Prologo

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Mancano circa 15 giorni all'inizio della scuola, siamo quasi a fine agosto è il tempo è ancora bellissimo, fuori sicuramente farà caldissimo. Come mio solito sono in ritardo all'appuntamento con Joanna e Stephan, infatti il telefono non smette di squillare grazie ai loro infiniti messaggi. Prendo gli occhiali da sole, borsa e telefono e mi fiondo giù per le scale.

<<Mamma, Papà sto uscendo!>> urlo ai miei genitori, senza ricevere alcuna risposta esco di casa veloce come il vento.

Dopo 8 minuti di corsa intensa sono arrivata al bar, per quanto fa caldo potrei sciogliermi da un momento all'altro, entrare qui dentro è stato un toccasana per la mia pelle, che sentendo l'aria condizionata sta pian piano tornando al suo colore naturale invece di questo rosso peperone. Faccio fatica a trovare i miei amici, perché i tavoli sono quasi tutti occupati. Quando finalmente arrivo da loro, li saluto e la cameriera non tarda ad arrivare. Torna dopo 5 minuti con le nostre ordinazioni, ed io senza lasciarmi il tempo di versare il tè nel bicchiere lo finisco tutto d'un fiato.

<<Non posso crederci che l'estate è quasi finita>> si lamenta Stephan seduto accanto a me.

<<Non dirlo a me! Non ho aperto libro>> ribatte Joanna

<<Perché io invece?>> mi intrometto nel discorso, e iniziamo a ridere tutti insieme.

Dopo aver passato più di un'ora nel bar decidiamo di andare a farci un giro prima di tornare a casa. Anche se devo ammettere che fa davvero troppo caldo. Dopo neanche 5 minuti fuori dal bar il mio telefono ci distoglie dalla nostra chiacchierata sull'estate trascorsa.

<<Pronto mamma? Adesso? Si arrivo>>

<<Scusate ragazzi, devo andare, i miei genitori devono farmi un "discorso di famiglia">>

<<Cosa hai combinato Hannah?>> dice ridendo Stephan.

<<Da quel che ricordo nulla. In ogni caso ci vediamo stasera>> Mando un bacio volante e mi avvio verso casa.

<<Tesoro dobbiamo parlare>> afferma mia madre seduta attorno al tavolo della cucina affianco a mio padre.

Non parlo e faccio un cenno per farli continuare.

<<È da un po' di tempo che avremmo voluto parlartene...>> Mentre inizia a parlare mi guarda come se si aspettasse che scoppi a piangere da un momento all'altro, anche se non sto capendo di cosa vogliano parlarmi  sto davvero iniziando a preoccuparmi. Uno dei due è malato? Qualche mio parente è malato?

<<Ma abbiamo aspettato di averne la certezza>> continua mio padre

<<Parlarmi di cosa?>>

<<Amore tuo padre ha avuto una promozione... Ci trasferiamo a San Francisco tra 8 giorni>> Conclude in fretta mia madre.

Tiro un sospiro di sollievo quando sento che nessuno di loro sta male, ma non appena il mio cervello elabora le loro parole inizio a piangere, proprio come, probabilmente, si aspettava mia madre, scappo in camera e la prima cosa che faccio è chiamare Sofia.

Dopo non so quanto tempo sento bussare alla mia porta, e non appena li vedo la, in piedi: Joanna, Stephan e Sofia ricomincio a piangere. Consapevole del fatto che tra 8 giorni la nostra amicizia sarà messa a dura prova dalla distanza.

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