Nuovi colori si aggiungono e iniziano a riempire l'aria, tante macchie calde e avvolgenti difficili da incontrare nel castello. L'aura di maghi e streghe è dorata ma talmente debole da essere quasi invisibile.
Ora la capanna di Hagrid è inondata da un arcobaleno di sfumature di ogni tipo e intensità che partono da una valigia molto famosa.
Questa era un'altra condizione per il regalo. Non potevo affidare il drago ad Hagrid perché con ogni probabilità non avrebbe lasciato Hogwarts e sarebbe rimasto in chissà quale angolo della foresta.
Newt Scamander non ci degna di uno sguardo e presta la sua attenzione all'enorme tavolo al centro della stanza. Indossa ancora la sciarpa con i colori di tassorosso che si abbina al cappotto lungo e consumato.
Charlie apre la bocca ma l'uomo alza la mano per fermarlo e con la stessa mano ci esorta ad avvicinarci.
Mi aggrappo al braccio di Charlie e senza dare nell'occhio attivo la piuma prendi appunti. La penna inizia a scorrere sulla pergamena seguendo il flusso dei miei pensieri.
Anche qualcos'altro inizia a scricchiolare e qualche attimo dopo intravediamo le prime piccole crepe nella superficie. Non partono dalla cima, no, ma dal basso salgono fino ad incontrarsi nel punto più elevato.
Tratteniamo il respiro, ma la piccola creatura vuole prenderci in giro perché sia il rumore che i movimenti dell'uovo si bloccano nello stesso istante.
Il mio sguardo preoccupato si posa sulle figure attorno al tavolo e, oltre al terrore di Charlie, non ci sono altre emozioni.
Ho danneggiato l'uovo e fatto del male al piccolo? Non potrei mai perdonarmi se…
Crack.
Un pezzo del guscio vola e Hagrid lo scansa per non essere colpito in fronte. Dal vuoto sbuca un piccolo muso che si muove veloce per annusare questo nuovo mondo. All'improvviso frammenti neri volano in ogni direzione e lasciano il posto alle ali aperte del drago.
L'unica cosa che possiamo fare è fissarlo al colmo della sorpresa.
A differenza del guscio nero come la notte la pelle del drago è quasi trasparente con venature bluastre e viola. L'apertura alare è più lunga del corpo, ha artigli sulla parte terminale e squame delineate.
Prova a fare un passo, ma inciampa nella mia direzione e d'istinto alzo le mani per afferrarlo.
Errore.
Le fiamme si scontrano subito con il mio sortilegio scudo ma il calore arriva sui miei palmi aperti e mi allontano di scatto.
"Selene.." L'uomo mi chiama e incrocio i suoi caldi occhi castani "Non avvicinarti.."
"Sì, ho cap.."
Scuote la testa. "Percepisce la tua magia e si sente in pericolo. Non muoverti."
Come è possibile? È stato con me per tutto questo tempo, dovrebbe sapere che non ho intenzione di fargli del male.
"Le fiamme erano perfette..." l'uomo fa piccoli passi per aggirare il tavolo e avvicinarsi al piccolo.
"Gli hai trasmesso forza" mi sorride per rassicurarmi. Il suo viso sembra sempre giovane ma i riccioli bianchi tradiscono la sua vera età.
Il drago fa piccoli saltelli verso Charlie, che scoppia a piangere per la felicità.
Faccio un altro passo indietro per vedere meglio la scena. Dovrei essere offesa e turbata da questo giudizio negativo, invece sono fiera che già riesce a difendersi.
Sì, mi sarebbe piaciuto essere accanto a Charlie per osservare più da vicino, ma non posso zittire la mia magia.
"Alza una mano.." Scamander è al suo fianco e parla con un filo di voce "..ma non avvicinarla troppo, aspetta che sia lui a toccarti."
Charlie annuisce e fa come gli è stato suggerito.
Piano e con cautela la sua mano si posiziona davanti agli occhi del piccolo drago.
Le ali si chiudono sul dorso, alza il capo e punta i suoi occhietti su Charlie.
Col passare dei minuti le iridi si sono schiarite, dal nero profondo sono passate ad un grigio chiaro e limpido, come un cielo in tempesta, e riflettono l'immagine di Charlie, la sua bocca schiusa e il respiro corto.
Le zampe graffiano la superficie di legno e le narici si avvicinano al palmo aperto, lo percorrono e Charlie non riesce a trattenere un sospiro più forte.
Il draghetto appoggia la testa contro la sua pelle e inizia a strofinare piano.
"Bene!" l'uomo fa un passo indietro e si raddrizza. Sorride con tenerezza poi si inginocchia per appoggiare la valigia sul pavimento sporco della capanna.
