Prometti

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Sabato 12 aprile, ore 9:15

Sabato 12 aprile, ore 9:45

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Sabato 12 aprile, ore 9:45

Tolse il sacchetto con i cornetti dalla borsa e lo afferrò con la bocca, mentre con una mano suonava il citofono di casa "Incanti" e con l'altra si sistemava i capelli. -Chi è?- una voce a lei sconosciuta rispose -sono Eleonora- poi dopo qualche istante sentì il suono del cancellino che si apriva. Percorse il vialetto di pietra, l'impianto d'irrigazione partì in quel momento e si ritrovò le all star passare da rosse a bordeaux. Imprecò e si mise a correre per evitare il getto d'acqua, se si trattava di uno scherzo stupido di Edoardo l'avrebbe ucciso. Abbassò la maniglia della porta davanti a lei, non si aprì; poi la stessa voce di prima -passa dalla porta scorrevole, non ho le chiavi-. Sbuffò e si diresse verso la vetrata che si collegava al soggiorno, spinse di lato la porta ed entrò. Quando mise i piedi all'interno della stanza le scarpe zuppe fecero un rumore strano, come se fosse entrata in una pozzanghera. Sul grande divano blu stava seduto un ragazzo che la guardava e rideva; sul tavolino davanti a lui c'erano alcune bottiglie di vetro, le sembrò fossero di birra, vuote. Eleonora rimase ferma impalata, non sapeva che fare, si aspettava di trovare Edoardo ma quello davanti a lei non era sicuramente lui. -Ciao- il ragazzo si alzò dal divano e si mosse verso di lei -io sono Carlo- le porse la mano ridendo sotto i baffi. Lei fissò la mano senza stringerla, in quel momento un rumore proveniente dalle scale fece girare di scatto i due. -Mamma ha lasciato qualcosa per pranzo?- Edoardo apparse agli occhi dei due, in tuta e a piedi nudi.
-Oh- fu l'unica cosa che fu in grado di dire in un primo momento, poi sorrise forzatamente. -Eleonora che ci fai qui?- la ragazza gli mostrò il sacchetto di carta bianco -ho portato la colazione- rispose poi con un bisbiglio di voce, quella situazione era molto strana. -Sei la fidanzata di Edo?- Carlo le chiese sorridendole dolcemente -no- Edoardo rispose prima di lei -è una ragazza che conosco- Eleonora lo guardò cercando di capire. -Bene grazie- Edoardo prese il sacchetto dalle sue mani -sei stata gentile- Eleonora lo guardò negli occhi ma lui si girò verso il fratello, evitando il contatto visivo -e io che pensavo avessi messo la testa a posto- rise l'altro. La ragazza non sapeva che dire o fare, sapeva solo che scappare sarebbe stata la scelta migliore e si maledì per aver deciso di svegliarsi presto e poi di essere passata dal fornaio. -Ci vediamo lunedì a scuola- la voce di Edoardo era distaccata, non dolce o scherzosa come al solito; non lo guardò nemmeno ed uscì senza salutare.

Sabato 12 aprile, ore 13:46

Sabato 12 aprile, ore 13:46

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