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La mattinata è passata così, tra le varie presentazioni dei professori e alcune domande su come abbiamo passato l'estate. Devo ammettere che la mia mente non ha smesso di pensare a quei due occhi celesti che mi fissavano alla prima ora, è uno dei ragazzi più belli che io abbia mai visto, e posso scommettere che faccia parte di una delle squadre della scuola dato il suo fisico scolpito, che si notava benissimo dalla maglietta attillata che portava. Per pranzo non ho portato nulla, quindi mi dirigo in mensa, qui è molto diverso da New Orleans, tutti aspettano il proprio turno e nessuno grida con l'altro, tutto molto più tranquillo. Decido di prendere un'insalata con il pollo, e una manciata di patatine fritte, una volta che ho preso il mio vassoio, mi guardo intorno e non sapendo dove sedermi mi dirigo verso l'unico tavolo vuoto, ma per mia sfortuna quando sono quasi arrivata, viene occupato da un gruppo di ragazzi molto più a loro agio di me, nonostante penso che frequentino il primo anno. Quando mi volto, vedo Melody che continua ad agitare un braccio, con l'intento di attirare la mia attenzione, vedo che al loro tavolo c'è un posto libero, e quando mi avvicino scopro che l'avevano riservato per me. Nel momento in cui sto per iniziare a mangiare, le porte della mensa si aprono, ed entrano 5 ragazzi tutti ben piazzati e con la stessa uniforme, presumo facciano parte della squadra di calcio della scuola. Il mio sguardo cade sul ragazzo davanti, occhi celesti, capelli biondi, è proprio lui, rimango incantata a guardarlo, fin quando la magia non si spezza, perché viene raggiunto da una ragazza che gli stampa un bacio sulle labbra e lo prende per mano. Alta, Bionda, occhi azzurri, un quintale di trucco sulla faccia e la divisa da cheerleader. Ovviamente, il ragazzo più bello della scuola, con chi poteva stare? Il solito cliché, le solite gerarchie da rispettare, ma dove sono finita? In uno di quei film adolescenziali? Spero proprio di no.
Quando passa davanti al mio tavolo, noto che mi guarda, e.. "oh mio dio, quello sul suo viso era un sorriso? Ed era per me?" quasi mi sciolgo sulla sedia se non fosse per Madison che mi dice <<Se non chiudi la bocca finirai per far affogare la tua insalata>> e mi sorride, la guardo imbarazzata e mi metto a ridere. Sono tutti molto simpatici e gentili con me, senza che chiedessi nulla, come se fosse una cosa spontanea mi fanno stare con loro, mi hanno accettato nel loro gruppo e a me fa molto piacere. Sento Melody che mi dice <<Hai scelto il ragazzo sbagliato, sono insieme dai tempi dell'asilo, la coppia perfetta, barbie e ken>> nel frattempo che dice questa cosa vedo che la Barbie, versione più cattiva, si avvia verso il nostro tavolo, e con mia assoluta sorpresa si rivolge a me:

<<Molto piacere sono Alison, il capo delle cheerleader, ho sentito della ragazza nuova e ho deciso di invitarti ad una festa, venerdì, puoi portare anche i tuoi amici>> mi fa l'occhiolino, e se ne va. Il capo? Al massimo il capitano della squadra...
Rimangono tutti a bocca aperta, nessuno dice niente eccetto Austin che commenta l'accaduto << Quella è fuori come un balcone>> facendo ridere tutti.

La giornata scolastica si conclude bene, e quando torno a casa mi accorgo di essere sola, ma siccome ho appuntamento con i miei nuovi amici tra un paio d'ore, decido di farmi un bagno e di uscire prima per farmi un giro da sola.

La matematica non è il mio forte, e su questo non ci piove, evidentemente  non ho calcolato bene il tempo, perché pensando di essere in anticipo quando ho sentito mia madre che stava lavorando in cucina, mi sono fermata per bere un frappè, ma senza guardare l'orologio. Infatti adesso sto correndo per arrivare al bar il più in fretta possibile, visto che sono già in ritardo di 15 minuti, quando ad un certo punto vado a sbattere contro un muro. Sto per cadere, quando due braccia mi prendono e mi mantengono in piedi, ops, non era un muro, è un ragazzo. Quando alzo lo sguardo, non posso credere alla coincidenza, Daniel, il ragazzo  a cui ho pensato tutto  il giorno è davanti a me, che mi sta toccando le braccia, " che mani soffici..." penso non riuscendo a proferire parola. Porta una maglietta bianca, e dei pantaloncini da basket neri, "È perfetto!"

