Una piccola possibilità

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«Ehi, bastardo a metà! O mi metti giù adesso o giuro che ti ammazzo» urlò Bakugo.

Todoroki sospirò per l'ennesima volta, ma poi lo fece scendere.

«Proprio non capisci, eh?».

«Che cosa c'è da capire?».

«Lascia perdere» scosse la testa il principe, sedendosi su un muretto.

Possibile che l'allevatore di draghi fosse così ottuso?

O, forse, semplicemente, non gli importava.

In fondo perché avrebbe dovuto piacergli un uomo?

In quei giorni, aveva testato le sue reazioni.

Gli aveva volontariamente sfiorato il petto per vedere il modo in cui si comportava.

E ogni volta che lo toccava, lui si ritraeva come se l'avesse ustionato.

Era chiaro.

Lui non gli interessava.

Non sarebbe mai piaciuto a Bakugo in quel modo.

Sentì una fitta al petto.

Faceva male, davvero male.

Ma, forse, era meglio così.

«Per quella scommessa... Beh, lasciamo perdere» disse dopo un po'.

Katsuki lo guardò interrogativo.

«Ma non eri tu quello che aveva detto di prepararmi perché non sapevo quello che mi aspettava?».

«Ho cambiato idea. In fondo, era una scommessa stupida».

«No, non lo era».

Si guardarono in silenzio per alcuni secondi, poi Todoroki chiese: «Se avessi vinto tu, che cosa mi avresti fatto fare?».

Bakugo parve spiazzato da quella domanda.

Non lo sapeva?

O non voleva dirlo?

«Ti avrei fatto esplodere» rispose, sorridendo.

Il principe arrossì.

Il modo in cui l'aveva detto e quel sorriso facevano pensare a tutto un altro significato della parola "esplodere".

Forse, allora, aveva ancora una piccola possibilità.

Si alzò di scatto, avvicinandosi all'allevatore di draghi.

«Non è una cattiva idea. Esplodiamo insieme».

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