Capitolo 16: Come le cose possono cambiare...

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Lisandra

Io e Michael entriamo nella sala principale e un gruppo di giovani vampiri si volta, rivolgendoci sguardi carichi d'odio.

Iniziamo bene...

Guardo di sfuggita i troni vuoti dei re e mi domando dove sia Lucius in questo momento.

Mi metto in un angolo insieme al figlio di Lucius e osservo i ragazzi. Avverto un'aura d'odio proveniente dalla loro direzione.

Fantastico...

<<Simpatici>>, commenta Michael. Sorrido.

<<Come mai hai voluto farlo?>> chiedo ignorando i vampiri spocchiosi.

All'improvviso, una ragazza si volta e viene verso di noi, seguita da una serie di pecorelle smarrite.

<<Bene, bene, bene>>, dice. <<Guardate chi abbiamo qui: Lisandra Mikelaus e... Michael Romanov, giusto?>>

<<Che cosa vuoi?>> chiede scontrosamente Michael.

<<In qualità di padrona di casa, volevo solo darvi il benvenuto>>, risponde serrando le labbra in un sorriso falso. Fa un passo in avanti e arriva davanti al mio viso. <<Questo è il vostro castello, ma non sarete voi i padroni>>, minaccia. <<Siamo abituati a vedere ragazzi nobili come voi arrivare e uscire dopo appena un anno. Questa volta sarà diverso, perché non vi renderemo la vita così semplice>>, ringhia.

La porta principale si apre e la ragazza ritorna al suo posto in mezzo al gruppo. Costanzo e Phoenix, coloro che dovrebbero occuparsi dell'addestramento reale, entrano con passo leggiadro ed elegante.

<<Inizia un nuovo anno>>, annuncia Costanzo. <<Avete lavorato tanto in passato e questa volta, magari, riuscirete a entrare a far parte della nostra guardia>>.

<<Abbiamo due nuovi elementi: Lisandra Mikelaus e Michael Romanov. Accoglieteli come meritano>>, gli fa eco Phoenix. I ragazzi fingono di applaudire calorosamente.

<<Iniziamo ad allenarci. Mettetevi in coppia. Tu stai con lei, tu con lui e Michael con Kehe. Alexia, tu vai con Lisandra>>, ordina Costanzo.

La ragazza mi guarda con un sorriso saccente e mi si avvicina. Phoenix e il suo Ateyo lasciano la stanza.

<<Vostra signoria>>, dice la ragazza socchiudendo gli occhi, con un atteggiamento visibilmente presuntuoso. Allunga un braccio e tenta di colpirmi in faccia, ma la evito. Mi tira un calcio e schivo anche quello; alza una gamba e provo a schivarla, ma qualcuno mi afferra per le spalle, bloccandomi le braccia dietro alla schiena, e mi solleva. La ragazza, che da quanto ho capito si chiama Alexia, fa un sorriso maligno e si avvicina battendo un pugno sull'altra mano. Cerco Michael con lo sguardo, ma non lo vedo. Dov'è andato?

Cosa stanno facendo?

<<Lasciatemi stare!>> urlo. È tutto inutile, perché la sala è dotata del sistema di insonorizzazione.

<<La piccola principessa deve capire che non può arrivare qui e pensare di comandare. Qui comandiamo noi>>, sibila a denti stretti Alexia. Mi colpisce allo stomaco, poi in faccia. Inizio a sputare sangue e lei ride di gusto, mentre il pubblico la osserva inerme.

<<Allora è vero che hai il sangue nero, puttanella>>, dice qualcuno alle mie spalle. Intorno alla scena comincia a formarsi un cerchio di spettatori.

<<Pensi di poter avere tutto solo perché fai Mikelaus di cognome? Dicono tanto che tu sia l'Ateyo del re Lucius, eppure dalla tua stanza esce sempre e solo Alucard. Sei una baldracca>>, prosegue Alexia continuando a colpirmi.

Legami di Sangue: la vendettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora