Capitolo 7

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L'eco di un'incantevole risata ridestò Yoongi da un sonno profondo. Si guardò intorno, confuso, finché i suoi occhi non misero a fuoco i contorni della sua stanza. La sua mente ospitava una miriade di pensieri smarriti. Si alzò con un grugnito dal letto e scese al piano di sotto, dove venne accolto dall'invitante fragranza di uno strudel cucinato abilmente dalla loro domestica di origini tedesche. Preparò il caffè, tagliò una fetta di dolce e si sedette al tavolo della cucina in completa solitudine. Sorseggiò la bevanda mentre controllava i messaggi ricevuti sul suo smartphone, sorridendo quando lesse il buongiorno dal suo ragazzo. In lontananza Yoongi udì il chiacchiericcio prodotto dalle domestiche che si affaccendavano per la casa e il brusio dalla tv accesa in salotto. Il giovane sapeva con certezza che oltre a lui e le cameriere non vi era nessun altro. Se Yoongi avesse dovuto descrivere i suoi genitori, avrebbe utilizzato una parola soltanto: spettri. Essi non erano altro che una sbiadita rappresentazione delle persone che avrebbero dovuto crescerlo e sostenerlo nel percorso della vita. Ilde, la cuoca, era convinta del fatto che lasciare la televisione accesa, potesse acquietare la solitudine del ragazzo, ma non era a conoscenza della sua intrigata relazione con il silenzio. Quest'ultimo si manifestò quando Yoongi spense la tv e si diresse in camera sua, una stanza dalle pareti spoglie, arredata soltanto da una scrivania di castagno color marrone scuro decorata da ghirigori astratti. Il letto era stato posizionato di fianco la porta finestra ed era rivestito da lenzuola color indaco. Parallelamente al letto, si ergeva una libreria color avorio che ospitava una miriade di volumi e CD musicali. Il suo rifugio era sobrio, poiché ciò di cui Yoongi aveva più bisogno erano la musica, i libri e Jimin. Uno sprazzo di bianco attirò la sua attenzione e Yoongi si voltò verso la scrivania. Uno spartito solitario se ne stava sdraiato scompostamente, accartocciato su se stesso, come a volersi proteggere. Il giovane lo prese tra le mani ed il respiro gli si mozzò in gola.

1 Settembre era il titolo di quella melodia. Yoongi sfogliò con dita tremanti le pagine dello spartito ed i ricordi invasero la sua mente, prepotenti.

No!

Il ragazzo strizzò con forza gli occhi e gettò le pagine a terra. Esse si sparpagliarono sul pavimento come candidi petali di rose. Un ringhio basso si propagò nel suo petto. Quello spartito doveva bruciare. Tutte le melodie scritte per lui dovevano essere gettate tra le fiamme. In un moto di angoscia e collera, Yoongi si gettò per le scale per poi prendere la giacca e varcare la soglia di casa, le chiavi della moto strette in un pugno, le gambe che correvano frenetiche verso la motocicletta, come se potesse fuggire da un fantasma che aleggiava dentro di sé e di cui non si sarebbe mai liberato.







«Credi che Jimin stia bene?»

La morbida voce di Jin spezzò il silenzio. Le braccia di Namjoon lo strinsero a sé. Sopra di loro le nuvole avanzavano, pigre. Lo schiamazzo degli studenti scandiva quei minuti concessi di riposo. Era la prima volta che i due si trovavano da soli in pausa pranzo. Jin era abituato ad essere circondato dalle voci allegre dei suoi amici, dei loro volti spensierati, dei loro litigi infantili. Quel giorno però non li avrebbero raggiunti. Taehyung aveva trascinato Jungkook in biblioteca per essere sicuro che ripassasse coreano per l'esame che presto avrebbe dovuto affrontare, mentre Hoseok era a casa malato. Così i due piccioncini si stavano godendo quei momenti dedicati a loro soltanto.

«Perché dici questo?» Mormorò Namjoon.

«Quel ragazzo racchiude dentro di sé così tanto dolore e rancore... Ho paura che prima o poi esploderà.»

Le mani del suo ragazzo viaggiavano lungo la sua schiena e tra i suoi capelli, facendogli rilassare i muscoli. Namjoon era quiete, Namjoon era saggezza, Namjoon era amore. Jin non sarebbe esistito senza di lui.

«Quel ragazzo non vuole essere aiutato, Jin. Crede di potercela fare con le proprie forze, ma fallirà.»

«Per questo noi lo aiuteremo.» Rispose il maggiore.

𝑀𝑖𝑠𝑡𝑒𝑟𝑦 𝑜𝑓 𝑙𝑜𝑣𝑒 ➶ 𝑉𝑚𝑖𝑛Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora