Jimin rincasò alle prime luci dell'alba. La villa gli apparve come un enorme belva assopita. I suoi passi producevano dei suoni sordi sul pavimento di marmo. Era esausto, la testa gli doleva e aveva un bisogno urgente del proprio letto. Sarebbe dovuto andare a lezione di lì a poco ma le forze gli vennero meno. Salì le scale a chiocciola che lo condussero nella sua stanza. Quando spalancò la porta però, il suo corpo s'immobilizzò.
«Tua madre adorava questo libro.»
Suo padre se ne stava elegantemente seduto sulla poltrona della sua scrivania, le gambe accavallate in una postura disinvolta e rilassata. Tra le mani teneva una copia di Demian e lo sfogliava distrattamente con quelle dita ben curate che Jimin sapeva, erano in grado di compiere atrocità. Dog-Sun alzò lo sguardo sulla figura immobile del figlio e Jimin lo lesse, il disprezzo, l'ira che imperversava in quelle cavità vuote. Si mise in piedi e il ragazzo fece un passo indietro.
«Sarebbe così delusa, Jimin. Non puoi nemmeno immaginare quanto.» Mormorò l'uomo, la mente distante, ma il corpo rigido di collera.
«Lei mi avrebbe amato per quello che sono.»
Il giovane non seppe dove trovò il coraggio di ribattere. Il cuore gli martellava forte nel petto, le membra tremavano.
«Nessuno accetta una persona per quello che è veramente, credevo lo sapessi. Ognuno di noi indossa una maschera, finge di essere qualcuno che in realtà non è, per compiacere gli altri, per il terrore di diventare un emarginato in questa società costruita sull'apparenza. Non puoi sopravvivere se speri di rimanere te stesso.»
«Me ne fotto del giudizio degli altri.»
Suo padre sorrise. Le sue labbra si piegarono in una smorfia priva di calore. Jimin si chiese se quell'uomo fosse in grado di provare sentimenti. Se fosse umano.
«Sono un grande osservatore, mi accorgo delle occhiate che gli studenti ti riservano. Sdegno, scherno, disgusto, come se non fossi altro che un fastidioso insetto che attende soltanto di essere annientato. Ma tu non sei così, Jimin. Io non sono così. Tutto questo per cosa? Per amore? Min Yoongi, poi. Superbo, odioso e irritante, proprio come sua madre. Sei un ragazzo sveglio, figlio mio. Non puoi nemmeno immaginare le capacità che possiedi. Saresti una grande risorsa per il nostro impero.»
Una risata beffarda sgorgò dalle labbra carnose del biondino, la rabbia cominciava a scorrere nelle sue vene come fuoco liquido.
«T'importa soltanto del potere, il denaro ti manovra come un burattino. Io non diventerò mai come te, un uomo cinico, crudele e spietato. Se la mamma fosse ancora con noi, è di te che sarebbe disgustata.» Sibilò.
Vi fu un attimo di silenzio, in cui Dog-Sun soppesò pensieroso il volume che custodiva tra le mani. Poi rapido, inaspettato ma soprattutto funesto, lo abbatté con precisione letale sul volto del figlio. La testa di Jimin scattò violentemente di lato, uno schizzo di sangue imbrattò la parete. Il piercing che aveva sul labbro inferiore cadde a terra, tintinnando. Il labbro lacerato gli pulsò dolorosamente. Avvertì il sapore metallico del sangue inondargli la bocca. Suo padre gli si avvicinò tanto da sussurrargli quelle parole velenose all'orecchio.
«Nessuno sarà mai in grado di amarti, Jimin. Sei debole, vulnerabile e codardo. Nessuno ti amerà mai per quello che sei. Neanche Min Yoongi.»
Namjoon aveva appena accostato l'auto di fronte il vialetto della casa di Jin, quando notò una sagoma barcollante. Jimin. Il volto del ragazzo sbiancò quando si rese conto che il mento e la felpa del biondino fossero imbrattate di sangue. Si morse l'interno guancia, interdetto. Sapeva bene che Seokjin aveva preso a cuore la salute di quel giovane che sembrava avercela con il mondo, ma per lui era soltanto una fonte di guai a cui non avrebbe permesso al suo ragazzo d'immischiarsi. La fortuna però non giocava a suo favore, perché proprio in quel momento Jin uscì di casa, un dolce sorriso rivolto a Namjoon. I suoi occhi si spalancarono quando invece si posarono su Jimin. Lasciò cadere la borsa a terra e si precipitò verso il biondino.
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𝑀𝑖𝑠𝑡𝑒𝑟𝑦 𝑜𝑓 𝑙𝑜𝑣𝑒 ➶ 𝑉𝑚𝑖𝑛
Fanfiction❝ L'amore è bizzarro, Jimin. Non siamo in grado di comprenderlo fino in fondo ma io voglio viverlo e voglio farlo con te.❞