La mattina del 12 dicembre 1988 mi sveglio a causa di un peso sulla testa. Quando apro gli occhi, la mia visuale è occupata da piume bianco e grigio chiaro. Con delicatezza afferro il pennuto, che non è molto amichevole perché dà un morso al mio povero indice. Lo lascio cadere di scatto e lui apre le ali per mettere tra noi una distanza di sicurezza.
Lo fisso con rabbia.
Non ho un gufo, ma a quanto pare quest'anno la mia camera li attrae come se qui dentro ci fosse una scorta di topi da mangiare.
Ricambia il mio sguardo con i suoi grandi occhi gialli e dopo attimi di titubanza alza la zampa destra facendomi notare un bigliettino.
Sospiro esasperata perché Weasley sta diventando insopportabilmente pesante.
Leggo l'ennesimo messaggio pieno d'ansia e agitazione e lo lancio nel baule, al fianco di tutti quelli che mi ha passato di nascosto in questi giorni.
Mi preparo, prendo la borsa con i libri e mi avvio in Sala Grande, sperando di avere qualche momento di pace durante la colazione.Sto per salire le scale che portano al piano terra quando qualcuno mi afferra il braccio e mi trascina nel corridoio laterale. Reagisco quasi subito per liberarmi e alzo la mano destra. Non mi sono ancora ripresa, ma posso comunque far leva sul timore che tutti sembrano provare quando mi vedono.
"Ti ho già battuta, non ti darò la rivincita!" sussurra nel mio orecchio.
"Per Merlino, Bill! Sei impazzito?"
Il grifondoro sorride imbarazzato ed è quasi tenero.
"Scusa. Dovevo vederti, non rispondi ai miei biglietti e sto impazzendo!"
Quasi gli scoppio a ridere in faccia, perché non l'ho mai visto così in difficoltà.
"Ti verrà un colpo al cuore se non smetti di essere così preoccupato!"
Sussulta e cammina in modo frenetico.
"Charlie ha capito tutto! Mi guarda con sospetto, fa domande.."
"Ovvio, se ti comporti così anche davanti a lui!" alzo gli occhi al cielo e lo sbatto con la schiena al muro.
Bill spalanca gli occhi.
"Calmati e respira, fa finta di niente e nulla andrà storto!"Il ragazzo impallidisce ancora di più e con un cenno del capo indica qualcosa alle mie spalle.
Lo sguardo del professor Piton vaga dal viso shockato di Bill, alla mia mano sul suo braccio, fino ai miei occhi impassibili come sempre.
Cerca di entrare nei miei pensieri, ma come al solito sono pronta a difendermi e a lasciarlo fuori. Smette di provarci quasi subito e, con noncuranza, passa a Bill che, poverino, neanche nota l'intrusione. Avrei potuto proteggere la sua mente, ma questo avrebbe solo alimentato i sospetti.
"Spero per voi che non stiate infrangendo nessuna regola!" esclama con il solito tono strascicato e derisorio, prima di risalire la scala che conduce al piano terra.
"Oh Merlino, ci ha scoperti!"
Alzo per l'ennesima volta gli occhi al cielo e ringrazio proprio Merlino per non avergli rivelato i dettagli illegali. Non è il caso fargli sapere che, a grandi linee, il professore era già a conoscenza del piano.
"Se ci avesse scoperti, ora saremmo nel suo ufficio a discuterne. Va' a fare colazione!" lo incito ad incamminarsi per primo. Aspetto qualche minuto poi vado a sedermi.
Afferro qualche brioches, una tazza di latte e consumo la mia colazione senza alzare gli occhi verso il tavolo grifondoro.
Non ho voluto ammetterlo con Bill, ma sono anch'io in ansia. È la prima volta che faccio una cosa del genere e ho paura di aver combinato un casino. Ovviamente non mi comporterò come lui, che credo abbia fatto sorgere sospetti anche alle mura di pietra del castello.
Qualcuno prende posto sulla panca di fronte alla mia e, in contemporanea, un'altra figura si alza di scatto alla mia destra. Prima che possa urlare all'invasione, schiocco le dita e silenzio il bambinetto serpeverde.
Alzo gli occhi su Charlie poi sul mio compagno di casa che boccheggia cercando di far funzionare le corde vocali. Dovrebbero essere abituati alla presenza del grifone quindi non capisco perché ogni volta qualcuno voglia rompere il silenzio del mio spazio vitale.
"Tornerai a parlare appena sarai abbastanza lontano da non infastidirmi con la tua vocetta irritante."
