Antica Notte 🌙 2

CAPITOLO 24 - Yeux Gris

1

= Villa Malfoy / Amesbury, Wiltshire (Inghilterra). 3 febbraio 1955 =

Il nuovo anno non smentì le temperature severe della loro residenza. Eccolo, l'ennesimo Inverno impietoso.

La prima ad ammalarsi fu Sophie, esternando presto tutti i sintomi che Lord Malfoy conosceva perfettamente, avendone già avuto a che fare più volte: la Tubercolosi.

Furono del tutto inutili le precauzioni: ormai era arrivata al Maniero, e per quanto si cercò di rendere rapide le sessioni di allattamento, tenendo il piccolo avvolto nella copertina, spuntando il minimo per poter mangiare, finì per ammalarsi anche lui. Le temperature rigide e l'umidità di quegli ampi locali non aiutarono, e fu soltanto questione di tempo: la stessa patologia che aveva colpito la madre alla fine di gennaio fu trasmessa anche a Lucius agli inizi di febbraio, e, poco dopo, colpì anche un Septimus troppo ottimista riguardo al proprio sistema immunitario, rendendo l'intera famiglia talmente debole da saltare i pasti, restando quasi tutto il giorno costretta a letto. A dare il colpo finale, l'impoverimento genetico tipico degli Aristocratici non offriva una risposta fisica adeguata.

Entro Carnevale metà della Servitù si era trovata ammalata, al punto che il Padrone si fece mandare da La Rochelle un gruppo di Elfi Domestici, immune alla maggior parte delle patologie umane, non volendo decimare i propri Dipendenti. Gli Elfi d'altronde erano secolarmente legati ai Malfoy essendo la Villa normanna appartenuta a loro, in origine. E, contrariamente alle previsioni pessimistiche di Septimus, non si rivelarono nemmeno scarsi: Jalisse aveva personalmente selezionato i dieci più affidabili, i quali riuscirono perfettamente a sostituire i Dipendenti nella pulizia del Maniero e nella preparazione dei pochissimi pasti - perlopiù brodini leggeri - che di tanto in tanto si cercava di consumare, pur con scarsi risultati, vomitandoli, o non riuscendo a ingerire più di quattro o cinque cucchiaiate, a fatica. La tosse rendeva impossibile anche soltanto ingurgitare i decotti e gli infusi di sambuco e malva che un Septimus disperato si alzava a preparare ogni volta che poteva, distribuendoli a nuora e nipote, reputando fosse suo dovere badare alla Famiglia e fare tutto il possibile per fronteggiare la situazione.

A peggiorare il tutto, aveva iniziato a nevicare due settimane prima di Natale, e da allora non aveva mai smesso: non c'era stato un giorno di Sole abbastanza caldo da sciogliere la neve sull'erba, e alla fine di gennaio il suo discendere lento dal cielo non si era interrotto per tutta la settimana. Le carrozze erano inutilizzabili, e le strade bloccate.

Ma tutto sembrava essere passato in secondo piano da quando Lucius si era ammalato, peggiorando giorno dopo giorno. La Medicina non aveva fatto i progressi promessi, e c'era da dire che, secondo l'opinione dell'intera Comunità Magica internazionale, i farmaci che avevano dei benefici sui babbani trovavano invece controindicazioni e assorbimenti differenti nei Maghi e nelle Streghe; molti antibiotici avevano causato infatti più danni che benefici alla loro gente, la penicillina era risultata addirittura tossica, così come - all'esatto opposto - i Maghi e le Streghe parevano reagire in maniera completamente diversa alle erbe, alle bacche, alle radici e ad altri ingredienti naturali meno presi in considerazione dai babbani, considerati 'omeopatici', e perlopiù acqua fresca.

Fatto stava che nulla sembrava ridurre o anche solo lenire le complicazioni insorte nel bambino. Nemmeno il Dottor Taylor riuscì a trovare un rimedio: pur in pensione, sostituiva il Dottor Astaroth, momentaneamente all'estero per degli impegni a detta sua urgenti. Perchè Septimus aveva l'impressione che soltanto l'italiano avrebbe potuto trovare una soluzione? Lo attese per giorni e lo fece chiamare più volte, ma di lui non vi fu traccia. Taylor stava rivivendo lo stesso declino di Lady Claire, e iniziava a credere che se i Malfoy fossero morti allo stesso modo, il Padroncino Abraxas avrebbe preteso la sua testa!