Capitolo 12.

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REBECCA'S POV.

Dopo il consiglio di Emily ho cercato di pensare un po' di piú ai miei interessi e alla mia nuova vita qui a Doolin. Mi sono dedicata molto ai miei impegni, allo studio e alla lettura, ma, l'unico consiglio a cui penso ancora è quello di chiamare Evan. Ci ho pensato davvero moltissimo negli ultimi giorni e sono indecisa se farmi sentire o meno. Credo che ci sia rimasto un po' male dall'ultima volta e non mi sembrerebbe giusto non dargli delle spiegazioni, cosí decido di chiamarlo, magari per andare a fare un giro e parlare un pò.

Dopo cinque minuti mi decido e chiamo. Faccio un sospiro di sollievo quando accetta la mia proposta. Sollevata, avviso Emily e mi preparo velocemente. Alle 15:00 esco da casa e mi dirigo verso il bar dietro l'angolo, dove ho preso l'appuntamento con Evan. Lo trovo già lí, con i suoi jeans chiari e la camicia a quadri. Sorride, notandomi e camminando verso di me. Lo saluto velocemente e gli chiedo dove voglia andare. Decidiamo di andare ad un parco che si trova a Doolin, cosí prendiamo la sua auto e partiamo. È un posto tranquillo, perlopiú frequentato da famiglie e coppie; notiamo una panchina vuota e la raggiungiamo, godendoci l'aria fresca.

"E allora? Come mai questo invito?" chiede Evan, sorridendo.

"Volevo parlare un po', sai" sospiro "l'ultima volta non sono stata molto gentile"

"Oh, non dovevi preoccuparti" dice, voltandosi verso di me. Annuisco, facendo un mezzo sorriso e alzandomi.

"Prendiamo un gelato?" chiedo. Sorride, per poi alzarsi anche lui e seguitmi verso un piccolo bar che avevo adocchiato poco prima.

Passiamo il pomeriggio a chiacchierare del piú e del meno, ridendo e discutendo sui miei piani adesso che mi sono stabilita. Gli ho parlato dell'università e, con mio grande piacere, ho scoperto che tra poco piú di una settimana anche lui e James frequenteranno la Ennis University. Evan vuole specializzarsi in letteratura, e inoltre vuole continuare il suo studio nel settore musicale. Mi ha un po' parlato di lui e con mia grande sorpresa ho saputo che suona la chitarra, cosa che amo fin da quando ero piccola. Mi hanno sempre affascinato le persone che suonano uno strumento musicale, e in particolar modo quelle che suonano la chitarra. Inoltre mi ha anche detto che sa cantare bene, o almeno, qualcosa riesce a farla. Io, invece, non faccio nulla di particolarmente interessante nella mia vita, oltre a leggere e amare le candele profumate.

Evan è stato molto carino oggi, è un bravo ragazzo e sono felice che non si sia arrabbiato per l'altra volta. Mi ha chiesto se mi fossi divertita o se mi fossi sentita a mio agio con lui e, ovviamente, ho risposto di sí. Devo dire che era un sí abbastanza sincero, mi assomiglia molto in questione di gusti e fortunatamente, non è uno di quei ragazzi che se la tirano. Ho avuto l'occasione di conoscerlo meglio questo pomeriggio, e ne sono felice. Credo che qualche giorno lo chiamerò di nuovo, oggi è stata una bella giornata e passarla di nuovo non mi dispiacerebbe. Alle 18:00 decido di ritornare e vedere che fine ha fatto Emily, cosí mi faccio riaccompagnare a casa, trovando una Emily annoiata e assonnata alla ricerca di qualcosa da fare.

"Preparati, mangiamo fuori" sorrido, alzandola dal divano e guidandola alla stanza.

"Sí, e come ci arriviamo? E poi non ho voglia" si siede sul letto, sbuffando.

"Chiamo Ansel! Su dai, preparati, ti aspetto di là" esclamo, uscendo poi dalla stanza e dirigendomi nella sala da pranzo. Chiamo Ansel e per mia fortuna, questa sera è libero e non ha voglia di restare a casa, cosí mi sistemo un po' e aspetto Emily. Esce dopo poco, piú semplice e poco sistemata di me quando mi sveglio la mattina. Sbuffo e la invito ad uscire, notando Ansel arrivare. Lo raggiungiamo in auto e lo salutiamo. Partiamo e velocemente arriviamo ad un fastfood vicino al parco. Mentre siamo in fila racconto ad Ansel del mio pomeriggio con Evan e, sembra stranamente irritato o comunque poco interessato, cosí mi fermo a metà spiegazione e aspetto in silenzio che la fila vada avanti. È già la seconda volta che succede, quando parlo o spiego qualcosa su Evan, Ansel non è lo stesso Ansel che conosco io. Non mi ascolta e fa finta di ascoltare, o semplicemente sbuffa e cerca di cambiare argomento. Credo che una di queste sere ne parlerò con Emily, magari saprá cosa fare, c'è qualcosa che non mi quadra in Ansel, ed ho intenzione di capire cosa.

Mangiamo velocemente e tra chiacchiere e risate non mi rendo conto che sono già le dieci.

"Ti è arrivato un messaggio" dice Emily, facendomi voltare verso di lei.

"È Evan" sorride, guardandomi. Guardo il telefono, notando il messaggio di Evan e sorridendo. Alzo lo sguardo e non trovando Ansel mi guardo intorno. Lo vedo andare verso il bagno, con passo veloce e pugni serrati, ed è lí, che la curiosità prende il sopravvento.

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