La stanza è al buio, non entra luce dalla piccola finestra, ma non serve. Il letto è a sinistra rispetto alla porta, mi stendo e porto la pesante coperta fin sopra la testa.
Il brivido del pericolo continua a fare su e giù sul mio corpo, come se stesse disputando una corsa di velocità e non volesse arrendersi mai.
Se Bill fosse stato meno preciso, se avesse avuto meno mira, mi avrebbe colpito in testa e addio sogni di gloria.
Come posso pensare di usare abilità superiori se rischio di farmi uccidere nel primo vero duello della mia vita? Come posso sconfiggere i pericoli se non sono in grado di anticiparli o, almeno, percepirli?Non so quanto tempo sia passato, non riesco neanche a capire se sia giorno perché la finestra è sbarrata, percepisco solo pensieri negativi e pessimisti girare e banchettare col mio cervello.
Lo scricchiolio della porta mi riporta alla realtà.
Abbasso un po' la coperta e un tessuto celeste a righe blu e bianche occupa la mia visuale.
Alzo lo sguardo sul viso ricoperto di barba bianca e su questi occhi azzurri così chiari e rilassanti.
"Cos'è successo?" si siede accanto a me, senza ricorrere alla Legilimanzia per scoprirlo.
Sospiro e mi giro sulla schiena, con gli occhi rivolti al soffitto.
"Il signorino Weasley sta impazzendo perché non riesce a trovarti da nessuna parte" alza gli occhi al cielo "i serpeverde sono in panico perché stanno iniziando a perdere punti e non c'è nessuno a recuperarli" pollice, indice e infine il medio si allungano man mano che va avanti con l'elenco "la McGonagall è parecchio preoccupata perché hai saltato tutte le lezioni.."
Mi alzo di scatto a sedere e per poco non lo travolgo e lui inizia a ridacchiare.
"Che ore sono?" urlo disperata. Ero troppo occupata a prendermela con me stessa.
"Beh... Qui nel castello, ma anche al Ministero dove mi trovavo circa cinque minuti fa per una riunione importante, sono quasi le due del pomeriggio." punta la bacchetta e la finestra si apre, i raggi del sole illuminano l'ambiente "Tu stai per perdere il pranzo e io dovrò rinunciare ad incontrare la Ministra della Magia."
Si ferma, probabilmente per darmi il tempo di elaborare la cosa, ma non capisco come sia possibile. Mi sono addormentata? Dovrei sapere se dormo, no?
"Ovviamente non è un problema che tu abbia saltato le lezioni.. Vorrei, però, capire che cosa ti sta succedendo."
Ricado stesa sul materasso con un sospiro.
"Avevamo già avuto una conversazione del genere e la tua situazione non è migliorata, anzi. Fatichi ad essere concentrata in aula, sei sempre più stanca, nonostante cerchi di nasconderlo. I tuoi occhi parlano. E siamo tutti preoccupati."
Inizio a tremare, le lacrime fanno capolino e non riesco a trattenerle. In meno di 24 ore sto piangendo di nuovo.
"Non ci riesco" singhiozzo "non riesco a migliorare e il duello di ieri ne è la prova!"
Porto le mani al viso per nascondere me e le mie lacrime.
"Il professor Piton mi ha detto tutt'altro. Sei stata brava. Era il tuo primo duello e Bill è il migliore di Hogwarts."
"Non sono riuscita a proteggermi!" scatto di nuovo a sedere. "Come potete pensare che riesca a tenere al sicuro anche altre vite? Vi siete sbagliati, non sono questo grande talento."
Abbasso il capo e punto lo sguardo sulla mano destra abbandonata sul piumone.
"Non ci siamo sbagliati. Stai migliorando sempre di più. Anche ora mi stai dimostrando di essere meglio di come avevamo previsto!"
Stringo la mano che formicola.
"Sembro una bimba piagnucolona, dovresti vergognarti di me."
"Non potrei mai vergognarmi di te!" la sua voce si alza e sento che è davvero sincero.
La sua mano mi accarezza la testa e chiudo gli occhi.
"I sentimenti sono la più potente forza che sia stata donata all'uomo e ora ne stai provando tantissimi. Questo non è un fallimento, ma una vittoria."
