Una volta arrivati a casa i giovani Montecchi si recarono in sala da pranzo. Al centro del tavolo di mogano era posizionato il cesto della frutta dal quale Mercuzio prese una mela e l'addentò.
<<Caro cugino,>> mormorò Benvolio, ancora sbalordito <<hai avuto un comportamento impeccabile oggi. Sono molto fiero di te e di questa tua insolita compostezza>>
<<Ho fatto solo ciò che era giusto, Benvolio>> rispose Mercuzio senza abbandonare la sua calma.
<<Piuttosto raccontaci dove sei stato>> esclamò Romeo cercando di spostare l'attenzione da Mercuzio a Benvolio. Quest'ultimo arrossì.
<<Sono stato ad osservare la luna sulla riva del fiume con Rosalina>> rispose con un gran sorriso sulle labbra <<Dapprima abbiamo parlato e poi...>>
<<E poi...?>> lo inclazò Romeo scherzoso scuotendogli un braccio.
<<E poi ci siamo stesi sull'erba a scambiarci tanti teneri baci!>>
<<Benvolio, sei tu lo sciupafemmine qui!>> esclamarono ridendo Romeo e Mercuzio.
Intanto, a casa Capuleti, Tebaldo era ancora molto nervoso per l'accaduto.
<<Dannato Montecchi!>> gridò battendo i pugni sul tavolo in sala da pranzo <<Com'è possibile?! Quella calma, quegli occhi impassibili! Mercuzio pagherà per questo affronto!>>
Giulietta si tolse delicatamente il mantello e lo diede alla balia, la quale era arrivata durante lo sfogo di Tebaldo. Gli occhi della ragazzina erano luminosi e sognanti. Tebaldo lo notò; i suoi occhi neri divennero di fuoco.
<<Stai pensando a lui, per caso?>> le chiese già in preda all'ira.
<<N-no>> rispose Giulietta dopo una breve esitazione.
<<Tu sei promessa a Paride. Faresti meglio a dimenticare quei Montecchi>>
<<Come lo sai?>>
<<Ero nascosto dietro le armature coperto da un mantello nero quel giorno>>
Giulietta si sentì privata di ogni riservatezza, spiata.
<<Ieri sera eri sola?>> le domandò il cugino contenendo la sua ira. Questa domanda infastidì molto Giulietta.
<<Certo!>> rispose cercando di sembrare il più naturale possibile <<Ma direi che non hai alcun diritto di chiedermelo. Io non ti chiederei mai dov'eri tu ieri sera... anche se tutta la famiglia sa cosa fai quando esci e non rientri prima di mezzanotte>>
Tebaldo battè nuovamente i pugni sul tavolo e se ne andò. Si chiuse nella sua camera a preparare i bagagli: doveva raggiungere gli zii per aiutarli a sbrigare le loro faccende. Un'ora dopo il giovane Capuleti, mentre faceva caricare i suoi bagagli sulla carrozza da un servo, entrò nella stanza di Giulietta, la quale era seduta sul letto insieme alla balia. La ragazzina indossava una camicia da notte bianca senza maniche molto semplice, ma nonostante ciò era la sua preferita. Il bianco la faceva sembrare un angelo. Tebaldo fece scivolare il suo sguardo lascivo lungo tutto il corpo della cugina. Giulietta si alzò.
<<Lasciaci soli, balia>> ordinò dolcemente la ragazzina. La balia obbedì. Tebaldo chiuse la porta.
<<Sei calmo ora?>> domandò Giulietta.
<<Giulietta,>> mormorò il cugino avvicinandosi a lei <<sei così giovane e bella... Gli uomini ti guardano già con voluttà, ma tu... tu speri di trovare l'amore.>> Giulietta, palesemente a disagio, si allontanò leggermente da Tebaldo. <<Io lo so, tu ami uno dei Montecchi, ma loro aspirano solo al tuo corpo. Tu sei ancora troppo giovane e ingenua per capirlo. Ricordalo, cara cugina: sposerai Paride, un uomo che non ami, perché a nessuna donna è permesso il contrario... Come a nessun uomo è permesso amare la donna che desidera>>
Tebaldo si diresse verso Giulietta come se fosse un leone con una gazzella, la prese per la mandibola e la baciò. La ragazzina sentì tutta la passione di suo cugino investire le sue labbra. Rimase così pietrificata da quel gesto che si lasciò baciare inerme. Quando Tebaldo si staccò notò che una lacrima stava solcando la guancia destra della cugina, la quale, in preda all'angoscia, si era coperta le labbra con una mano. Egli uscì dalla stanza di Giulietta a grandi passi per poi dirigersi verso l'uscita del palazzo e andare via da Verona a bordo della sua carrozza. Non si voltò mai indietro.
<<Balia!>> gridò Giulietta. La donna entrò senza fare domande: aveva capito cos'era successo dall'espressione della ragazzina. <<Andate a palazzo Montecchi e dite a Romeo, Mercuzio e Benvolio di venire qui questa sera>>
<<...Sì, Giulietta>> affermò la donna senza troppa convinzione. Dopodiché andò a palazzo Montecchi a dare la notizia ai giovani, i quali accettarono immediatamente l'invito. Solo Benvolio lo declinò: doveva vedersi nuovamente con Rosalina.
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I Due Volti Dell'Amore
RomanceL'amore è il sentimento più nobile che c'è. Amare significa anteporre il bene di un'altra persona al proprio. L'amore porta felicità, ma ha anche un lato oscuro fatto di rabbia e tristezza. Questo è ciò che ignora Verona, che ignora Romeo e che igno...