Il diavolo veste Blossom

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É tutto contro di me.
Sembra che ogni essere vivente di questa città abbia qualcosa da ridire sulla mia vita.
Dopo tutto quello che sto passando ci mancava Cheryl a ficcanasare tra le mie faccende private.

Okay, sono solo sospetti quelli che ho, ma se scopro che è stata lei a mostrare quella foto a mia madre giuro che faccio scendere gli angeli neri dell'Apocalisse!
Non ho mai compreso questo suo interesse morboso di provocarmi dolore e sofferenza. Da bambine giocavamo spesso insieme, ci volevamo bene, ci scambiavamo perfino le bambole, cos'è cambiato da allora?

Non la riconosco più...
So solo che il suo carattere di merda e la sua personalità disturbata devono smetterla.

Mentre mi dirigo verso la sua abitazione comincio a sentire caldo. Osservo il cielo azzurro, il tempo qui è più lunatico di Jughead.
Cavolo...
Come mi è tornato in mente? Perché adesso?
Sospiro mentre tolgo la giacca e rimango in t-shirt. Pensavo di averlo accantonato per sempre, rincontrarlo l'altra sera è stata una sfortuna. É sempre così acido con me, al contrario di suo padre. Quando ero piccola avevo una cotta per FP, tutt'ora lo trovo un uomo gentile e affascinante e…

Betty, ma cosa vai a pensare? Passare col pensiero da padre in figlio non è normale, anche se trovo così sexy entrambi.
A bada gli ormoni, state buoni almeno per oggi!

Arrivo di fronte ai cancelli di casa Blossom, si respira aria di abbandono. La casa non è più rigogliosa come una volta: ricordo che varie tipologie di edera rampicante avvolgevano le pareti dell'edificio, l'ingresso era sempre lindo, la serra piena di colori e profumi. Ora é tutto grigio, il suolo è coperto di foglie, l'edera è sostituita da rami secchi che sembrano trasmettere odio e tristezza.

Poggio la mano sul cancello e questo si apre cigolante al mio tocco.

<É permesso? Sono Betty>, nessuna risposta.

Percorro lo spazio che mi separa dalla porta d'ingresso. A metà strada mia zia Penelope esce di casa e si blocca all'istante non appena mi vede.

<Elisabeth?>

<C-ciao zia>, chiamarla così mi fa ribrezzo, ma devo.

<Era da un bel po' che non ti vedevo da queste parti>, credo che me lo stia rinfacciando.

<Sono stata impegnata con lo studio>, mento.

<A cosa devo la visita?>, wow, che benvenuto caloroso.

<Sto cercando Cheryl, è in casa?>, al sentire pronunciare il nome della figlia Penelope alza gli occhi al cielo.

<Dio... cos'ha fatto stavolta? In questo periodo è come un incontenibile uragano porta guai>

<Non ha fatto nulla di grave, voglio solo dei  chiarimenti da lei>, sospira.

<La trovi in camera sua, ti saluto Elisabeth>

<Ci vediamo>, si volta e se ne va, senza neanche sentire la mia risposta.

Parlare con lei è come parlare con un manichino, non esterna emozioni se non il ribrezzo che prova per il genere umano.

La porta è socchiusa, ne approfitto ed entro in punta di piedi. Per una volta la fortuna è dalla mia parte, di solito in salotto c'è Nana Rose di guardia, adesso ho il via libera.
Salgo le scale come un ninja e arrivo dietro la porta della camera di Satana.
C'è silenzio, troppo.
Mi decido a entrare, la camera è vuota, la finestra aperta, forse mi ha sentita ed è scappata, avrà fiutato il pericolo.

<Toc toc, ciao cugina>, mi giro di scatto e la trovo in completo da Vixens.

<Cheryl!>, cazzo, mi ha fatto prendere un colpo.

<Su questo non ci piove, cosa vuoi? Perché sei nella mia stanza?>, cerco di contenere la rabbia che ho dentro e di rispondere in modo pacato.

<Ti stavo cercando, cosa ti è saltato in testa? Perché hai fatto vedere a mia madre una foto di me con Sweet Pea? Ma soprattutto, perché hai scattato quella foto?>, un sorriso malefico compare sulle sue labbra.

