Capitolo 7.

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"Che ti ha detto?" chiede, sistemando la gonna blu e legando i capelli in una coda alta.

"Niente di che" sospiro "mi ha ringraziato"

"Per?" si volta bruscamente verso di me, lanciandomi un'occhiata divertita.

"Per averlo difeso dalla tua battuta sul suo sorriso" dico, alzandomi e seguendola fuori dalla camera. Fra meno di dieci minuti saremo a lavoro a programmare feste e prendere appuntamenti per la prossima settimana. Quando scendiamo, salutiamo velocemente Ansel e lo seguiamo fuori per andare alla villa. Passiamo la mattinata parlando al telefono e prendendo appuntamenti e il pomeriggio stiamo a casa, dato che io, essendo abbastanza monotona e scansafatiche, preferisco stare a casa e non fare nulla. Rebecca mi aveva proposto di uscire e girare i negozi di Doolin, ma io ho rinunciato, costringendola a restare a casa. Ansel è stato fuori tutto il pomeriggio con amici. Quando è ritornato non ha fatto altro che scusarsi con Rebecca per averla lasciato a casa, ed io l'ho presa ridendo e considerandoli 'strani' e 'troppo appiccicosi' ma loro, essendo Ansel e Rebecca, non mi hanno dato conto.

Inoltre, non ho fatto altro che pensare alla serata di ieri. Rebecca continua a dirmi che ha soltanto detto un 'sí' e che lei ed Evan non si siano minimamente parlati, ma se devo dirlo, neanche Ansel le ha creduto. Sono stati piú di cinque minuti a discutere se lei volesse ballare o meno, e alla fine si è arresa, andando in pista con il biondo. Continuava a guardare dietro di lui, o meglio, ad Ansel, mentre Evan la fissava costantemente, cosa che ha fatto rendere nervosa e vulnerabile Rebecca, in uno stato in cui non l'avevo mai vista. Di solito lei è quella che non si fa troppi problemi e parla sempre per prima, che cerca sempre di avere ragione, mentre io sono quella piú timida e chiusa. James, al contrario del suo amico, guardava dietro di me, anche se ogni tanto, mi lanciava un'occhiata veloce. Io invece, ho notato ogni minimo dettaglio su di lui. Ho visto che ha dei tatuaggi sull'avambraccio destro ed uno sul collo, mentre alla mano porta un anello largo, al pollice. Non facevo altro che guardare i suoi occhi verdi, che cambiavano ad ogni spostamento di luce.

A distrarmi dai miei pensieri è il suono del mio telefono. Mi alzo velocemente dal letto e prendo il cellulare, notando che il numero non è salvato in rubrica.

"Pronto?" rispondo.

"Uhm, sono James, cioè, il cameriere" bene, bel tempismo.

"Oh, ciao" dico, sedendomi accanto a Rebecca, la quale si volta verso di me lanciandomi un'occhiata curiosa.

"Volevo chiederti se, uhm, se domani vuoi uscire ecco"

"Si" rispondo, forse troppo velocemente "certo, va bene"

"Okay, allora ti vengo a prendere alle otto a casa tua, a domani" chiude, lasciandomi spiazzata. Volevo chiedergli qualcosa in piú, ma non mi ha dato il tempo, cosí adesso devo dire a Rebecca che domani esco con il ragazzo che non puó vedere.

"Domani esco con James" dico, alzandomi e posando il cellulare.

"Cosa?" chiede, guardandomi stupita.

"Ho detto che esco con James" ripeto, voltandomi verso di lei. Sbuffa, alzandosi ed uscendo dalla stanza, mi chiedo se per la nuova notizia o per la cena, cosí scendo anche io, notando che è già pronto. Mangiamo velocemente e poi ritorniamo di sopra. Rebecca fa la sua solita pausa serale da Ansel, mentre io decido di usare un pó il PC e dopo circa dieci minuti mi addormento, cercando di non dare troppo peso all'appuntamento di domani.

**

Mancano dieci minuti e James sarà qui. Rebecca è stata fuori quasi tutto il pomeriggio con Ansel mentre Amy e Travis sono andati a far visita ad alcuni parenti. Indosso una gonna a vita alta nera ed una maglia stretta e corta a righe blu, abbinata ai tacchi bianchi. Ho legato i capelli in uno chignon e ho preso in prestito la borsa nera di Rebecca. Quando scendo, noto che i due sono sul divano a guardare la TV. Mi guardo un'ultima volta allo specchio e li saluto, andando poi verso la porta. Dopo massimo due minuti arriva James, che mi lascia un bacio leggero sulla guancia e mi prende per mano, portandomi dentro quella che suppongo sia la sua auto. Indossa dei jeans neri ed una maglia grigia abbinata alle vans e porta il suo anello. Ha i capelli ben sistemati all'indietro e fa un buon odore di colonia. Partiamo ed io decido di porgli qualche domanda.

