La missione è vincere

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Todoroki camminava su e giù per la stanza, inquieto.

Era già pomeriggio inoltrato e ancora non si sapeva niente.

Suo padre aveva organizzato il consueto torneo del principe. Il vincitore avrebbe potuto trascorrere un'intera giornata con Todoroki e il resto della famiglia reale.

Certo, agli occhi di molti, era un onore, ma Shouto sapeva come sarebbe andata a finire.

Endeavor aveva la capacità di intimorire chiunque.

Sospirò.

Perché ci stavano mettendo così tanto?

Sentì bussare alla porta.

«Avanti» disse.

Sua sorella Fuyumi entrò.

«Il torneo è finito» annunciò.

«Bene».

«Non mi chiedi chi ha vinto?».

«Lo vedrò ora con i miei occhi. Non devo andare nella sala del trono ad accoglierlo?».

Fuyumi sorrise: «Sempre che sia ancora lì».

Todoroki la guardò senza capire, poi uscì dalla stanza.

Decise di passare per le scale panoramiche. Da lì almeno avrebbe potuto ammirare il paesaggio e forse rilassarsi un po'.

Il sole stava ormai tramontando e tutto aveva assunto una piacevole colorazione arancione.

Shouto si fermò sentendo dei passi.

Chi poteva essere?

Quasi nessuno passava mai per quelle scale.

Vide un'ombra e poi dei capelli biondi e un sorriso insolente.

«Ehi, bastardo a metà, ho vinto il torneo» disse Bakugo.

Il suo cuore cominciò a battere più forte.

L'allevatore di draghi non aveva mai partecipato al torneo del principe.

L'aveva fatto per lui?

Si sentì felice come non mai.

Però...

«Dovrai passare una giornata con mio padre, lo sai?» affermò.

«Non ho paura di Endeavor».

«Forse dovresti».

«Shouto» si avvicinò e lo baciò con dolcezza. «La mia missione è vincere. Non perderò certo contro tuo padre. Mai».

«È una promessa?».

«Lo è».

Si sorrisero.

Poi Bakugo lo spinse contro il muro e iniziò a leccargli e mordicchiargli il collo.

Poi Bakugo lo spinse contro il muro e iniziò a leccargli e mordicchiargli il collo

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«Bene, è ora di riscuotere il mio premio».

Todoroki rise.

Lo attirò a sé, baciandolo con passione.

«Il tuo premio non vede l'ora di essere riscosso» disse.

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