<Io? Non ho fatto proprio un bel niente. Tu piuttosto, frequenti compagnie poco raccomandabili ultimamente. La piccola e indifesa Betty si è gettata nel vortice della malavita?>

<Ma ti ascolti quando parli?>, mi guarda malissimo.

<Ero solo preoccupata per la mia cuginetta in balìa di quel cattivone di un Serpent, l'ho fatto per te>, bene Cheryl, volevi farmi arrabbiare? Ci sei riuscita!

<Ascoltami bene razza di svampita dai capelli rossi, non permetterti mai più di fare una cosa del genere. Consegnami subito la foto originale o io...>

<O tu cosa? Lo dirai a mia madre? Sai che paura, ogni volta che incrocia il mio sguardo lo abbassa!>, si avvicina fino a lasciare pochissimo spazio tra di noi, <hai già capito che io sono il diavolo sceso in terra, fossi in te non mi metterei contro di me>, mi bacia sulla guancia destra ed esce dalla camera.

Rimango imbambolata per qualche secondo. Mi riprendo in fretta e la seguo giù per le scale.

<Cheryl, ferma!>, urlo a denti stretti.

<Che vuoi?>, assottiglio lo sguardo e sorrido compiaciuta.

<Non mi interessa chi ti credi di essere! Prova ancora a mettermi i bastoni tra le ruote e giuro sulla mia sacrosanta coda di cavallo che ti elimino dalla faccia della terra!>, rimane sconvolta sulle scale, non dice una parola fino a quando non le passo accanto e non apro la porta di casa.

<Betty!>, non mi volto ma mi fermo, <non sarà facile liberarsi di me, posso girare le carte a mio favore ogni volta che voglio, e tu lo sai bene...>, esco da quella casa infernale e corro via, lasciando il cancello aperto.

Io la uccido, la uccido quella stronza psicopatica. Non mi interessano neanche gli anni di galera che mi aspettano, ma la strangolerò con le mie stesse mani e poi getterò il suo corpo nello Sweet Water River.

Quindi è guerra, è guerra aperta! La distruggeró, le farò pentire di aver pronunciato quelle parole.
Risponderò a ogni colpo che mi infliggerà, a ogni torto, a ogni provocazione.

Si, certo, ma a chi voglio darla a bere?
Ho pensieri forti e aggressivi ma in realtà sto piangendo mentre corro.
A quest'ora il Pickens Park dovrebbe essere deserto, sarà un ottimo rifugio per me e le mie lacrime.

Come ho previsto non c'è anima viva, mi siedo su una panchina, poggio la testa sulle ginocchia e do sfogo a tutte le mie frustrazioni. L'aria adesso è più fresca, sono ancora in t-shirt, giacca e borsa sono accanto a me. C'è così silenzio che il mio pianto riecheggia tra gli alberi.

Cheryl ha davvero superato il limite oggi, anzi, hanno tutti superato il limite.

I miei singhiozzi coprono totalmente il rumore di qualcosa di zampettante che viene verso di me. Sento un cane abbaiare per poi saltarmi addosso e iniziare a leccarmi e farmi festa.
Ma è Hot Dog! Le lacrime continuano a scendere ma non posso fare a meno di coccolarlo. Lui in risposta si mette a pancia in su e muove la zampetta posteriore a ritmo dei miei grattini.
Aspetta, se c'è Hot Dog vuol dire che c'è anche Sweet Pea! Non ho neanche il tempo di voltarmi, sento dei passi scricchiolare sulle foglie.

<Hot Dog, smettila di fare festa a chiunque!>, questa dannatissima voce! Cerco di nascondere le mie guance umide ma invano. Si avvicina ancora e mi fissa.

<Biondina?>, sospiro, per quanto il mio corpo voglia dimenticare l'effetto che ha su di me non riesco a trattenere il brivido che mi sta correndo lungo la schiena.

<Cosa vuoi, Jug?>

Riecco il nostro amato cappellino a punta, per la gioia delle lettrici 😂

Cosa succederà adesso?

Betty é provata, come reagirà a tutto questo?

Scopritelo nel prossimo capitolo!!

🐍🖤

~Snake Blood~BugheadDove le storie prendono vita. Scoprilo ora