The Two Slytherin Death Eater

Capitolo 7: Coraggio

Con l'irruzione di Draco alla festa, essa finì nel giro di qualche ora per ordine di Lumacorno.

Opal fece credere a suo zio che se ne sarebbe tornata in dormitorio da sola, da quando portò via il suo compagno, se ancora poteva definirlo così, lo evitò; in compenso, parlò molto con Tonks, niente in particolare, ma almeno lei sapeva tenerle compagnia più di suo zio, inoltre, il fatto che fosse una Metamorfomagus la rendeva una ragazza interessante.

Sulla strada del dormitorio tirò fuori la bacchetta che, con un gesto di gomito, il suo lungo vestito verde petrolio venne sostituito dalla divisa della scuola, mentre i capelli le ricaddero sulle spalle.

Camminava per i corridoi deserti del castello, ogni tanto si guardava alle spalle per accertarsi che nessuno la stesse seguendo, salì alcuni piani ritrovandosi in una delle torri più alte del castello, li dove si tenevano le lezioni di astronomia. Spinse la porta di legno e, appoggiato alla ringhiera, stava lui.

-Il mio istinto mi diceva che ti avrei trovato qui, non sbagliava- Opal si richiuse la porta alle spalle, portando il ragazzo a guardarla.

Malfoy era sorpreso di vederla li, con lui, soli. Abbassò il capo verso il vuoto e il buio.

La Serpeverde gli si avvicinò in silenzio, prima o poi avrebbero dovuto parlare.

-La festa è finita?- chiese prendendo un po' d'aria, come per darsi coraggio, continuò a guardare davanti a se il vasto bosco e la grande luna che sembrava sorridesse che gli illuminava il viso.

Opal gli mise la mano sulla spalla stringendola appena, poteva immaginare a cosa stesse pensando.

-Ce la faremo- sussurrò lei mentre lo guardava.

-Si, ce la faremo- Draco si staccò dalla ringhiera e si girò a guardarla, fece un leggero sorriso, non ne aveva mai fatto uno che fosse così sincero, o che fosse anche solo rivolto a lei, erano sempre sorrisi di fierezza, di superiorità per quelle volte che riusciva ad avere la meglio su qualcuno o qualcosa, ma quello era un sorriso diverso.

-Riguardo ... a quel —

-Bacio?- la interruppe prendendole la mano che teneva appoggiata sulla sua spalla.

-ehm ... si. Io ... - la corvina abbassò il capo dall'imbarazzo.

-Non darmi spiegazioni. Sei l'unica che è riuscita a cambiarmi in qualche modo, a tirare fuori il Draco che ... neanche i miei genitori conoscono. Ti ho vista come una ragazza intelligente e brava in tutto, con l'unico obbiettivo di scoprire chi siano i tuoi genitori, che nonostante quello che ti sia successo non ti sei tirats indietro e continuavi a testa alta verso il tuo obbiettivo ... un po' ti invidio e se il compito che ci è stato affidato ti può aiutare a scoprire qualcosa sulla tua famiglia io ... voglio aiutarti- restò in silenzio mentre pian piano abbassava il capo per vedere le loro mani intrecciate, il suo sembrava uno sguardo assente, ma esprimeva solo una grande tristezza.

-Non dire così- Opal allungò la mano libera verso il suo viso, gli accarezzò dolcemente la guancia per poi attirarlo a se mentre gli avvolgeva il collo con entrambe le braccia –Non sai quanto sei forte, quanta determinazione c'e nel tuo sguardo e in quello che stai facendo. Non devi invidiarmi, lottiamo per la stessa cosa, la sopravvivenza. Tu non lo sai, ma ci sono tante cose che mi piacciono di te, che nonostante i tuoi difetti, quelli sono solo l'ultimo dei miei problemi. Non ti rendi conto, di quanto infondo tu sia cambiato- le parole forti della giovane portarono il ragazzo ad avvolgerle la vita, a nascondere il viso nell'incavo del suo collo –Anche io ho paura, Draco. Anche io mi aggrappo al fatto che fra tanti, noi siamo stati scelti dal signore oscuro, ma tutto ciò non reggerà per sempre- Draco strinse più forte la presa attorno alla sua vita, anche lui aveva paura, tanta paura, un singhiozzo, poi due, sin quando anche lacrime furtive iniziarono ad annebbiargli la vista e bagnargli il volto. Opal gli accarezzò la nuca, anche lei con gli occhi lucidi, voleva convincere entrambi che ce l'avrebbero fatta.