Capitolo 1: Collaborazioni

504 49 108
                                    

La canzone per questo capitolo è...

Lucius

Sono seduto sul mio trono nella sala principale e l'unica cosa che vorrei sentire in questo momento è il cuore di Lisandra, che, purtroppo, non percepisco a causa di quegli aggeggi tecnologici sparsi nelle camere private e nella sala della musica, che impediscono di sentire qualsiasi suono all'interno di determinate stanze. La mia mente ritorna al giorno della battaglia con gli Akamu.

Stavamo perdendo, lo riconosco. Più li colpivamo, più si moltiplicavano. Eravamo impreparati, soprattutto nei confronti di quell'urlo in grado di farci del male, ma poi arrivò lei e vidi di sfuggita l'espressione di Emilian Mikelaus: era preoccupato e contrariato. Lisandra si mise davanti a noi ed eresse una barriera in grado di bloccare l'urlo perforante dell'anguilla. Iniziò a perdere sangue nero dal naso, dalle orecchie e dalla bocca. Le sue ginocchia iniziarono a tremare e capii all'improvviso che stava per cedere. Così, senza pensarci due volte, l'afferrai e le strinsi la mano. Condivisi con lei il mio potere.

Alzò gli occhi. Vedermi lì accanto a lei la stupiva e la confondeva.

<<Bruciali tutti>>, ringhiai con un ghigno macabro. Lei mi guardò confusa per qualche secondo, dopodiché si rivolse alle lucertole e fu felice di bruciarle in un vortice gigante.

Abbassò la mano dopo un paio di minuti, ma non si staccò da me. Non volevo e nemmeno lei sembrava volerlo.

Respirava velocemente. Lo strano stato d'animo che mi attanagliava, la preoccupazione, prese il sopravvento.

Le lasciai la mano e le presi il viso, costringendola a guardarmi. Ero preoccupato, triste e stanco di lottare contro un sentimento falso: l'odio nei suoi confronti.

<<Respira>>, le sussurrai vicino alla bocca. Annuì e riprese a respirare, questa volta normalmente.

<<È finita. La battaglia è finita>>, le dissi. Intorno a noi, tutti gioivano per la vittoria. Lisandra annuii di nuovo.

<<Hai perso la lingua?>> chiesi accennando un sorriso. Fu in quel momento che ebbi l'occasione di esplorare la sua mente. La intravidi correre nel giardino canadese all'età di cinque anni, mentre rincorreva il fratello Licano. Vidi il suo arrivo in Romania, con la madre, la scelta di essere nella Feccia, la creazione della sua strana combriccola chiamata Flaved Lessie, il rapimento, l'anno delle torture e lo scontro finale, nel quale morì Jules Krauss. Percepii i suoi dolori, le sue emozioni e le vicende con Lilith: esplorai attentamente la scelta dei desideri che le vennero offerti e sorrisi quando rifiutò categoricamente di non cambiare il fatto di non avermi mai incontrato e svegliato. Ciò mi diede speranza. Mi bastò toccarla per capire che Lisandra non è semplicemente una ragazza di diciotto anni, ma molto di più. È una guerriera. È la mia Ateyo. È la mia donna.

Lisandra deglutì a fatica scuotendo la testa e sorrise abbassando lo sguardo.

Ti amo, Lisandra, pensai con tutto me stesso.

Lei sorrise. Pensai a tutto quello che mi sono perso nella vita e sentii la sua voce rimbombare nella mia testa.

Ti amo, Lucius, disse nella sua mente, completamente ignara del mio intrufolamento.

Sorrido, ma improvvisamente la mia attenzione viene attirata da mio fratello Sebastian, che mi riporta alla realtà.

<<Lucius>>, dice camminando avanti e indietro. <<Dobbiamo fare qualcosa>>.

Legami di Sangue: la vendettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora