Jane
Correva.
Gli Imagine Dragons, ci davano dentro nelle sue orecchie.Aveva perso la cognizione del tempo.
Correva a basta.Correva per dimenticare.
Si dice che il dolore è una questione soggettiva, ognuno lo affronta come crede sia meglio.
Jane sosteneva che l'esercizio fisico fosse la tattica migliore.
Se il corpo è impegnato, anche la mente lo è e così si può evitare di cadere in nostalgici pensieri.E così quella mattina si era svegliata presto, nonostante fosse domenica, aveva bevuto il suo solito caffè amaro senza zucchero, ed era andata a correre.
Tutto perché era quel maledetto giorno, quel giorno che aspettava con agonia e tristezza, quel giorno a cui, negli altri 364 giorni, non smetteva di pensare.
Come se non bastasse, le parole di Asya del giorno precedente le avevano aperto maggiormente quella crepa che aveva nel petto e che non si era ancora richiusa, nonostante gli anni passati.
-Quindi dove hai detto che abiti??-
Era sera, ore prima, appena uscite da scuola, avevano deciso di rifugiarsi in un bar per trovare riparo al freddo pungente.
Si conoscevano ormai da una settimana, e passavano tutto il loro tempo libero assieme.
Jane aveva scoperto quanto l'amicizia potesse essere bella.
Quanto sia importante avere qualcuno ogni giorno, non solo nei momenti brutti.-Non l'ho detto- rispose mentre si portava alle labbra una patina fritta, rubata in precedenza dal piatto dell'amica.
Asya alzò gli occhi al cielo, non nascondendo però un sorrisetto furbo.
-Ed dai, come farò a venirti a trovare se non so il tuo indirizzo??- disse come se fosse una cosa ovvia.
Questa volta fu Jane a fare roteare gli occhi, mentre con nonchalance si portava la cannuccia alle labbra bevendo la bevanda gassata.
-Perché mai dovresti venire a trovarmi??-
Asya batté gli occhi scioccata.
-Excuse me?? Io e te dobbiamo gossippare, sei arrivata solamente da una settimana e hai tutti gli occhi puntati addosso e poi come faremo a fare le maratone i sabati sera, i pigiama party ai compleanni...-
-Non festeggio il mio compleanno-
Rispose Jane con un alzata di spalle.L'amica aprì la bocca e boccheggiò, non sapendo cosa dire, la sua espressione passava dal confuso all'indignato.
-Mai??-
Jane annuì
-Oddio allora dobbiamo assolutamente rimediare.
È anche per questo che mi serve il tuo indirizzo. -- Alloggio nella casa fuori città-
Asya sorrise vittoriosa, poi però ad un tratto sembrò incupirsi.
-Intendi la casa preceduta da un vialetto??-
Jane annuì e vide la ragazza deglutire sonoramente.
Vedendola in quello stato Jane si crucciò.
-C'è qualche problema??-
-No, niente di preoccupante, solo che in quella casa, un tempo, viveva una conoscente di alcuni miei compaesani-.
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𝑪𝒖𝒐𝒓𝒆 𝒅𝒊 𝒇𝒖𝒐𝒄𝒐 ✓
WerewolfPrimo libro della serie:"Sangue di lupo" "Sai, si dice che un lupo se é solo é destinato a morire, poiché la forza é nel branco. Chiunque l'abbia mai detto si sbaglia di grosso" Per un lupo il branco é tutto, la famiglia, la casa, la vita. Per Jane...