27. LET'S GO TO THE RHYTHM

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Il divertimento è inesauribile, la serietà no.
Jean Paul

«No, Mont, questo film è troppo difficile per me!». Roteo gli occhi verso l'alto e mi ritrovo a mettere in pausa la riproduzione su Netflix di quell'opera cinematografica degli anni Ottanta così tanto di successo dall'essere ancora vista dalle nuove generazioni.

«Cosa non capisci di Ritorno al futuro - parte II?». Guardo mio fratello con un'espressione tra lo sbigottito e l'incuriosito perché non è possibile che debba spiegargli anche questo.

«Oh, beh, la prima parte era ambientata nel 1985 e Marty è un liceale che ha per miglior amico un vecchio scienziato che ha fatto di una DeLorean una macchina del tempo».

Appoggio i piedi sul tavolino in vetro e cerco una posizione comoda nel piccolo spazio a me dedicato perché Trevor ha pensato bene di occupare tutto il divano, sdraiandosi. «Già, ma Marty fugge a causa di un commando terroristico che rivuole il plutonio, l'elemento che alimenta l'auto, e si ritrova catapultato nel 1955. In quel mondo conosce sua madre e suo padre e, ovviamente, deve cercare il modo per poter tornare nella sua epoca».

«Sì, okay, quindi va nel passato, ma poi va in un futuro più futuro?». Mi osserva con fare interessato e fortunatamente oggi è in vena di seguire il mio ragionamento e di apprendere. Probabilmente l'unico neurone ha deciso di collaborare con il poco buon senso di cui è provvisto, lasciando riposare la sua bonaria stoltezza.

«Esatto, va nel 2015, ma mentre si trova lì, il rivale del padre di Marty, Biff Tannen, ruba un almanacco con tutti i risultati sportivi tra il 1950 e il 2000 e questo, prendendo in prestito la DeLorean, lo consegna al se stesso del 1955 per poter vincere qualche scommessa».

«Perché?». Si gratta la testa, ponendomi quella domanda che sembra collocarlo nella fase dei perché, come se fosse un bambino di tre anni che prende maggior consapevolezza del mondo, stupendolo e rendendolo desideroso di scoprire qualcosa di nuovo.

«Ma come perché, Vor? Se tu avessi in mano qualcosa che ti rendesse milionario non lo daresti al te del passato così diventeresti ricco?». Attorno a noi si crea un silenzio che viene quasi nell'immediato colmato dalla sua voce soave e allegra.

«Eh, ma il me del passato è sempre stato ricco, cosa me ne faccio di qualche soldo in più?».

Scoppio a ridere e a questo giro non posso constatare che non abbia ragione. «Questa te la concedo! Comunque, tralasciando questo, ora siamo arrivati al punto in cui Biff altera il tutto perché, decidendo di tornare nel 1955, inconsciamente ha creato una nuova linea temporale in cui il Biff del 2015 è una sorta di proprietario della cittadina di Hill Valley». Gli sorrido mentre lo punto con l'indice della mano destra e tengo il telecomando tra le mani, pronto per proseguire il film, ma la voce di Rebecca vola nell'aria e mi obbliga a non premere il pulsante play.

«Oddio, non è proprio così».

Ecco! Ci mancava che arrivasse Miss "è stato solo sesso"! Adesso siamo davvero al completo!

«Per quale motivo non dovrebbe essere così?». Replico scocciato ed infastidito perché questa sera non ho proprio voglia di rimanere in sua compagnia.

«Perché la modifica dopo, nel 1958, quando decide di piazzare la prima scommessa, quindi quando torna nel 2015 si trova sempre e comunque nella stessa linea temporale di Marty e Doc».

Per un attimo mi sembra di essere catapultato nell'episodio di The Big Bang Theory in cui Howard e Leonard discutono proprio su dove possa essere avvenuto il cambiamento di tempo, ma non voglio mettermi a sindacare anche su questa cosa, soprattutto perché ciò provocherebbe maggiore confusione in Vor e sto vedendo come ci sta fissando in questo preciso momento. Ha gli occhi fuori dalle orbite, la bocca aperta e quella smorfia di incomprensione che mi fa tanta tenerezza.

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