Insieme resistiamo ✔️

3. STOCCATA VELENOSA

L'incontro di due personalità è come il contatto tra
due sostanze chimiche;
se c'è una qualche reazione, entrambi ne vengono trasformati.
Carl Gustav Jung

Arriviamo a destinazione e il battito si fa più accelerato. Kurt estrae dalla tasca del giubbotto qualcosa e io lo osservo curioso. Si sbottona quel tanto per posizionare il piccolo microfono sul maglione, poi si riallaccia e mi passa un minuscolo auricolare.

«Mettitelo, almeno sentirai la nostra conversazione e deciderai quando intervenire. Non credo ci saranno interferenze, o almeno, lo spero».

Annuisco e, non appena apre la portiera, gli blocco il polso con una mano.

«So che sarai molto professionale, però non spaventarla, Kurt. Non mettiamole pressione, abbiamo bisogno di lei».

«Certo, Blaze. So già cosa le dirò». Si volta verso Dex prima di uscire dall'auto. «Seguitemi da lontano, non deve accorgersi di nulla e una limousine ad Helena non passa inosservata».

Sbatte la portiera e si avvicina all'ingresso del Montana Journal. Comincia a guardarsi a destra e a sinistra mentre Dex fa il giro dell'isolato e si mantiene a debita distanza per non destar sospetti.

Batto nervosamente le dita sul ginocchio coperto dai pantaloni color blu di Persia.

Sono agitato per questo incontro, i minuti passano lenti e sembrano ore.

Ogni tanto vedo Kurt fissare l'orologio e guardare nella nostra direzione mentre mi ritrovo a sbuffare parecchie volte.

Odio aspettare le persone, l'unico ritardatario al mondo dovrei essere io.

Ho quasi perso le speranze quando una ragazza dalla lunga chioma bionda si appresta ad uscire dalla porta in vetro e s'incammina lungo la via principale a passo svelto. Kurt solleva il sopracciglio e la insegue.

Per un momento sembra che Rebecca non si accorga nemmeno della sua presenza, ma poco dopo comincia ad accelerare e tenta di seminare il mio amico che le sta alle calcagna.

Il mio cuore batte all'impazzata perché non posso farmela scappare, non una seconda volta.

Voglio vedere ad un centimetro dal mio viso chi è riuscito a darmi il ben servito una settimana fa, voglio sapere chi è quella donna che neanche i suoi colleghi sono riusciti a scovare.

Il Montana Journal è proprio carta straccia. Credo sia un giornale letto solamente dai famigliari del direttore e, a questo punto, anche da quelli di questa ragazza.

Manco sapevo che potesse permettersi del personale!

Mi sistemo il colletto della camicia mentre mi immagino quanto mi pregherà per avere il lavoro che le voglio proporre.

All'inizio cercherò di essere evasivo e vago, non voglio farle capire che ho assolutamente bisogno di lei come l'aria.

Blaze Montgomery non ha mai dovuto supplicare una donna.

«Signorina, buongiorno. Mi scuso se la disturbo, ma vorrei parlare con lei».

La voce di Kurt arriva ben distinta nell'orecchio sinistro e mi fa sobbalzare per un attimo dallo spavento.

«Lei sarebbe?». Ha un tono d'indifferenza, freddo e distaccato, lo stesso che ha tenuto con me quel giorno.

«Le spiegherò tutto mentre le offro un caffè». Kurt cerca di approcciarla sorridendo, ma credo non sia il giusto modo per affrontarla. La ragazza è furba e astuta, non si lascia scappare nulla.