Capitolo 3.

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REBECCA'S POV.

"Si dice che di solito chi è sfortunato nella vita passata, ritrovi un pò di fortuna in quella che deve ancora cominciare"

La frase che ha appena detto Emily mi rimbomba nella testa, come se volesse convincermi che sia davvero così. Chissà, forse lo è, forse è vero che finalmente è arrivato il nostro momento, è arrivata un pò di fortuna anche dalla nostra parte. Fino ad ora, è stato tutto perfetto, da quando siamo arrivati qui in Irlanda. Abbiamo già trovato un buon lavoro e per questa settimana abbiamo un posto dove stare. Ho finalmente riabbracciato Ansel e sono felice che non sia cambiato nulla, tra di noi. Sono felice che sia tutto come io ed Emily avevamo programmato, che non ci siano stati impedimenti. E' bello pensare che stiamo realizzando il nostro sogno e che in tutto questo ci sia anche Ansel. E' stato una parte più che importante della mia vita e sapere che è di nuovo con me, mi rende più felice di quanto non sia già. 

Quando mi accorgo che sono ancora dietro la porta della camera, scrollo velocemente i pensieri di dosso e mi precipito di sotto, sperando che Ansel non sia già a letto. Lo trovo seduto sul divano, mentre guarda un programma in TV. Mi avvicino lentamente, sperando che non lo disturbi. Quando si accorge di me, sorride e si mette seduto per farmi spazio.

"Non immagini quanto mi sei mancato, Ans" lo dico davvero, e spero che anche per lui sia così. In questi sei anni non ho fatto altro che sperare che un giorno mi chiamasse e mi spiegasse cosa era successo, ma non lo fece e ricordo che ogni anno, lo stesso giorno, piangevo, chiedendomi se in realtà Ansel tenesse davvero a me.

"Anche tu Becca, non sai quante volte ho cercato di chiamarti. Ogni volta, però, mi fermavo, pensando che forse tu non volessi sentirmi. Sono andato via senza preavviso e ti assicuro che ho pianto anche io" sorrido, quando noto che sembra che abbia visto quello che pensavo.

Quando mi abbraccia, capisco che sta dicendo la verità e capisco che nonostante il grande cambiamento fisico, sia sempre lo stesso Ansel. Lo stesso Ansel che faceva le passeggiate con me e lo stesso Ansel che cercava di farmi ridere quanto ero triste. Quell'Ansel che metteva ogni giorno maglie di basket e quello che non sapeva preparare i biscotti. Lo stesso Ansel che ho lasciato quel 12 settembre e che adesso è di nuovo qui con me.

"Dovresti andare a dormire, domani ci aspetta una lunga giornata" dice, facendo quel sorriso ebete che fa ogni volta che deve convinvermi a far qualcosa.

"Okay" ridacchio, alzandomi velocemente dal divano e precipitandomi verso le scale.

"Becca?" mi volto, trovando un Ansel sorridente alle mie spalle.

"Non immagini quanto io sia felice adesso" continua, facendomi sorridere.

"Anche io, Ans" rispondo, per poi salire velocemente ed entrare il più silenziosamente possibile nella stanze mia e di Emily.

**

EMILY'S POV.

Quando apro gli occhi, noto che Rebecca non è a letto, segno che si è già svegliata. In effetti, non dovrei essere sorpresa, dato che è suo solito svegliarsi presto. Anche quando eravamo a casa, era già sveglia di prima mattina, mentre io, essendo molto più scansafatiche di lei, mi alzo più tardi, tranne quando non è lei a svegliarmi.

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