Scontri

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L'idea di Bakugo era stata ottima.

In un attimo erano arrivati nel luogo dello scontro.

Todoroki si guardò intorno turbato.

La battaglia sembrava essere più violenta di quanto si era aspettato.

Lance e spade brillavano nella penombra con un gelido bagliore di fiamma, tanto mortale era l'ira delle mani che le reggevano.

Il terreno era impregnato di sangue.

Le urla erano assordanti.

«Sei pronto?» gli domandò l'allevatore di draghi.

Lui annuì.

«Mi raccomando, non allontanarti troppo da me».

«Tranquillo, non lo farei mai».

Si sorrisero.

«Andiamo allora».

Si gettarono così nella mischia.

Shouto vide suo padre stendere senza troppa fatica l'avversario.

Poteva anche avere un pessimo carattere, ma doveva ammettere che era veramente forte.

E lui non doveva essere da meno.

Attivò il ghiaccio, congelando i nemici che lo stavano per attaccare.

«Che cosa ci fai tu qui?» sentì dire ad Endeavor.

«Sono venuto ad aiutare» rispose.

«Ti avevo detto di rimanere al castello».

«Non potevo restare lì con le mani in mano».

Il re sbuffò, ma poi sorrise: «Fatti valere allora. E vedi di usare le fiamme».

Il principe gli fece un cenno di assenso con la testa e riprese a combattere.

A un certo punto, con la coda dell'occhio vide che una parte dei nemici aveva scalato la montagna dal lato opposto e che stava scendendo a fiotti, incurante del pericolo.

Doveva intervenire immediatamente.

«Bakugo!» chiamò.

Quest'ultimo si girò nella sua direzione, il volto coperto di sangue.

Votòlor era accanto a lui.

Todoroki attivò le fiamme.

«Dobbiamo andare da quella parte» gridò. «Dobbiamo impedire che raggiungano la piana».

«Ci penso io. Non avanzeranno oltre».

Katsuki salì in groppa al drago.

«Vieni» gli disse poi, tendendogli una mano.

Shouto la afferrò e insieme si diressero verso la montagna.

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