Blocco le sue carezze e mi muovo per incrociare il suo sguardo, non mi dà modo di rispondere.
"Tuttavia.. Non puoi continuare ad allenarti nella Stanza delle Necessità.."
"COSA?" alza un dito davanti al mio viso per zittirmi.
"..da sola. Ho già riferito al Professor Piton che d'ora in poi sarai membro del Club dei Duellanti e che dovrà aumentare gli incontri ad uno a settimana. Hai bisogno di allenarti a duellare con persone fisiche, dotate di una propria facoltà di decidere, non con armature che si limitano a ripetere i tuoi attacchi!" mi sorride, divertito.
"Ma... Come? Perché? Perché questo cambiamento?"
"Fare le cose di nascosto ti ha portata all'esasperazione, continui ad accumulare stress. Devi duellare con una persona viva, pensante e di cui potresti non capire le intenzioni."
Sono incredula.
"E se.."
"Se succederà qualcosa di imprevisto, la affronteremo al momento. Dobbiamo correre dei rischi, altrimenti i sacrifici saranno stati inutili." mi sorride e si alza.
"Aspetta!"
Si gira di nuovo verso di me e aspetta che io continui.
"Hai.. Hai detto che non posso più allenarmi nella Stanza da sola, questo significa che posso farlo con altri?"
Piega la testa di lato con un sorriso e uno scintillio negli occhi.
"Oh sono contento che tu abbia colto i particolari del mio discorso. Sì, puoi parlarne col signor Weasley."
"Sa già che..."
"Tuttavia" mi interrompe, lasciandomi a bocca aperta "dovrai prima affrontare la sua versione infuriata. Ha perso un bel po' di punti interrogando i serpeverde a colazione e a pranzo.."
Spalanco gli occhi, ma prima di poter uscire dalla stanza, Silente mi blocca la strada.
"Non voglio più essere interrotto all'improvviso, soprattutto se sono al Ministero. Se c'è qualcosa che non va, conosci il modo per salire nel mio ufficio o per contattarmi se non sono al castello, va bene?"
Annuisco, cercando di sorridergli. So che posso confidarmi con lui, con gli altri, ma è come se tutta questa situazione fosse un fallimento personale.
"Buon proseguimento di giornata allora!" esclama ed esce senza controllare se c'è qualcuno nei dintorni. Immagino che abbia percepito l'assenza di esseri umani oppure l'ora di pranzo.
Lo seguo, senza soffermarmi oltre e, dopo essermi assicurata di aver chiuso bene il quadro, corro diretta alla Torre del Nemico.Nei corridoi non c'è davvero nessuno, tranne i quadri che urlano incitamenti appena mi vedono sfrecciare. Sono sempre i soliti.
La signora Grassa osserva annoiata un bicchiere di cristallo e la precedo: schiocco le dita e il bicchiere va in frantumi.
Si raddrizza, pronta per aggredire verbalmente qualche povero grifondoro ma addolcisce l'espressione, appena vede il mio sorriso amorevole.
"Oh piccola, cosa ci fai qui?" cerca di non farsi sentire da altri.
"Ho urgente bisogno di entrare e non voglio disturbare la McGonagall." sorrido ancora e lei annuisce.
"Sapevi la parola d'ordine" sussurra prima di lasciare che il passaggio si palesi ai miei occhi.
Mi trovo al centro della Sala Comune piena di grifondoro. Nessuno mi nota tranne un bimbetto, seduto sulla poltrona alla mia sinistra "COSA CI FAI TU QUI, ESCI SUBITO, NON PUOI ENTRARE!"
Si alza e corre a nascondersi alle spalle degli studenti più grandi.
Occhi poco amichevoli si puntano su di me e potrei dire che mi sto abituando alla sensazione ma no, è sempre orribile.
"Ehilà compagni grifondoro!" mi costringo a fare un sorriso pacifico.
"Perché sei qui?"
Una ragazza con la spilla da Caposcuola si fa avanti al centro del cerchio.
"Sto cercando il prefetto Weasley, sai dov'è?" mantenere il sorriso è molto difficile, ma ci devo riuscire.
"Ti stava cercando. Ci sono già guai in paradiso?" usa un tono di voce così fastidioso che mi viene voglia di lanciarle una di quelle fatture simpatiche.Non riesco a risponderle male perché la voce di Bill mi fa voltare verso l'entrata.
"Cosa sta succedendo qui?" Appena mi inquadra, continua: "Ah, un'intrusione!" batte le mani e i grifoni più piccoli sussultano "Così possiamo recuperare i punti che mio fratello ha perso a causa tua!"
Un sorrisetto maligno si disegna sulle sue labbra, ma sparisce appena il nominato fa la sua comparsa affianco a lui.
Mi guarda sorpreso, tanto sorpreso.
"Bill, togli tutti i punti che vuoi a serpeverde, li recupererò in mezza giornata!" lo supero per avvicinarmi ad un Charlie a bocca aperta.
"Non ho fatto io le regole, quindi dovrò togliere a serpeverde solo venti punti perché ti sei introdotta in un dormitorio diverso dal tuo. Ora va via e non tornare più qui!"
La sua voce è alle mie spalle, ma è come se fosse lontano centinaia di kilometri. Vedo solo un paio di occhi chiari. L'azzurro corre dalla rabbia, alla sorpresa, all'incredulità, al sospetto e non riescono a fermarsi su un'unica emozione.
"È finito lo spettacolo ragazzi! Non avete nulla da guardare!" continua Bill, ma ormai i rumori esterni sono completamente fuori dalla mia portata.
"Charlie" mi avvicino per afferrare la sua mano, ma lui si scosta.
"Andiamo a parlare fuori?"
Non fa cenni di assenso, ma si volta ed apre il passaggio con forza.
Cammina veloce, come se volesse allontanarsi il più possibile, ma ogni tanto sbircia alle sue spalle per controllare se ci sono ancora.
Si ferma nel corridoio dove mi ha trovata dopo il duello, quello in cui c'è la mia stanza segreta.
"Perché stavi correndo qui stanotte?" stringe i pugni.
Respiro.
Non posso dirgli della camera.
"Cosa?"
Metto in scena la mia tattica preferita quando mi serve tempo: fingo di non aver capito la domanda poi rispondo omettendo o inventando.
"Perché eri diretta qui?"
"Ero sconvolta. Volevo allontanarmi dal Club e dagli occhi, mi sentivo giudicata" abbasso lo sguardo, perché il ricordo di ieri sera è tornato vivo e bruciante nella mia testa. Non ho detto una bugia.
"E poi? Sei tornata al dormitorio vero?" la sua voce inizia a farsi più alta e vorrei sparire.
"Io..." Respiro per farmi coraggio e provare a dirgli almeno della Stanza delle Necessità.
"Tu cosa?" non mi dà il tempo di continuare "Sono stanco dei tuoi segreti. Ho accettato tutto in queste settimane, ma oggi non credo di riuscire a passarci sopra. Quando vorrai dirmi qualche verità, sai dove trovarmi!"
Va via.
Mi lascia con le lacrime agli occhi e le parole in gola in uno degli ultimi corridoi di Hogwarts.
Potrei seguirlo, fermarlo e urlare, ma non lo faccio, non ne ho le forze.
Sento il cuore scoppiare.
Barcollo verso un muro e mi lascio cadere seduta.
Le lacrime scendono, inarrestabili e non capisco. Stavo per dirglielo. La Stanza delle Necessità, i miei allenamenti, Silente che vuole farmi partecipare al Club dei duellanti, ma non sono stata forte abbastanza da contrastare la sua delusione.08/02/2022
Buonasera!
Non ho continuato prima la mia rilettura perché c'è stato Sanremo e la sera non ho avuto tempo.
Non ho cambiato molto in questo capitolo, ho accorciato solo le battute dei discorsi (alcune sono ancora troppo lunghe ma per il momento le lascio così), ho inserito qualche frase per rendere i discorsi più dinamici e ho cambiato l'ultima frase.
A presto,
esse.
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Experiment
FanfictionLa professoressa McGonagall si un passo con la pergamena davanti agli occhi e chiama gli alunni in ordine alfabetico. Applausi e grida seguono tutti i risultati del cappello parlante fino al mio turno. La voce chiara e forte dell'insegnante pronunci...