La luce della verità

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«Sei comodo?» domandò ironicamente Todoroki.

Bakugo lo guardò arrabbiato.

«Sarei molto più comodo in groppa al mio drago».

Con la scusa che Votòlor doveva riprendersi dopo l'ultima prova del torneo, il principe ne aveva approfittato per costringere il giovane dai capelli biondi a cavalcare con lui.

Con la scusa che Votòlor doveva riprendersi dopo l'ultima prova del torneo, il principe ne aveva approfittato per costringere il giovane dai capelli biondi a cavalcare con lui

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Gli aveva detto di voler esplorare una caverna poco lontano dal castello, in realtà voleva semplicemente passare del tempo da solo con lui.

E voleva metterlo alla prova.

Voleva capire se anche lui provava le sue stesse cose.

Si sentiva un po' stupido a comportarsi così.

Sarebbe stato più semplice se glielo avesse domandato, ma sapeva che lui avrebbe negato.

«Quanto manca? Non ne posso più di stare su questo cavallo!» brontolò Katsuki.

«Siamo arrivati» gli indicò l'entrata della grotta.

Scesero entrambi, guardandosi intorno.

«Non mi sembra ci sia nulla di speciale» disse l'allevatore di draghi.

«Come fai a saperlo? Non siamo neanche entrati».

L'altro sbuffò, incamminandosi senza aspettarlo all'interno della caverna.

Todoroki legò il suo cavallo a un albero e poi lo raggiunse.

Però non fece in tempo a fare un passo che il terreno cedette.

Precipitò nel vuoto.

Ci fu un forte tonfo e poi silenzio.

Shouto si ritrovò in una stanza buia, illuminata solo dal bagliore di una piccola farfalla.

«Dove sono?» domandò ad alta voce.

«Nel limbo» gli rispose il colorato insetto.

«Sai parlare?».

«Qui tutto è possibile».

«Non capisco».

«Sei semplicemente al confine di tutto. Ora, puoi tornare indietro e fingere che non sia successo nulla o andare avanti, rischiando».

Perché quelle parole sembravano essere riferite a ciò che provava per Bakugo?

«Chi non fa nulla, non otterrà mai niente» proseguì la farfalla.

«Io ci sto provando, ma non è così facile. Non...».

«Hai solo paura di essere rifiutato. O forse lui non ti piace abbastanza».

«Non faccio che pensare a lui giorno e notte, e questo per te non sarebbe abbastanza? Lui mi piace un sacco, è proprio questo il problema!» urlò Todoroki, paonazzo.

L'insetto sorrise.

Pian piano la luce aumentò, rendendo invisibile tutto quanto.

Quando Shouto aprì gli occhi si ritrovò le rosse iridi di Bakugo che lo fissavano e la sua mano sui suoi capelli.

Katsuki la ritirò imbarazzato.

«Che stavi facendo?» domandò il principe.

«Cercavo di svegliarti» cercò di giustificarsi l'allevatore di draghi. «Sei precipitato quaggiù e hai perso i sensi».

«Bakugo» lo interruppe Todoroki, serio in volto. «C'è qualcosa che devo dirti».

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