"Come hai fatto ad avere il mio numero? E come sapevi dove fosse la mia casa?" chiedo, notando poco dopo di esser stata troppo veloce.

"Esiste un elenco con i numeri del personale" dice "e sapevo che stavate a casa degli Elgort"

Annuisco, voltandomi verso il finestrino.

"Dove andiamo?" chiedo, continuando a guardare fuori.

"Sorpresa" dice, e posso scommettere che stia sorridendo. Mi volto verso di lui, notando i suoi occhi verdi e il piercing al labbro.

"Qual è il tuo nome per intero?" mi sorprende, voltandosi verso di me.

"Emily Fray" abbasso lo sguardo "e il tuo?"

"James Ethan Wilson" sorride, mostrando le fossette. Non rispondo, e noto che siamo già arrivati a destinazione. Siamo vicino al mare, e prima che potessi chiedere James mi avvisa che siamo alle "Cliffs of mother" ovvero le famose scogliere vicino Doolin. Entriamo in un piccolo ristorante alla fine di un ponte di legno direttamente sopra il mare, e la signorina all'entrata ci porta ad un tavolo per due. Le pareti sono bianche e dei quadri e reti da pesca sono appesi qua e là. È un ambiente accogliente e un buon odore di pesce proviene dalla cucina. Quando finiamo la cena, decidiamo di fare una passeggiata al molo. Dopo circa due ore siamo ancora in giro, e a distrarmi dalle risate e dai discorsi senza senso di James è la suoneria del cellulare: Rebecca.

REBECCA'S POV.

Emily è uscita da almeno dieci minuti ed io sono già annoiata. Ansel sta facendo una doccia, mentre io sono sul divano a guardare dei programmi messi a caso. Suonano alla porta, e data l'assenza degli Elgort, sono costretta ad aprire io. Quando apro, la presenza di Evan mi sorprende, facendomi sistemare la felpa che mi arriva a metà coscia.

"Ciao" sorride.

"Uhm, ciao" dico, voltandomi e notando Ansel scendere le scale con un'asciugamano alla vita.

"Sono venuto per chiederti se, mh, se volevi venire in biblioteca"

"Adesso?" chiedo stupita.

"Adesso" sorride.

"Oh" abbasso lo sguardo verso i miei piedi nudi "okay, dammi cinque minuti" dico.

Salgo di sopra e noto che Ansel lo ha invitato ad entrare. Indosso velocemente dei jeans scuri ed una felpa bordeaux che mi ha regalato Emily. Metto le mie vans nere e sitemo i capelli, per poi prendere il cellulare e scendere, trovando Ansel ed Evan intenti a parlare di qualcosa riguardante un certo Rob. Sorrido timidamente e saluto Ansel, seguendo poi Evan fuori. Durante il tragitto scopro che si chiama Evan Cooper ed è qui in Irlanda da due anni, insieme a James. Non ha voluto dirmi il motivo, ma non mi importa piú di tanto. Arriviamo velocemente in una biblioteca piccola ed accogliente. A quest'ora mi sembra ovvio che sia vuota, e credo che sia meglio cosí. Decido di prendere un libro che mi sembra abbastanza interessante e seguo Evan dove si trova la sezione in cui si legge. Ci sono dei divanetti e alcuni tavolini sparsi un pó ovunque e noto che si trovano solo due o tre ragazzi intenti a studiare qualcosa. Io ed Evan ci sediamo in uno dei divanetti e passiamo l'ora seguente a parlare, piú che a leggere. Mi spiega che gli piace la letteratura e che suona la chitarra, cosa che mi affascina molto. Mi dice che è il migliore amico di James e anche se non sembra, è abbastanza dolce e serio. Io invece, gli spiego il perchè del nostro trasferimento e che ancora non abbiamo trovato una casa. Devo dire che mi piace il suo modo di ridere e i suoi occhi sono semplicemente qualcosa di unico, continua a ridacchiare e a fare battute su James.

Dopo circa mezz'ora chiedo ad Evan di riaccompagnarmi a casa, data la mia stanchezza e il sonno. Lui accetta, accompagnandomi e ringraziandomi per essere venuta con lui in biblioteca. Gli dico che ho passato una bella serata e rientro, non trovando Ansel a casa, bensí nessuno. Decido di mettere la felpa di Drew e poi di chiamare Ansel, cosí per sapere dove si trova. Quando prendo il cellulare, però, la chiamata di Amy blocca la mia intenzione di chiamare il mio migliore amico e facendomi prendere dal panico.

"Amy?"

"Becca" posso sentirla singhiozzare, cosí la mia preoccupazione aumenta.

"Che succede?" chiedo, alzandomi dal letto e scendendo di sotto.

"Ansel ha avuto un incidente, Travis sta passando a prenderti. È grave, sbrigatevi"

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