Capitolo 3: This is the moment you've waited for

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Lisandra

<<Lisandra, ti presento Jane Kulash. Durante la nostra assenza, sarà lei a occuparsi di tutti i tuoi fabbisogni e della tua istruzione>>. Mio padre si presenta qui dopo non so quanti giorni dall'ultima volta in cui l'ho visto, ovvero durante la battaglia nella radura, e non lo fa da solo, bensì con una ragazza minuta dai capelli dorati, gli occhi rosso sangue e la pelle pallida come gli altri. Indossa una divisa nera con i bordi rossi e ha un'espressione severa sul volto. Mi dà tanto l'impressione di essere una specie di signorina Rottermeier e ciò mi inquieta parecchio. Mio padre indossa la stessa divisa di combattimento che gli ho visto l'ultima volta e mio fratello si nasconde dietro le sue spalle.

<<Dove sei stato?>> chiedo alzandomi dal letto. <<Dove va Alucard? Dove andate tutti?>>

<<Abbiamo discusso con i Romanov e dobbiamo partire>>, afferma mio padre.

<<Dove andate?>> ribadisco.

<<In Messico>>, risponde mio padre.

<<Staremo via solo per un giorno. Forse anche meno>>, interviene Licano.

<<Ma Jane rimarrà con te per sempre>>, mi spiega mio padre con esitazione.

<<Perché dovete andare lì? Perché siete vestiti così?>> domando ignorando la donna con lo chignon biondo che mi guarda con insistenza.

<<È lì che troveremo le risposte sugli Akamu>> dice Licano.

<<Ma non vi batterete, vero?>> chiedo preoccupata.

<<No. È solo una missione esplorativa>>, mi spiega mio padre.

Annuisco preoccupata e un po' in soggezione. Non so cosa dire. Jane si allontana e sparisce nella mia cabina armadio.

Mio padre mi si avvicina e mi dà un bacio sulla fronte, stringendomi forte tra le sue grandi braccia, e anche Licano mi abbraccia forte. Jane compare al mio fianco con dei vestiti in mano e all'improvviso mio padre e mio fratello abbandonano la stanza.

<<Buongiorno, Lisandra>>, dice la bionda con tono severo. <<Ora ti vesto, se non ti dispiace>>, mi avvisa. Fa un giro intorno a me e mi fa indossare un vestito corto nero con i bordi rossi, molto simile alla divisa dei Romanov.

<<Andiamo alle prove generali per il compleanno del nostro signore>>, afferma Jane aprendomi la porta della stanza.

Mi incammino nel lungo corridoio e poi giù per le scale, in silenzio.

<<Vorrei salutare Alucard>>, dico con fermezza. Lei continua a camminare rigidamente.

<<Staranno già partendo. Stanno salutando i re nella sala principale>>, ribatte freddamente. Inizialmente la ignoro, ma poi mi faccio coraggio e corro verso la sala in cui si trovano la mia famiglia e Alucard. Il rumore dei tacchi è rimbombante. Apro di colpo la porta e tutti si girano verso di me.

Vedo di sfuggita le facce perplesse dei re sui loro troni e corro verso Alucard, il quale, subito dopo avermi visto, allarga le braccia. Mi stringe dolcemente e mi appoggia la bocca sull'orecchio. Lo sento inspirare e chiudere gli occhi, mentre dietro di me Lucius ringhia, si alza bruscamente e abbandona la stanza.

<<Leggimi nella mente>>, mi sussurra nell'orecchio velocemente. Mi concentro e lo faccio. <<È stato lui. È sempre stato lui: la camera, il gatto, la biblioteca, i libri, i fiori>>, cerca di spiegare a parole mentre tutto nella mia testa prende forma e colore. <<Amore è anche dolore, ma se si sopporta, allora è veramente qualcosa di speciale. Lui ti ama. Va' da lui, per favore>>, supplica. Mi dà un rapido bacio sulla fronte, mi lascia andare e abbandona il castello insieme a due membri della mia famiglia, a Phoenix Romanov, a Costanzo Mancini e ad altre cinque piccole guardie.

Legami di Sangue: la vendettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora