Ho sempre pensato che non avrei mai lasciato la mia città, i miei amici, e tutta la mia vita. Sin da quando ero piccola ho pensato che sarei cresciuta a New Orleans e che il mio futuro l'avrei costruito qui, e invece eccomi, scendendo le scale con 2 valige più pesanti di me, a dare gli ultimi saluti ai miei migliori amici. Non mi sono mai piaciuti gli addii, eppure sono davanti alla porta di casa, la mia casa, dove ho passato i miei 17 anni, a dirgli addio. Con le lacrime agli occhi, e con la consapevolezza che non li rivedrò presto, entro in macchina e dò un ultimo sguardo a questa città, la città che mi ha vista piangere e allo stesso tempo ridere, cadere per poi rialzarmi.
Guardo fuori dal finestrino mentre ascolto una canzone di Ed Sheeren, e inizio a realizzare che sto per incominciare una nuova vita, lontano da tutti, non so come sarà, non so cosa mi riservi il futuro, ma sono pronta ad affrontarlo a testa alta, e mentre la mia mente sta iniziando a viaggiare, pensando a cosa mi aspetti una volta a San Francisco sento che i miei occhi iniziano a cedere, fin quando non prendo completamente sonno.
•••••••••••••••••••••••••••••••••••
Mi sveglio e i miei occhi rimangono rapiti dalla bellezza del panorama che ho davanti, la spiaggia ancora deserta, l'acqua limpida e l'alba che fa da scenario perfetto, siamo arrivati!
Quando mio padre accosta davanti ad una casa, mi meraviglio della sua grandezza, l'avevo vista in foto certo, ma non mi aspettavo fosse così grande e ben strutturata. All'entrata c'è un giardino con delle fioriere di marmo riempite con splendidi fiori colorati, che danno un tocco vivace al tutto, la casa è a tre piani mi sembra, ed è molto luminosa, visto le grandi e numerose finestre che si possono vedere da qua.
Mentre sono intenta ad ammirare ogni singola cosa che mi circonda, un urlo mi distoglie dai miei pensieri... mia madre sta urlando con Clara perché ha fatto i suoi bisogni nel suo trasportino. Al che mi viene da ridere, non tanto per il fatto che in macchina c'è una puzza assurda, più che altro perché mia madre sta usando tutto il fiato che ha per rimproverarla, mentre lei dorme e non sente nulla, ebbene sì la mia piccola e dolce micia è sorda!
Dopo che abbiamo fatto uscire tutto il vicinato e ci siamo fatti riconoscere, iniziamo ad entrare le valige in casa.
•••••••••••••••••••••••••••••••••••••
Prendo il telefono per controllare l'orario e mi accorgo che sono le 18, sono passate ore dal nostro arrivo, ma nella mia camera sembra che delle scimmie abbiano dato una festa, senza poi togliere nulla di mezzo. Ho cercato di disfare le valige, ma sono troppe e la voglia è poca, e dopo aver fatto il bagno a Clara o almeno averci provato, decido di farmi una doccia e farmi un giro del quartiere.
Esco di casa salutando i miei genitori, e dalla cucina li sento gridare: "Hannah non fare tardi" e sperando di non perdermi, mi incammino non so dove. L'estate è quasi finita e manca qualche giorno all'inizio della scuola, dovrò farmi nuove amicizie e spero davvero di riuscirmi ad ambientare e a sentirmi a mio agio.
Arrivo in centro, e mi avvio verso una panchina, difronte al mare, mi è sempre piaciuto guardarlo, è sempre in movimento e non sai mai dove potrebbe condurti. E mentre sono immersa nei miei pensieri ancora una volta vengo distolta, questa volta però da una botta in testa, mi volto e guardo una ragazza, alta, capelli biondi, occhi castani, molto carina che mi guarda con molto imbarazzo, vedendomi disorientata si affretta a dire:
<<mi dispiace, non era nostra intenzione colpirti>> si volta e indica un gruppo di ragazze e ragazzi che stanno giocando a beach volley, vedendo che non rispondo inizia a guardarmi in modo strano, subito dietro di lei spunta un ragazzo, alto, capelli scuri e occhi verdi, è senza maglietta, e devo dire che il panorama non mi dispiace, e mi dice:
<<Hai intenzione di tenertela, oppure vorresti ridarcela?>>
Quando mi accorgo che entrambi mi stanno fissando aspettando una mia risposta dico <<scusatemi, non mi ero accorta che fosse rimasta affianco a me, ecco a voi la palla>>"prima brutta figura, fatta" penso tra me e me; mentre stanno andando via la ragazza si gira verso di me <<tu non sei di qui vero? Lo sento dal tuo accento, e non mi sembra di averti mai vista>>
Le rispondo subito dicendole che sono appena arrivata in città, così si presenta, si chiama Melody. Mi chiede se volessi unirmi a loro, e sinceramente il mio primo pensiero sarebbe dire si, così potrei iniziare a farmi dei nuovi amici, ma poi ci penso meglio e decido di rifiutare l'invito, fare brutta figura davanti a persone che incontrerò tutti i giorni a scuola non mi sembra il caso dato che non ho gli abiti adatti per giocare a beach volley.
••••••••••••••••••••••••••••••••••••
Ho finito di cenare e mi sono stesa sul mio letto, con Clara che continua a saltare da una parte all'altra perché ha voglia di giocare. Non sapendo cosa fare decido di chiamare Sofia, la mia migliore amica, che in questo momento si trova a moltissime ore di macchina da me, accendo il telefono e trovo una notifica su Instagram e con mio grande piacere ma soprattutto stupore, vedo che Melody ha iniziato a seguirmi, così ricambio e inizio a vagare tra le sue foto, ammetto di star cercando qualche foto dove posso scoprire il nome del ragazzo di oggi, e finalmente lo trovo, si chiama Austin, ma decido di non seguirlo per non rendere troppo ovvio il fatto che l'ho cercato.
STAI LEGGENDO
Lasciati sorprendere
ChickLitFare i bagagli e lasciarsi tutto indietro non è mai stato facile, tanto meno se hai una settimana per fare le valige e partire per iniziare una nuova vita. Questo è ciò che è successo ad Hannah per un trasferimento dovuto al lavoro di suo padre. Le...