CAPITOLO 23 - Uno strano regalo

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= Villa Malfoy / Amesbury, Wiltshire (Inghilterra). 31 ottobre 1954 =

Il sonno ristoratore aveva portato nuove energie ad Abraxas.

Aveva davvero bisogno di rilassarsi, poiché la tensione di quello strano 1954 lo aveva provato in continuazione: prima era diventato maggiorenne, poi marito, infine padre. Anche il 1955 sarebbe stato un anno pieno di impegni: in Estate - se tutto fosse andato bene - si sarebbe Diplomato, lasciando Hogwarts, e infine avrebbe dovuto ereditare il ruolo di suo padre, diventando il nuovo Capofamiglia Malfoy. Ma la cosa che più di tutte lo impauriva era l'idea di restare da solo in Inghilterra, a crescersi il figlio, sopportare la moglie e gestire l'intera Casata, sapendo il padre all'estero. Sospirò, togliendosi il pigiama verde: era inutile farsi prendere ancora dal panico, essendo il percorso di tutti gli Aristocratici del loro rango. Anche Samael ci stava passando: Kalisa si era rivelata incinta, ricevendo lo scroscio di complimenti della circostanza, mentre Avery si stava preparando alle nozze combinate dal padre, che si sarebbero celebrate subito dopo i M.A.G.O.

C'era infatti una distinzione fra Purosangue con Titolo nobiliare e Purosangue senza una Casata storica, non essendo ovviamente la stessa cosa il ceto sociale e lo Stato di sangue nemmeno fra i Maghi o le Streghe. Ad ogni modo, tutti i suoi compagni Serpeverde si stavano guardando in giro, e sicuramente sarebbe arrivato presto il loro momento. Ora la priorità era lo studio, e infatti proprio quell'esigenza fece alzare Xas di buonora per andare in Biblioteca e prepararsi per l'incombente verifica di Pozioni.

Nel prendere il testo scolastico e lasciare la sua stanza il ragazzo ebbe un'ultima domanda riguardo agli Antica Notte: chissà se qualcuno di loro era mai stato smistato in Serpeverde, e se sposavano l'ideologia Purista di Salazar? Raggiunse il padre nel proprio Studio. Bussando e ricevendo il permesso per entrare, lo trovò seduto sul divano, intento a leggere una missiva, tenendo il piccolo Lucius sulle gambe. Il ragazzo si avvicinò a lui e si schiarì la voce per attirare l'attenzione.

[Abraxas] « Buongiorno, padre. Posso parlarti? »

[Septimus] Abbassò la lettera. « Certo, dimmi »

[Abraxas] « Se ti disturbo, torno dopo... »

[Septimus] « No, ho finito; è il Rendiconto di ottobre di una delle nostre Ditte, per conoscere gli utili », disse, posando il foglio con un gesto annoiato.

Xas annuì, sapendo di cosa si trattasse: presto avrebbe dovuto amministrare lui le attività di Famiglia, per cui sapeva di cosa si trattasse. Il genitore gli fece cenno di sedersi sulla poltrona disposta accanto al divano. Quando il ragazzo si fu accomodato, l'uomo si sporse per riempire una tazza del tè disposto sul vassoio lasciato sul tavolino dalle due Winsor - madre e figlia - quando erano venute a riportare Lucius dopo la poppata.

[Septimus] « Ne vuoi? », propose, ricevendo un segno di assenso. Ne versò quindi due tazze, porgendone una al giovane padre, che, nel sorseggiare il liquido caldo, osservò il bambino addormentato sulle gambe del nonno.

[Abraxas] « È molto calmo », osservò. Difficile dire se quell'affermazione nascondesse approvazione o preoccupazione.

[Septimus] Sorrise compiaciuto. « È perfetto. Spero gli dedicherai un po' di tempo in questo fine settimana »

[Abraxas] Annuì imbarazzato - « Stasera c'è la Festa di Halloween ad Amesbury: potremmo andare » - propose.

[Septimus] Fu d'accordo - « Ottima idea, così facciamo uscire un po' tua moglie, che ormai fa la vita della reclusa » - vide il giovane sospirare esasperato... Il tasto 'Sophie' era sempre dolente. Poi aggiunse - « Dovevi parlarmi di qualcosa? »

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