Sussulta e corre via. Scavalca la panca, inciampa nei suoi piedi, ma resta lontano dal pavimento e in mezzo secondo abbandona la Sala Grande.
Hanno davvero ancora paura di me.
Cerco di prenderla come una cosa divertente, anche se mi spaventa a morte.
Ho fatto un disastro ed è tutta colpa del mio autocontrollo.
Il mio ragazzo sorride. "Potresti anche evitare di alimentare le loro paure!"
Il suono della sua risata mi tranquillizza: se è così rilassato significa che non ha sospetti su di me.
"Non lo faccio di proposito, anzi, mi sto comportando esattamente come ho fatto ogni giorno da 5 anni.." abbasso lo sguardo sulla mezza brioche nel piatto.
Charlie afferra la mia mano e la accarezza col pollice, piano e con delicatezza.
"Perché sei nel covo delle serpi?" sorrido per alleggerire la situazione.
"Non far finta di non saperlo!" alza gli occhi al cielo ma sorride "Solo Bill è capace di farmi infrangere le regole."
Gli stringo la mano e schiocco le dita con quella libera.
Una torta compare davanti a lui. Ho chiesto al mio amico elfo di preparare una torta rossa con un bel leone d'oro a decorarla.
La sorpresa si dipinge sul viso del prefetto Weasley e non potrei essere più felice.
"Selene..." fissa la torta poi mi guarda "È bellissima. Tu sei fantastica!"
Sorrido e lascio che dei coriandoli cadano tutti sulla sua testa. Lui ride, felice come un bambino.
Afferra qualche coriandolo e lo lancia nella mia direzione.
"Auguri!" esclamo alla fine e una candelina accesa si posiziona sulla torta.
Charlie soffia quasi subito, prima che possa incitarlo ad esprimere un desiderio.
Questa è una cosa che mi ha insegnato proprio lui durante uno dei miei primi compleanni da studentessa.
"Non ho bisogno di nessun desiderio!" esclama leggendomi nel pensiero e il mio cuore si scioglie. Non riesco più a stare al mio posto, corro, faccio il giro del tavolo e mi siedo sulle sue gambe. Stringo le braccia attorno al suo collo e faccio combaciare le nostre labbra in un bacio pieno di felicità.
"Questo non è il comportamento adatto a due prefetti!"
A quanto pare dobbiamo essere sempre interrotti.
La McGonagall è alle nostre spalle, ci sta fissando con un cipiglio arrabbiato, ma addolcisce un po' lo sguardo quando vede la bellissima torta rosso-oro.
"Weasley, credo che lei abbia sbagliato tavolo.."
Charlie ridacchia, in evidente imbarazzo, mi dà un bacio sulla guancia e va via, portando con sé il dolce.
"Silente vuole vederti..." sussurra la professoressa prima di andare via.
Un paio di minuti dopo sono faccia a faccia con il gargoyle di pietra che ricambia il mio sguardo ma non accenna a muoversi verso l'alto.
Strano.
Non ho mai avuto bisogno di pronunciare la parola d'ordine.
Cerco di concentrarmi e alla fine riesco a sentire i rumori e le voci al piano di sopra.
".. sicuro." Silente sta sussurrando e la sua voce è preoccupata.
"Hogwarts è sempre stato un luogo sicuro, i genitori non hanno nulla da temere.." Questo è Piton. Quasi lo immagino fermo e impassibile davanti alla scrivania.
"Questo è ovvio, ma le lamentele sono molte. Anche gli studenti mostrano comportamenti insoliti. Il Ministro in persona sta facendo domande. Non possiamo farla diventare un nemico.."
Spalanco occhi e bocca e smetto di ascoltare.
Faccio qualche passo indietro, indecisa se allontanarmi il più possibile, ma proprio in questo momento il gargoyle si muove.
Respiro e mi costringo ad avanzare per mettere entrambi i piedi su uno scalino. È risaputo che noi serpi preferiamo scappare piuttosto che affrontare le situazioni scomode, ma sono stata convocata, inoltre avevo fatto una richiesta specifica al preside, di cui mi interessano informazioni.
Posso sempre fingere di non aver sentito nulla.
La scala in pietra continua a girare e salire fino alla destinazione.
Come previsto, il professore non è seduto ma si trova accanto alla scrivania.
Mi avvicino all'elegante e raffinato tavolo, così da essere al centro del campo visivo del preside.
Restiamo a fissarci per qualche secondo.
Non ho intenzione di proferire parola per prima.
"Dopo il tuo ultimo duello la situazione è degenerata un po'."
Addio recita.
Il cuore inizia a battere più forte e barcollo all'indietro per raggiungere una delle sedie con difficoltà.
"Allora è vero? Anche i genitori..." lascio la frase in sospeso, così come il mio sguardo che focalizza sempre meno cose.
Col passare dei giorni mi sono resa conto da sola della gravità di ciò che avevo fatto.
Ho provato ad avvicinarmi alla ragazza corvonero nel modo meno spaventoso possibile, ma lei ogni volta urlava e scappava via. Ho parlato con i suoi compagni per riferire le mie scuse, ma erano tutti diffidenti, si tenevano a distanza e nessuno ha esaudito la mia richiesta.
Allora ci ha provato anche Charlie. L'ho scoperto per caso. Non mi fido della discrezione di Bill quindi ho iniziato ad usare la mia magia per controllare i fratelli Weasley.
Tutti quelli con cui ha parlato gli hanno chiesto come fa a sopportare la mia vicinanza.
Questa è una domanda che mi pongo anch'io, da sempre, ma cerco di non pensarci.
"Selene..." la voce di Silente mi risveglia e quando torno vigile riconosco la stessa sensazione che ho che ho provato quando fallivo durante le prime lezioni di Occlumanzia.
Ho abbassato la guardia.
"Non sei pericolosa, ma hai abilità che nessuno riesce a spiegarsi quindi ne sono spaventati."
"Anche al Ministero.." sussurro e distolgo lo sguardo.
"Soprattutto al Ministero." Silente mi corregge, poi continua "Sei al di fuori del loro controllo e loro odiano quando succede..."
Il suo tono di voce è seccato, so quanti problemi gli hanno dato nel corso degli anni e non posso sopportare di averne creati altri.
"Ai genitori abbiamo detto che era un duello autorizzato, la tua bacchetta si è frantumata e hai usato la tua magia."
Non alzo lo sguardo.
Resto immobile a guardare il pavimento e i miei piedi che tremano su di esso.
Sono uno scherzo della natura, un fenomeno da circo, un essere da chiudere in gabbia.
Come se fossi un drago.
Forse piaccio a Charlie perché sono simile alle creature magiche che tanto ama.
"Basta!"
La mano di Silente sbatte sul legno scuro della scrivania e alzo la testa spaventata.
Ha letto di nuovo la mia mente?
"Sì!" risponde sempre col tono di voce alto.
"Smettila" ripete con più calma "Sei una ragazza che sa controllare la sua magia intrinseca. Perdi ancora un po' il controllo, ma sei sulla buona strada per diventare una grande strega." fa un paio di passi per allontanarsi da me. "Nel frattempo continuerò a tenere il Ministero lontano da te, però devi promettere che non perderai più la testa."
Annuisco deglutendo.
Questo è un discorso che mi è stato fatto migliaia di volte, da quando ho iniziato a parlare.
"Ora.. Cambiamo argomento."
Silente scambia uno sguardo con Piton e capisco che le brutte notizie per me non sono finite.
"Per quanto riguarda ciò che mi hai chiesto: non si può fare. Il signor Weasley ha il turno serale al Ministero e la moglie non se la sente di venire ad Hogwarts da sola con i bambini piccoli."
Sospiro sconsolata anche se me l'aspettavo.
"Devi inventarti una nuova sorpresa."
Il tono di voce del Preside è piuttosto seccato. Non gli sta simpatico Charlie all'esterno della carriera scolastica.
Mi alzo.
Ho smesso di tremare, anche se sono ancora un po' agitata per tutto ciò che ho scoperto.
Con un cenno del capo, li saluto ed esco dall'enorme ufficio.
Bill non sarà contento.12/02/2022
buon pomeriggioooo. Capitolo molto di passaggio in cui succede poco. però non voglio iniziare a cambiare tutta la struttura altrimenti farei prima a cancellare la storia e postarla di nuovo, però lo so già che farei un disastro e perderei i capitoli già corretti (li sto modificando direttamente su wattpad quindi dovrei copiare tutto ed è un casino).
Qui non ho aggiunto molto anzi ho cancellato un po' di frasi. Ero molto, troppo, ripetitiva.
Buon fine settimana!
A presto,
esse.
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Experiment
FanfictionLa professoressa McGonagall si un passo con la pergamena davanti agli occhi e chiama gli alunni in ordine alfabetico. Applausi e grida seguono tutti i risultati del cappello parlante fino al mio turno. La voce chiara e forte dell'insegnante pronunci...