Spero sappia che dopo sarà necessario più di un incantesimo Gratta e Netta per eliminare ogni contaminazione. Non ci si può fidare delle creature che Hagrid porta nel suo dolce covo e neanche delle sue fantastiche abilità di pulizia.
Charlie nel frattempo continua ad accarezzare il piccolo drago, guardandolo con occhi sognanti e la cosa assurda è che la creatura ha esattamente lo stesso sguardo del ragazzo. Lo osserva con una scintilla negli occhi che somiglia quasi all'amore.
Un click mi distrae e mi fa sorridere. Ho un vago ricordo di me da piccola aggrappata al suo avambraccio e lui nonostante l'età avanzata non si lamentava neanche un secondo. Mi trasportava come se fossi una piuma e interrompeva la conversazione con Silente per raccontarmi la storia delle sue creature. Poi è iniziata la scuola e non ho avuto più la possibilità di incrociarlo nell'ufficio del Preside.
Il suo sorriso ora è quasi come il mio, ma allo stesso tempo è titubante, ha l'espressione di chi sta cercando le parole adatte per dire qualcosa di sconveniente.
Veniamo distratti dal sussulto rumoroso di Hagrid.
Con un saltello basso e poco bilanciato il draghetto si aggrappa al braccio di Charlie. La sua espressione è di pura sorpresa, neanche un millimetro di dolore si palesa sulla sua pelle.
"Voi due state insieme, giusto?" il tono del Tassorosso è più alto rispetto a prima.
Annuiamo entrambi senza parlare per non disturbare la creatura.
"Interessante…" sussurra con voce sognante e mi giro verso di lui per capire cosa intende, ma è concentrato sul piccolo a pensare chissà quale teoria. Anche Charlie azzarda per un secondo a spostare il viso nella sua direzione.
"Per tutto questo tempo oltre alla forza della tua magia ha percepito anche l'amore che provi per Charlie. Per questo è rapito da lui e non ti ha riconosciuto."
Questo dimostra solo ciò che già sapevo: amo Charlie. Lo amo più di quanto mi fosse concesso e più di quanto pensassi.
E capisco a pieno ciò che sta provando il piccolo drago. Si sta aggrappando a Charlie, proprio come ho fatto in tutti questi anni, perché sente che è l'unico in grado di salvarlo, l'unico di cui può fidarsi per non perdersi nella negatività del mondo.
Oltre alla magia, all'essere speciali, abbiamo in comune anche quel ragazzo buono e innocente dai capelli rossi.
Magari è per questo che piaccio a Charlie, perché sono simile alle creature magiche che tanto ama.
Queste parole dette in un attimo di panico non sembrano più così brutte. Sono, anzi, di una delicatezza e dolcezza che non avrei mai pensato di attribuirgli.
"Charlie, ti chiedo di non fare movimenti bruschi e di girarti verso di me."
Fa come gli è stato detto, ma è evidente che non ha ancora capito cosa deve fare né con chi sta parlando. Per il momento è meglio non sconvolgerlo perché potrebbe morire ustionato.
Ottimismo prima di tutto.
Sono tentata di seguire Charlie, ma qualcosa nel modo in cui Newt mi sta guardando mi blocca e di nuovo quello sguardo, un misto tra "devo dirti una cosa" e "non voglio ferirti". Odio quando mi guardano così.
Non ho bisogno di pronunciare la formula per entrare e ci riesco anche con facilità.
Vedo in rewind gli istanti appena vissuti: la stanza di Hagrid, Charlie che si gira con il drago sul braccio e la valigia a terra.
"Devo dire a Selene che non può più entrare qui dentro."
Un salto all'indietro mi fa tornare di nuovo nella mia mente con troppa forza e devo appoggiarmi al ripiano della cucina.
"Non sai proprio aspettare, vero?" è un po' arrabbiato, ma il sollievo gli distende la pelle.
Alzo le spalle per sembrare quanto più innocua possibile. "Ti ho risparmiato la fatica" esclamo con naturalezza e fingo di non esserci rimasta male.
Con tutta la conoscenza che ho adesso sarebbe fantastico poter entrare nel suo mondo pieno di creature però la mia magia non me lo permette. Nell'ultimo periodo è più un limite che un pregio.
"Hai visto la reazione del drago..." aspetta che lo guardo prima di proseguire "non posso rischiare e mettere in pericolo le creature, te e noi. Non me lo perdonerei mai e..."
Lascia la frase in sospeso ma so cosa vuole dire: Silente non ne sarebbe felice.
Già questa situazione è contro la sua volontà, non è la cosa migliore attirare troppo la sua attenzione.
Mi allontano di un altro passo e mi appoggio al davanzale della finestra. D'istinto impugno la bacchetta con la mano destra, sperando così di riuscire a diminuire la magia emessa dal mio corpo e sopporto in silenzio la brutta scossa che parte dal legno e arriva nel petto.
Charlie muove un piede avanti all'altro come se stesse camminando su una corda sospesa al centro della Sala Grande. Si ferma davanti a Newt e la sua valigia.
"Ora non avere paura e fai come me" si gira e in pochi secondi sparisce dalla nostra vista.
In un attimo di perplessità il giovane grifondoro mi lancia un'occhiata insicura. Gli faccio un cenno col viso per rassicurarlo e resto da sola con Hagrid.
La curiosità è davvero forte ma devo resistere. Non devo guardare perché le creature che ha in valigia sono sensibili alla magia e alle intrusioni brusche.
"Aspetta!" Hagrid urla all'improvviso e mi fa spaventare. Sbatto la schiena contro il muro di pietra. Il mezzogigante si lancia verso la valigia e urlo anch'io per fermarlo. Non posso immaginare il disastro provocato dai suoi piedi che tentano di entrarci.
"Non gli avete dato un nome!" piagnucola con gli occhi lucidi e il naso chiuso. Non scommetteresti uno zellino sul suo essere un gigante per metà.
"Che è successo?" la voce di Newt ci arriva in lontananza e mi affretto a rispondere prima dell'uomo. "Hagrid ha dimenticato il thè sul fuoco!"
Aspetto qualche minuto prima di parlare di nuovo per essere sicura che nella valigia non sentiranno.
"Sei pazzo? Vuoi dare un nome al drago?"
Questo conferma solo che ho fatto bene a non fidarmi del suo senso del dovere.
"Beh, perché no?" batte le grandi mani sul pantalone alla ricerca di qualcosa "Tutte le creature hanno un nome!" prende da una tasca un grande panno di stoffa e soffia il naso con forza. Un trombone avrebbe fatto meno rumore.
Mi avvicino e alzo il viso per poterlo guardare meglio. Ha il viso zuppo di lacrime.
"Non spetta a noi." apro la mano destra e faccio comparire un fazzoletto pulito "Non doveva stare con noi così tanto, ci siamo già affezionati troppo."
Hagrid asciuga occhi, guance e naso e fa un'altra bella e rumorosa soffiata con tanto di liquidi non identificati che saltano in ogni direzione. Ringrazio il sortilegio scudo per avermi salvato da una situazione scomoda e ripugnante.
"Allora faccio il thè!" esclama e non riesco a dirgli di no sia perché mi dispiace dargli un'altra risposta negativa, sia perché mi prende in braccio per portarmi su una sedia.
"Ti sei già scottata troppo oggi." indica il fuoco all'altro lato e poi si mette a trafficare.
Non riesco a stare seduta e inizio a camminare avanti e indietro, passando davanti alla finestra. Vedo gruppetti di studenti che escono dal castello e mi do uno schiaffo in fronte.
Nella frenesia della nascita del drago abbiamo dimenticato le lezioni.
Chissà cosa stanno pensando tutti e cosa dirà Piton con la sua mente brillante e sarcastica alla McGonagall o a Silente.
Afferro la pergamena e la piuma prendi appunti e scrivo due bigliettini uguali.
Stiamo bene, siamo da Hagrid.
E faccio in modo che compaiano sulla scrivania del preside e della professoressa.
È un rischio comunicare la nostra posizione, ma ormai non c'è più pericolo che ci trovino con l'uovo.
Il drago ora è passato nelle mani di qualcuno che può averlo e questo è solo un incontro avvenuto per caso.
Ci crederanno, no? Silente sicuramente.
Quasi rido per il mio stupido sarcasmo ma Hagrid richiama la mia attenzione.
"Cosa stanno facendo? È passato tempo!"
Ha dei guanti con il tessuto fiorato e grazie ad essi riesce a reggere la teiera bollente.
"Charlie sta facendo il giro esplorativo."
Afferro una sedia e mi accomodo. È inutile cercare di non accettare il suo thè e i grandissimi biscotti di marmo, quindi ormai non oppongo più resistenza e Hagrid mi è riconoscente. Gli fa piacere avere compagnia e a me piace passare un po' di tempo con lui.
"Sai cosa stanno facendo! Perché non me lo dici?" si mette proprio di fronte a me col viso imbronciato.
Giusto. Quando sai fare cose straordinarie, si presuppone che le faccia in continuazione.
"No, Hagrid. Non posso vedere cosa stanno facendo. Potrei rovinare la tranquillità delle creature." Cerco di spiegare in modo semplice perché quando è così contrariato non vuole sentire ragioni.
Infatti sbuffa rumorosamente e poi afferra due tazze malandate e versa in modo brusco il denso liquido marrone, quasi nero.
Con gli anni ho imparato ad apprezzarlo, anche se il sapore resta sempre indecifrabile e non ho il coraggio di chiedergli gli ingredienti.
I biscotti invece sono buoni, nonostante serva la forza di un gigante per masticarli, ma per questo la magia si rivela di fondamentale importanza.
Restiamo così, seduti e in silenzio, anche quando ormai abbiamo finito il thè e buona parte dei biscotti.
Poi sentiamo dei sussurri che pian piano diventano più forti.
Il primo ad uscire dalla valigia è Charlie, a cui segue subito dopo anche Newt.
Il mio grifondoro ha gli occhi pieni di luce e di felicità e quando mi vede, all'altro lato del tavolo, si precipita da me con un sorriso enorme.
Non mi dà il tempo di alzarmi, perché mi afferra e mi ritrovo tra le sue braccia, con i piedi a qualche centimetro dal pavimento.
"Sei pazza.." sussurra nelle mie orecchie "..e sei fantastica!"
Mi aggrappo alla sua schiena e chiudo gli occhi. Eravamo nella stessa stanza, ma sembrava lontano chilometri e mi è mancato.
Mi lascia così posso tenermi sulle mie gambe e si stacca di poco.
"Grazie!" mi afferra le mani e le porta in alto. Lascia tanti piccoli baci sulle dita con gli occhi fissi nei miei. "È stata la cosa più bella che potessi regalarmi!"
Mi sta abbagliando con tutta questa luce, felicità e amore e sono totalmente stregata da lui. Potrei vivere solo di questo. In questo momento tutto è irrilevante, non ha importanza il cibo, né l'acqua, né la magia, ma solo lui.
La realtà si presenta subito, però, con un rumore stridulo e lungo.
Scattiamo subito nella direzione da cui proviene e l'unica cosa che vediamo è il faccione paffuto e colpevole di Hagrid.
"Scusate… La sedia… Non volevo disturbarvi!"
Scoppiamo a ridere e ci segue anche il piccolo, grande, proprietario di casa.
"Io e Charlie abbiamo fatto conoscenza.." interviene Newt "Abbiamo parlato dei suoi studi e delle creature."
"È fantastico lì dentro!" Charlie indica la valigia e batte le mani come un bimbo.
Sorrido e sono davvero felice. L'invidia che avevo provato prima, nel non poter entrare con lui, è sparita.
Come posso provare anche un minimo sentimento negativo di fronte alla sua reazione?
"Devo salutarvi. Il piccolo deve raggiungere al più presto casa sua in Romania. Starà bene!" chiude la valigia e la afferra dal manico.
Mi avvicino a Charlie e lo abbraccio, così da essere al suo fianco. Non voglio che la fine di questo bellissimo momento lo rattristi.
"Allora.. Arrivederci!" alza una mano per salutarci e poi va via, seguito dal nostro coro di "Arrivederci".
Guardo il viso del mio ragazzo e lui fa lo stesso così ci ritroviamo naso contro naso.
"Come stai?" gli sussurro non dimenticando che c'è Hagrid in agguato.
"Felice." si avvicina e, a differenza di ciò che speravo, mi dà un bacio sulla guancia. Troppo educato. Troppo riservato.
Troppo grifondoro.
Prima che Hagrid possa offrirgli una tazza di thè, Weasley salta e, da solo, si dà uno schiaffo in fronte.
"Che ore sono?"
"Quasi ora di pranzo."
Ecco che si lamenta per le lezioni.
Sospira di sollievo. "Pensavo fosse più tardi.. Ho gli allenamenti di Quidditch!"
Alzo gli occhi al cielo.
"Tanto sei un cercatore, puoi allenarti anche da solo."
Odio i suoi compagni di squadra e non perché ci sono anche ragazze.
No, lo giuro.
Sono tutti una massa di arroganti palestrati e...
"Quando sarà la prossima partita?" Hagrid rompe il filo degli insulti.
"La settimana prossima. Speriamo di vincere contro Serpeverde." un sorrisetto di sfida compare sulle sue labbra.
Ah davvero? Perché non mi interesso mai delle cose che succedono a scuola?
"Non ci scommettere troppo!"
Alza gli occhi al cielo, poi mi afferra la mano.
"Ora andiamo perché non posso saltare anche il pranzo! Ciao Hagrid!"
Mi trascina fuori e riesco a stento a salutare con la mano.
STAI LEGGENDO
Experiment
FanfictionLa professoressa McGonagall si un passo con la pergamena davanti agli occhi e chiama gli alunni in ordine alfabetico. Applausi e grida seguono tutti i risultati del cappello parlante fino al mio turno. La voce chiara e forte dell'insegnante pronunci...