<<Dovresti guardare dove cammini, potresti cadere>> mi dice sorridendo, ma non un sorriso genuino, un sorriso consapevole di fare questo effetto sulle ragazze e lo utilizza a suo favore. Io imbranata come sono, invece di rispondergli, faccio un cenno con la testa. <<Sono Daniel, molto piacere, tu sei la ragazza nuova vero?>> <<Io sono Hannah, si ci siamo visti oggi a scuola>> <<Bene, Hannah, è stato un piacere conoscerti>> mi sorride e prosegue dritto... Prima di proseguire mi fermo un secondo a riflettere sul fatto che, il ragazzo più carino della scuola mi abbia rivolto la parola e con un sorriso da ebete stampato in faccia, mi affretto a raggiungere il posto dove i miei amici mi stanno aspettando.

Il pomeriggio è passato in fretta, e devo dire che sono tutti molto simpatici, mi hanno mostrato la città e raccontato qualche fatto passato, accaduto in quella scuola, devo ammettere che persino Austin mi è sembrato simpatico oggi. Ho ripensato più volte all'incontro fatto in precedenza, infatti più di una volta hanno dovuto risvegliarmi dal mio stato di trance.

Mentre sono in camera mia, dalla cucina sento mia madre che urla <<Hannah, vieni a preparare la tavola, questo non è un albergo!>> Si, mia madre dice le solite frasi che dicono tutti i genitori, con l'eccezione che le ripete così tante volte, che quando sono con lei, dalla sua espressione so già quale frase dirà. Scendo le scale, e sento l'odore di pizza, mia madre è un'ottima cuoca, infatti ho già l'acquolina in bocca. Mentre sto finendo di sistemare la tavola, i miei genitori mi avvertono di una cena, questo sabato, con dei loro amici. La mia domanda è: come hanno fatto a trovare degli amici, senza essere neanche usciti una sera, ed essendo che siamo qui da poco più di una settimana? Io vado a scuola, quindi mi sembra normale, aver trovato degli amici con cui passare il mio tempo. Vedendo il dubbio sul mio viso, senza che domandassi nulla iniziano a raccontarmi che a lavoro mio padre ha incontrato un vecchio amico del college e che mia madre a lavoro ha incontrato una vecchia amica, insomma, parlando del più e del meno sono riaffiorati i vecchi ricordi, e hanno deciso di andare a cena tutti insieme. Ah, perfetto, il primo sabato che ho degli amici qui, e mi tocca passarlo con i miei genitori, e i loro amici, sicuramente a sentire storie di quando erano giovani!

Quando abbiamo finito di cenare, decido di tornare in camera mia e di aggiornare il mio diario, mi piace racchiudere i miei pensieri qui dentro, così magari un giorno, quando sarò più grande, e i miei ricordi dell'adolescenza inizieranno a svanire, potrò rileggermi queste pagine.

Più di una pagina è dedicata, a Daniel, al suo sorriso, alla prima volta che l'ho visto (questa mattina), e all'incontro di oggi pomeriggio. Quando finisco i miei occhi stanno cedendo quindi decido di spogliarmi e mettermi a dormire.

La settimana è passata in fretta, e abbiamo iniziato a ricevere i primi compiti per casa, la scuola è iniziata esattamente da 4 giorni, e ho già 4 progetti da portare a termine per la fine del mese. La sveglia inizia a suonare e decido di spegnerla per riposarmi altri 5 minuti, ma quando riapro gli occhi, ne sono passati ben 20, e sento mia madre urlare perché sono già le 7.30. Mi alzo dal letto correndo e prendo le prime cose che mi capitano d'avanti, per fortuna la settimana è finita, ed è arrivato il weekend, essendo venerdì, oggi è il giorno della festa, quindi decido che dopo scuola andrò a farmi un giro nei negozi, visto che ho lasciato alcuni dei miei vestiti più carini a casa della mia migliore amica a New Orleans. Quando esco di casa sono le 7.50 e dubito di riuscire ad arrivare prima del suono della campanella, anzi dubito anche di riuscire a prendere il pullman,infatti, nonostante la mia corsa, me lo vedo passare d'avanti. Sono ferma davanti alla fermata dell'autobus, sono le 7.56 e la scuola dista circa 15 minuti a piedi, non c'è la farò mai, ma decido comunque di mettermi a correre, e mentre sto attraversando una macchina sta per prendermi avanti. Alzo la testa per iniziare a gridarle contro e mi accorgo che è Melody, che inizia a suonare il clacson, facendo segno di entrare. Come una furia apro la portella e salto dentro. Per fortuna entriamo solo dopo 5 minuti che la campanella è suonata, e per mia fortuna la professoressa di matematica mi dice solamente <<La prossima volta, se dovesse fare ritardo, anche solo di due minuti, rimarrà fuori per tutta la lezione>>. "Buongiornissimo Hannah"

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Spero che la storia possa piacervi, i primi capitoli sono di transizione.

Alla prossima! ❤ 😘

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