Licano
Venti secondi all'impatto. Le lucertole correvano su quattro zampe: sprizzavano gioia ed entusiasmo per la battaglia dai loro occhi gialli e avevano la lingua bipartita fuori dalla bocca, come dei cani impazziti. Quindici secondi. Ognuno attendeva il momento dell'impatto: Lucius, in mezzo a Sebastian e Nicolae, allargava le spalle e inspirava bruscamente; mio padre Emilian stringeva a sé la sua compagna, Anca; mio nonno osservava beato il viso di mia nonna; Alexandru baciava il capo della sua Ruxandra e io stringevo la mano della mia Ateyo, Cocco. Dieci secondi. Ogni vampiro presente nella radura si godeva quegli ultimi secondi di quiete: chi si scambiava sguardi e stringeva la propria compagna, chi scherzava con gli amici e chi, invece, attendeva con ansia la battaglia. Cinque secondi. Guardai la bellissima vampira al mio fianco e sorrisi.
<<Questo giorno entrerà nella storia>>, disse a bassa voce Lucius, sapendo che tutti lo sentivano. <<Ognuno di voi ha avuto una vita difficile, corta o lunga, ma siete qui a difendere un intero mondo. In pochi giorni ogni vampiro della terra si è attivato, dando una mano alla mia famiglia, ma sapete tutti che da soli non potevamo vincere. Dopo oggi, tutto ritornerà alla normalità: ognuno tornerà alla propria vita>>. Due secondi. <<L'unica differenza sarà che non avremo più paura che delle lucertole chiamate Akamu ci divorino. Questo giorno sarà ricordato da tutti come quello in cui il cerchio naturale della vita si chiuderà: lupi, streghe, cacciatori e vampiri torneranno a odiarsi l'un l'altro e questi obbrobri cesseranno di esistere>>.
Lo scontro iniziò. Cocco si staccò da me e iniziò a colpire qualche Akamu. Lo stesso fecero gli altri.
Jules aveva ideato un piano perfetto per la battaglia e Alec l'aveva spiegato a tutti. Nessuno poteva usare i propri poteri per almeno cinque minuti dall'inizio dello scontro affinché il piano funzionasse. I vampiri colpivano le lucertole con l'intenzione di tramortirle, evitando di smembrarle. Non potevamo farle a pezzi, visto che erano capaci di moltiplicarsi.
<<Ora!>> urlò Alec dando il segnale. Alzò una mano e immediatamente dal bosco sbucarono i lupi. Come previsto, le lucertole si spaventarono e iniziarono a indietreggiare. Ruxandra si frappose e li bloccò creando un recinto di fuoco. Il piano era semplice e pratico: le lucertole erano le pecore, i lupi e i vampiri cercavano di intrappolarle nel cerchio di fuoco, le streghe usavano la loro magia per contenere e proteggere l'area da occhi indiscreti e i cacciatori circondavano la radura per evitare che qualche creatura scappasse. All'improvviso si materializzò Michele. Indossava una divisa molto simile a quella dei Romanov e aveva una mano alzata, con le dita piegate.
<<Mio padre possiede il dono della telecinesi>>, sentii dire a Sara Romanov dall'altro lato della radura. Alcuni vampiri continuarono a spingere le lucertole all'interno del recinto che Ruxandra teneva attivo con fatica. Raggiunsi mio padre e vidi di sfuggita Anca trascinare alcuni Akamu con la telecinesi e le mani piegate – il suo potere. Ritornai con lo sguardo a Michele, che sorrideva malignamente nella direzione dei fratelli Romanov, i quali rimasero uniti per sorvegliare il tutto, e continuava a tenere la mano alzata. Iniziai a guardare per aria in cerca di qualsiasi cosa stesse tenendo sollevata.
<<Fratelli>>, disse Michele. <<Facciamo una bella riunione?>> Nel punto esatto in cui Ruxandra aveva posizionato il recinto di fuoco, all'interno del quale continuavano a essere buttati gli Akamu restanti, la neve si era sciolta: avevo la possibilità di usare il mio potere.
Ma come? pensai.
Michele reggeva qualcosa, ma non sapevo cosa.
Potrei bagnarlo? pensai. <<Provaci!>> mi incitò mio nonno alle mie spalle. <<Fa' in modo che piova>>.
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Legami di Sangue: la vendetta
FantasyLibro completo senza revisioni Libro revisionato SOLO SU AMAZON Questa storia si può trovare facilmente su Amazon in cartaceo Sono passati anni dall'arrivo di Lisandra in Romania eppure nulla è cambiato: ci sono ancora troppi segreti da svelare e...