Capitolo 21: Elettro Shock

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Lucius

<<Ridatemi la vista!>> urlo sbattendo le catene incantate che mi tengono fermo, attaccate, suppongo, a una squallida parete rocciosa .

Annuso più volte l'aria e non sento altro che un fetore di lucertola misto a escrementi.

Dov'è Lisandra?

Sento diversi sibili intorno a me e le mie mani riescono a toccare solo roccia bagnata e sassolini gremiti.

Voglio sentire Lisandra. Voglio percepire il suo strano cuore, il suo calore umano, il suo odore...

<<Dov'è Lisandra?>> grido. <<Lisandra! Se ci sei, ti prego, di' qualcosa!>>

<<Silenzio!>> mi intima una voce maschile. Avverto la presenza di qualcuno e dall'odore capisco che è un Akamu.

<<Finalmente ti ho in pugno, Lucius Romanov>>, sibila l'essere accanto a me. Sento la sua coda strusciare sul terreno, provocando dei piccoli strepiti fastidiosi per il mio udito fine, e avverto un brivido freddo quando un'unghia affilata si muove lungo la mia mascella.

<<Dov'è Lisandra?>> ripeto a denti stretti.

<<Non penso che tu sia in condizioni di dare ordini>>.

<<Restituiscimi la vista. Così potremo parlare come pari>>, propongo con tono pacato.

<<Non sei nelle condizioni di dettare le regole>>, ribadisce.

<<Voglio solo parlare>>, ribatto scuotendo la testa.

<<Lucius Romanov che vuole parlare. Questa sera avremo un discorso divertente di cui parlare a tavola>>. Sento delle risate soffuse.

<<Chi c'è?>> mi agito.

<<Siamo noi, i tuoi vecchi amici. Non devi preoccuparti>>, risponde un'altra voce.

<<Non ti conosco!>> ringhio.

<<Non ci conosci, perché non ti sei mai degnato di riceverci in modo appropriato>>, ribatte la voce con acidità.

<<Non capisco>>, dico scuotendo la testa.

<<Restituitegli la vista>>, sibila l'Akamu. Nel giro di qualche secondo, qualcuno mi poggia una mano sugli occhi e tutto ricomincia a prendere colore e forma.

Sono legato a una strana sedia di pietra, tenuto fermo da catene di metallo incantate - altrimenti le avrei rotte all'istante -, e davanti a me c'è un Akamu. Deve essere un maschio, perché è estremamente alto. È seguito da alcuni vampiri come me, ma non li ho mai visti prima.

<<Dov'è Lisandra?>> ripeto.

<<Sta bene>>, mi assicura la creatura. Si volta, si incammina verso una strana porta e mi chiude dentro una cella particolarmente familiare. Si gira all'indietro, dandomi le spalle. <<Per ora>>.

Mi allarmo all'istante: sbatto le catene e continuo a muovermi, proprio come farebbe un pazzo in un manicomio.

L'uomo lucertola mi chiude all'interno di una cella e sorride mostrando i suoi denti aguzzi.

<<Vediamo se il legame Ateyo è già instaurato...>> dice a bassa voce rivolgendosi ai vampiri dietro di lui. <<Tu! Togli l'insonorizzazione!>> ordina a un vampiro, che si allontana dal mio campo visivo.

<<Perché lo fate? Perché state con esseri del genere?>> urlo ai vampiri, continuando a sbattere le catene inutilmente.

<<Ci daranno la libertà>>, risponde freddamente uno di loro.

Legami di Sangue: la vendettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora