capitolo 8

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Per il resto della giornata non vidi più ne' Lucy né Drake. Molto probabilmente avranno passato tutto il tempo in camera di Drake a parlare. Durante i pasti vedevo le domestiche con espressioni sconvolte e ogni tanto mi lanciavano delle occhiate strane, come se fossero costernate e imbarazzate.
Passai la notte in bianco, avevo troppi pensieri per la mente.
Chissà se Drake avrebbe passato le notte con lei... è possibile visto che erano sposati. L'idea che la potesse baciare, stringerla a sé o farci l'amore mi fece malissimo. Mi sembrò di avere il cuore dilaniato dal dolore.
Alla fine riuscii ad addormentarmi e, dopo quel che sembravano cinque minuti, la luce del sole mi svegliò.
- Mmmmmh... Alina - sboffonchiai cercando di coprirmi gli occhi - ma perché apri sempre così di colpo? Prima o poi mi acceccherai... -
- Le chiedo scusa, signorina Luna - disse una vocina delicata - non volevo svegliarla bruscamente... le chiedo scusa-
Alzai la testa di scatto, quella voce non apparteneva ad Alina, al suo posto vi era un'altra domestica. Era una ragazza molto giovane e dall'aria delicata, dalla pelle diafana, corti capelli verdi e occhi castani. Se non mi sbagliavo, doveva essere una driade, uno spirito degli alberi.
La fissai confusa - come mai Alina non è venuta? -
- Alina sta servendo la signorina Lucy - mi spiegò lei preparando timidamente il mio abito - si è sempre occupata lei della signorina Lucy. D'ora in poi sarò io a occupparmi di lei al mattino -
- Ah, ok... - sussurrai allibita, cercando di non mostrarmi delusa.
Nemmeno un giorno che Lucy era tornata e aveva già iniziato a stravolgere la routine.
Quando mi recai nel salone per la colazione, mi stupii di trovare Lucy a tavola. Pensavoo che facesse colazione in camera, il giorno prima aveva pranzato e cenato in camera.
Era di una bellezza sconvolgente. Indossò uno splendido abito avorio con delle balze in pizzo che ricoprirono la gonna. I lunghi capelli castani erano agghindati in elaborati ricci, lasciati liberi di accarezzarle delicatamente la schiena. Era tanto bella che mi sentii male, come potevo competere con lei?
- Buongiorno - mi salutò lei cordiale - se non erro ti chiami Luna, giusto? -
- Ehm... si - risposi mentre mi sedetti al tavolo e la guardai circospetta. Era una situazione imbarazzante.
Lucy mi sorrise cordialmente - ti chiedo scusa per ieri, ti sarò sembrata fuori di testa. Di solito riesco a tenere le mie emozioni sotto controllo -
- Direi che sia più che normale la tua reazione di ieri - ribattei - eri confusa, ti addormenti in un posto e ti ritrovi in un altro per poi scoprire che sei morta da più di un secolo... io avrei dato di matto! -
Lucy mi guardò incuriosita - tu sei il classico tipo che dice tutto quello che pensa, vero? Comunque Drake mi ha raccontato tutto, anche del fatto che vi siete un po' avvicinati - aggiunse corrucciandosi.
Un po' avvicinati? Stavamo insieme da tre mesi e avevamo fatto l'amore per la prima volta la notte prima che tornasse. Possibile che Drake non le abbia detto tutto?
- Comunque - proseguì lei ricomponendosi - ora che sono tornata, ha deciso di mettere la testa a posto e di adempiere al suo ruolo di marito. Nessun problema, vero? - aggiunse con un sorriso mozzafiato.
Non riuscii a parlare, perciò scossi la testa.Dentro di me avevo l'inferno, mi sentivo morire. Possibile che avesse veramente scelto lei?
Servirono la colazione ma non l'accolsi col solito entusiasmo. Sentivo un peso sullo stomaco, non avevo fame.
Claus venne da noi e ci salutò con un' inchino - signorina Lucy, signorina Luna, buongiorno -
- Buongiorno, Claus - lo salutammo in sincrono io e Lucy.
- Signorina Luna, dopo colazione venga in biblioteca. Il signor Drake desidera che lei studi il latino -
- Ooooh, adoro il latino - squitti' felice Lucy - posso unirmi anch'io a voi? -
Lo sguardo di Claus si addolci' -certamente. Magari potrebbe aiutare la signorina Luna ad apprenderlo-
-Volentieri!- annuì Lucy.
- Scusami, Claus - esclamai interrompendo Lucy - stanotte non ho dormito bene, è un problema se rimandiamo a domani? -
Claus mi sorrise tristemente, rivolgendomi uno sguardo comprensivo - nessun problema, signorina Luna. Cerchi di riposare - e se ne andò.
- Ecco perché le occhiaie - disse Lucy studiandomi attentamente -spero che non sia colpa mia con tutto quel casino... -
- No, non c'entri nulla... - poi riflettei - un momento, quale casino? Non ho sentito nulla -
Lei abbassò lo sguardo, sorridendo timidamente mentre le guance assunsero una leggera sfumatura di rosso - beh... visto che è passato così tanto tempo da quando io e mio marito siamo stati insieme, abbiamo voluto recuperare il tempo perso. Non so se mi spiego... -
Cercai di sorridere mentre sentivo il mio cuore andare in frantumi - certamente. Sarebbe... sarebbe normale... -
Non poteva essere vero, magari voleva solo allontanarmi da lui... dovevo parlare con Drake il prima possibile. Non potevo tenere questo dubbio che mi dilanio' il cuore.
- MAMMA! - esclamò Miyuki correndo da noi - oddio, ma sei proprio tu! -
- Miyuki, piccola mia! - sorrise Lucy abbracciando la piccola - non sei cambiata affatto, sei sempre bellissima! Però quante volte devo ripeterti che bisogna dare del lei a tua madre e a tuo padre? Hai già dimenticato le buone maniere? - aggiunse severa.
Miyuki sbuffò - ommadonna, sei appena resuscitata e già scassi per queste cose? Che due scatole! -
Trattenni una risata mentre Lucy la guardò scandalizzata.
- Miyuki! Dove hai imparato questo linguaggio scurrile? -
Miyuki mi lancio' un'occhiata divertita mentre io simulai indifferenza, incapace di trattenere un sorrisetto complice. Miyuki passava molto tempo con me, era normale che la influssi un pochino.
- Capisco... - sussurrò Lucy linciandomi con lo sguardo - beh  signorina, non pensare di scampartela. Dopo scambiamo due chiacchiere in privato -
Miyuki alzò lo sguardo con aria rassagnata e dopo avermi salutato si allontanò.
Si pote' avvertire una certa tensione, magari era una mia impressione.
- E' solo una bambina - cercai di minimizzare - è giusto che si svaghi un po' -
Lucy mi osservò carica d'odio. Il suo sguardo si era come gelato - onestamente parlando, come educo mia figlia non sono affari tuoi -
Sembrava essere diventata un'altra persona. Dov'era finita miss Nonmifacciocondizionaredallemozioni?
- E già che ci sei - aggiunse minacciosa - stai alla larga da mio marito. Questa è la mia famiglia, non la tua. Tu non c'entri niente qui - e se ne andò via anche lei, lasciandomi da sola insieme alle mie incertezze e al mio sbigottimento.

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