Capitolo 11: Ruby

106 11 0
                                    

Terminata la cena nella sala grande tutti gli studenti stavano tornando nei loro rispettivi dormitori quando una voce bassa e quasi tenebrosa chiamò Opal alle sue spalle. Severus la guardava con la sua solita aria seria, gli altri serpeverde non obbiettarono allo sguardo glaciale di un professore che dice "andatevene".

Opal seguì suo zio nel suo studio, si chiuse la porta alle spalle e restò in piedi ad aspettare che lo zio iniziasse a parlare. Severus si posizionò dietro la sua cattedra spostando la poltrona in pelle, restò anche lui in piedi e appoggiò le mani sulla superficie del tavolo.

-Che incantesimo hai fatto alla signorina Parkinson?- chiese con tono fin troppo calmo continuando a guardarla.

-Languelingua, me lo hai insegnato tu- rispose la nipote guardandolo con le braccia lungo il corpo.

-E' un incantesimo che nessuno conosce a parte me e te e sai perché? Perché l'ho inventato io-

-Lo so- ribatté Opal preparandosi alla ramanzina –Pansy non smetteva di mettere bocca negli affari degli altri, spifferando in giro i miei segreti e mettendo cattive parole fra le persone. Non ce l'ho fatta più, volevo farlo da prima di entrare in vacanza ma mi sono trattenuta. Oggi non ho resistito, è anche poco quello che le è capitato- abbassò lo sguardo cercando distrazione nelle mattonelle per terra.

-Dovevi dirmelo, dirmi cosa ti faceva-

-Ci ho pensato io, e anche Draco-

-Opal- la ragazza alzò il capo sentendosi chiamare. A Severus sembrò di vedere davanti a se la sorella, la sua gemella, lo sguardo di chi le aveva prese più del fratello per difenderlo, lo sguardo di chi riusciva comunque a cavarsela. Diventare un mangiamorte l'aveva resa una ragazza molto più simile al carattere di sua madre.

-Non lo usare più, se qualcun altro dovesse usarlo devi venirmelo a dire- la ragazza annuì facendo qualche passo all'indietro con l'intento di andarsene –E non usare nessun'altro incantesimo che il professor Vitious non vi abbia insegnato!- alzò il tono vedendola uscire dallo studio.

-SI!- urlò prima di chiudersi la porta alle spalle.

La notte calò in fretta e Tonks si recò a casa Black diventata ormai casa di Remus e Ruby, bussò ma non ricevette risposta, sentì però dei forti rumori al suo interno, riconobbe la voce di Ruby, non capiva cosa stesse dicendo ma ce l'aveva con qualcuno, un ringhio zittì la voce del ragazzo. Tonks imprecò rivolgendo velocemente uno sguardo al cielo, la luna piena regnava in tutto il suo splendore.

-ALOHOMORA!- la serratura scattò, la giovane Auror aprì la porta di scatto e si mise a correre trovando un Ruby impegnato a tenere d'occhio il licantropo chiamato Remus, Ruby distolse per un nanosecondo l'attenzione verso di lui e se non fosse stato per Tonks, Remus gli sarebbe saltato addosso, si era messa fra loro due lanciando un Protego così che Lupin venne sbalzato via dentro la stanza, era proprio quella dove stava l'albero genealogico della famiglia di Sirius.

La metamorfomagus entrò dentro la stanza e con un incantesimo bloccò l'uscita tenendo al di fuori il ragazzo corvino dal ciuffo ramato.

-Tonks! Non puoi farcela da sola, fammi entrare!- Ruby diede dei forti colpi alla barriera che lo teneva al di fuori della stanza, ma facendo così sentì solo una forte fitta di dolore li dove stavano i graffi di Grayback.

-Non sei ancora in ottime condizioni Ruby, quelle ferite non guariranno in un mese!- Tonks lanciò un altro incantesimo a Remus che finì all'angolo della stanza.

-Vai via Ruby- si girò a guardarlo tenendo ben stretta la bacchetta con espressione preoccupata, i suoi capelli diventarono nero pece. Ruby voleva rendersi utile ma il dolore alla spalla non voleva cessare, così si allontanò indietreggiando. Uno come Sirius o James saprebbe come gestire la situazione. Sapeva come sarebbe andata a finire, ma voleva comunque rendersi utile –VAI!- urlò Tonks schivando per un soffio i cinque artigli di Remus.

The Two Slytherin Death EaterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora