma sei sicura che non disturbo?"

"Certo, almeno ho una scusa per non parlare con Harry."

"Chiamo un attimo mia madre per avvisarla." Annuisco e guardo sul telefono i messaggi non letti. Non mi ha scritto nessuno. Ci si sente malissimo quando non ti cerca nessuno, ti senti indesiderata. Dopo che tolgo la connessione gioco con il draghetto di internet. 500.
600. 700.
"Ha detto che posso."

"Ahh!" Il drago si schianta contro un cactus e perdo con 900 punti.
"No!"

"Ahaha ti sta bene." Le prendo a mano e le rifilo i sacchetti.
"Uffa!" Saliamo sul primo pullman correndo un po'. Mi siedo sui sedili e sento il sudore appiccicato incollarsi alle mie gambe.

"Ma che schifo." Guardo gli occhi marroni della mia amica e vedo che ha la stessa faccia.

"Chi c'era seduto qui? Un troll?"

"Chi ti dice che i troll sudano?" Lei ammutolisce e mi guarda storto.

"Era uscita così bene la battuta!" Rido per un po' e la prendo in giro fino al cancello di casa.
"Sei una brutta persona." Incrocia le braccia e mi segue fino all'ingresso. Mi guardo intorno in cerca di qualche segno di vita e vedo la signora Smith.

"Ciao ragazze."

"Ciao." Risponde Katie.

"Harry ha parlato?" È da ieri che non dice niente. Scuote la testa e alza le spalle rassegnata.

"Non mi abituerò mai a queste scale." Spalanca gli occhi e mi guarda.
"Dovremmo fare le sfilate da red carpet in discesa su queste scale. Favoloso!" Corre al terzo piano e si infila nella mia stanza. Io mi fermo un attimo a vedere quella di Harry. È chiusa a chiave e si sente la musica a palla rimbombare. Sospiro e entro.
"Prima mettiamo lo smalto nero e poi... e poi decidiamo dopo." Tra le braccia è piena di smalti neri e mi chiedo con che velocità li abbia presi. Mi tira in bagno e mi fa sedere sul water aprendo la mia mano. Sceglie una tonalità che le piace e me la mette sulle dita.
Cinque minuti dopo ha finito e apriamo la finestra per cambiare l'aria. Una leggera brezza mi scompiglia i capelli e Katie accende la musica per passare il tempo.

"Te che tonalità vuoi te?" Le chiedo.

"Penso questa." Prende uno smalto gel e me lo passa mentre sto soffiando sulle unghie.
"Non hai paura te di morire?"

"Certo, come ogni singola persona su questo pianeta."

"Sappi che se dovessero uccidermi, ti ho sempre voluto un mondo di bene. Nel caso dillo anche a Mattew. Lo amo. Dillo anche alla mia famiglia e" Ha le lacrime agli occhi e mi fa commuovere.

"Basta!" La stringo in un abbraccio e trattengo un singhiozzo.
"Ti voglio bene."
Siamo tutti in pericolo, nessuno verrà risparmiato. Questi sono i nostri ultimi giorni e li vorrei passare con chi amo, invece sto combinando solo un pasticcio.

La fine del mondoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora