Capitolo 10.

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Devo dire questa settimana è stata davvero bella. L'Irlanda è fantastica e l'accoglienza della famiglia Elgort è stata unica. Sono davvero felice di aver passato la prima settimana qui in Irlanda con loro e con Emily. Sono stati piú che disponibili e inoltre ci hanno anche offerto il lavoro. Adesso però, dovremmo provvedere a trovare una nuova casa o comunque un appartamento, dato che l'accordo era solo per la prima settimana, cosí oggi, proveremo a trovare qualcosa. Ansel ci farà compagnia, gireremo un pò Doolin alla ricerca di qualche abitazione di piccole dimensioni e al piú presto ci sistemeremo. È probabile che staremo a casa Elgort altri due o tre giorni, ma se siamo fortunate e riusciamo a trovare qualcosa al piú presto è meglio. Non voglio, o meglio, non vogliamo creare disturbo, data la loro disponibilità negli ultimi giorni. Inoltre, ho bisogno di uno spazio mio, senza stare alle condizioni e agli orari delle altre persone. Ho bisogno della mia stanza e delle mie cose, il mio bagno, la mia cucina, il mio salotto e la mia casa. Ovviamente staremo sempre in contatto con Ansel e continueremo a sentirci con Amy e Travis. Molto probabilmente li inviteremo a casa e trascorreremo la maggior parte del tempo con loro.

Mi è dispiaciuto moltissimo non aver concesso ad Evan un'altra uscita. È un ragazzo davvero fantastico, è bello, è simpatico, ed ha anche un certo interesse per i libri, ma non potevo non stare accanto ad Ansel in un momento di bisogno. Lui deve ancora riprendersi, ma devo dire che è in buone condizioni e si pensa che possa levare il gesso alla gamba tra qualche settimana. Credo che gireremo Doolin con Amy al volante, qualcuno deve pur farci da autista e le uniche persone che possono sono Amy e Travis. Avevo pensato di chiamare Evan ma sarebbe stato come una specie di sfruttamento, avrebbe pensato che lo chiamo solo quando mi conviene, cosa che non penso.

Quando siamo tutti pronti, chediamo ad Amy del passaggio e fortunatamente ci avvisa che è disponibile. Partiamo e, girovagando per Doolin, notiamo vari cartelli di vendesi nei giardini delle abitazioni. Scriviamo il numero di qualcuna e continuiamo il nostro "perlustramento", quando ad un certo punto Emily si accorge di una casa abbastanza carina all'angolo di una via piena di villette. È ad un piano, e sa molto di rustico e di montagna. È interamente fatta di mattoni e ha il tetto in legno, il giardino sembra abbastanza grande e non sembra un brutto posto. Decidiamo di chiamare il numero scritto sul cartello messo fuori, ed ovviamente, tocca a me parlare.

La signora dall'altra parte dell'apparecchio mi avvisa che la casa è in vendita, e che se abbiamo problemi economici o non abbiamo i soldi dispobibili, possiamo benissimo pagare ratealmente, cosí da rendere le spese meno pesanti. Decidiamo di fare un incontro per il pomeriggio stesso e torniamo a casa. È stato davvero facile, il costo tutto sommato non è molto e la casa sembra abbastanza carina esteticamente.

Finiamo di pranzare e alle quattro in punto siamo davanti la casa precedentemente vista. Una signora alta e bionda spunta dopo circa dieci minuti in compagnia di un uomo dai capelli rossi. Nell'ora seguente, ci spiegano che la casa è in vendita da parecchi mesi e che moltissime persone hanno rifiutato per le dimensioni, trovanola un pó piccola. Abbiamo visto la parte interiore ed Emily si è completamente innamorata, sembra fatta apposta per noi. Non è molto grande, sí, ma a noi basta. C'è una cucina normale ed un salotto di piccole dimensioni, in fondo al piccolo corridoio si trovano due camere da letto ed un bagno e il giardino fuori sembra abbastanza curato. La parte posteriore continua con il giardino e con un bel davanzale, abbiamo anche una bella visuale, dato che, essendo l'ultima casa in fondo alla strada il panorama è nostro. Dopo circa due ore di spiegazioni e descrizioni varie io ed Emily, insieme e con la piena consapevolezza della scelta, la prendiamo, scegliendo di pagare ratelmente. La signora ci avvisa che possiamo traslocare fin da subito, cosí decidiamo di spostare tutte le nostre cose l'indomani mattina. La casa è quasi totalmente arredata, dovremmo cambiare solo delle piccole cose e aggiungere altri particolari. La sera ritorniamo a casa, e con l'aiuto di Ansel ordiniamo le cose per il giorno dopo. So che mi mancherà parlare con lui ogni sera ed abbracciarlo quando voglio, ma avevamo comunque bisogno di una nuova casa e in ogni caso continueremo a vederci. Inoltre, domani inizieremo il primo giorno di università, anche se frequenteremo i corsi di pomeriggio, dato il traslocamento. I giorni seguenti li sfrutteremo per ambietarci meglio a scuola e nella nuova abitazione, cercheremo di impegnarci e riuscire a far qualcosa. Inoltre avremo molti piú impegni ora che la scuola è un'altra preoccupazione. So che sarà piuttosto difficile ma si va avanti, riusciremo comunque a farcela.

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EMILY'S POV.

"È tardi, dai" urla Rebecca, facendomi apire gli occhi per una seconda volta. Sbadiglio, portando le mani al viso e stiracchiandomi. Entra velocemente nella stanza, prendendo la sua valigia e la borsa. Mi avvisa di essere svelta e scende, prima di lasciarmi sola e ancora assonnata. Dobbiamo traslocare, e la cosa devo dire che mi annoia parecchio. Anche se, in compenso, sono davvero felice di avere una casa tutta per noi ed avere degli spazi propri. Inoltre spero di avere un pò di tempo per parlare con Rebecca, oggi saremo piuttosto impegnate e avremo pochissimo tempo da passare insieme.

Finisco di lavarmi, cosí mi vesto velocemente e scendo di sotto con la valigia. Avviso tutti che sono pronta e li seguo in macchina. Posiamo gli scatoloni dentro il portabagagli e partiamo. La signora Martesh, è cosí che si chiama, ci aveva precedetentemente consegnato le chiavi e tutte le informazioni da sapere. Passiamo la mattinata a pulire e sistemare l'interno della casa con l'aiuto di Amy e Travis. Mi dispiace che Ansel non possa nemmeno alzarsi dalla sedia a rotelle, il suo incidente non ci voleva.

Quando finiamo, gli Elgort ci invitano a pranzare con loro, ma rifiutiamo l'offerta e decidiamo di restare, finalmente, nella nostra casa. Mangiamo e successivamente arrediamo per bene le nostre stanze. Abbiamo deciso di averle divise per il semplice fatto che ci fossero stati problemi di ordine tra me e Rebecca. Lei, essendo una maniaca del pulito e dell'ordine, avrebbe continuato a lamentarsi del mio disordine e delle ante dell'armadio lasciate aperte. Sí, ha delle strane fissazioni. Io faccio meno caso all'estetica di una stanza perchè ritengo che la propria stanza debba rispecchiare la propria personalità, ed ecco i risultati. Rebecca ha scelto il colore bianco come predominante, anche se era già predisposto. Il letto matrimoniale si trovava già là, solo che lei ha cambiato le coperte -anche loro bianche- e i cuscini. Di fronte si trova un armadio bianco aperto, cioè senza ante. Io, ad esempio, non potrei mai avere un armadio del genere, dato che, essendo disordinata e poco sistemata risulterebbe un totale casino. La scrivania di legno, bianca, è posta nella parete destra accanto al letto e sopra si trovano il suo computer e alcuni libri che ha portato da Londra. Ha anche messo le candele profumate viola nel comodino accanto al letto, mentre sopra esso si trova il peluche che le regalai tempo fa ad uno dei suoi compleanni. È un coniglio che lei ha sempre ben curato e amato, e dato che ora siamo qui in Irlanda, lo ha voluto portare con lei.

Di fronte alla sua stanza, si trova quella della sottoscritta. Le pareti sono ugualmente bianche, ma come colore predominante ho scelto il blu. Le coperte del letto, le tende e il tappeto sono blu, mentre la scrivania e l'armadio -chiuso- sono di legno. Ho già "sistemato" i vestiti dentro esso e il mio pc è sopra la scrivania. Al contrario di Rebecca, la mia è già un disastro. Ci sono libri buttati qua e la e penne messe sopra. Nel letto ci sono alcune magliette che non ho ancora sistemato e dei vasetti che devo mettere sopra la mensola al di sopra del letto.

Alle 14:00 siamo pronte per tre ore di viaggio e per un pomeriggio alla Ennis University. È davvero la cosa piú fantastica che ci potesse capitare.

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