Pazza idea

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Sabato 30 marzo, ore 10:25

La luce che entrava dalla finestra le dava fastidio, così aprì e gli occhi e li vicino a lei lo vide, proprio come quella mattina; Edoardo Incanti a torso nudo, addormentato, con i riccioli che gli ricadevano sugli occhi. Il letto matrimoniale si trovava al centro della stanza, le pareti erano bianche così come le lenzuola e le tende.
Si alzò lentamente per andare in bagno ma una mano le afferrò il braccio e cadde sul materasso. -No- Eleonora rise -dai devo andare in bagno - lui si sdraiò quasi completamente su lei -dammi un bacio- lei roteò gli occhi e si finse scocciata -non ne hai avuto abbastanza ieri sera?- lui si girò dall'altra parte offeso.
-Edo, dai- disse dandogli dei bacetti sulla spalle e sul braccio -non fare l'offeso- lui si girò sorridendo -me piaci un botto Ele- lei lo baciò come risposta, lui senza pensarci troppo approfondì il bacio; le sue mani toccarono il suo sedere e poi lentamente risalì la sua schiena fino ad arrivare a slacciarle il reggiseno, Eleonora si irrigidì.
-Che hai?- disse lui dolcemente -nulla solo che non mi va di scopare e basta con te- lui sorrise sulle sue labbra -come siamo romantici- la prese in giro.
-Posso andare in bagno?- gli chiese lei -sì, ti aspetto qui-.
Entrò in bagno, era tutto perfettamente in ordine in quella casa. Si controllò allo specchio, aveva il mascara colato, così decise che forse sarebbe stato il caso di lavarsi la faccia; indossava una maglietta bianca a righe blu che Edoardo le aveva prestato, fortunatamente le copriva il sedere perché non le andava di girare per casa del suo, qualsiasi cosa fosse, con il culo all'aria.
Tornò in camera dove lo trovò intento a messaggiare, -chi è?- chiese lei -sei già gelosa?- le rispose ridendo lui.
-Vedi di andare affanculo- gli disse lei sorridendo -comunque è Fede, mi ha chiesto se stasera andiamo nel solito locale a trastevere- Eleonora si rimise a letto vicino a lui -sai che c'è?- la guardò -starei tutto il giorno a letto- lei gli diede un bacio sulla guancia -su dai Edoardo Incanti, non vorrai deludere tutte le ragazze che stasera si aspetteranno di vederti- lui le diede un bacio sulla bocca per farla stare zitta -non saprei, forse potrei aver di meglio da fare no?-.
Eleonora fu costretta a infrangere i piani del moro -mi dispiace deluderti, ma stasera è il compleanno di mio padre, quindi devo andare al ristorante con i miei e Filo- lui sbuffò -non te ne sei ancora andata e già mi eviti-.
Eleonora si sedette, appoggiò la schiena alla parete dietro il letto, lui né approfittò per poggiare la testa sulla sua pancia -smettila scemo, starei volentieri anche io qui con te-. Edoardo sorrise e strizzò gli occhi, come i bambini -che ne dici se dopo cena esci?- lei annuì -si potrebbe fare dai- si bloccò
-però non possiamo ancora farci vedere insieme- lui si alzò di scatto -che cazzo dici?-.
Lei cercò le parole giuste -Edo non è che io non voglio stare con te, lo sai com'è la faccenda di Silvia- lui si alzò in piedi e cercò una maglietta -Ele sappi che lo faccio per te, perché fosse per me l'avrei già detto a tutti-.
Scesero in cucina e lui le offrì la colazione -mi odierai ma dovrei andare, a mezzogiorno arrivano i miei all'aeroporto ed io e Filo gli abbiamo promesso che saremmo andati a prenderli- lui si intristì
-Ele, sappi che in questo caso sono io che mi sto sentendo usato- lei rise -vedi? Come si fa a prenderti sul serio?- lui la abbracciò.
-Scrivimi ok?- le disse ad un orecchio e aspettò impaziente una sua risposta -sì, ovvio-.
Uscì dalla casa salutandolo con un bacio.
Tolse il telefono, ed avviò la chiamata per Filo.
-Pronto- rispose suo fratello con la voce ancora assonata -ci sono riuscita- rispose lei.

Sabato 30 marzo, ore 14:50

Sabato 30 marzo, ore 14:50

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