Capitolo 12. "Benvenuta ad Alcamon"

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Dopo lo spiacevole "scontro" con Lucian mi risveglio trovando sopra di me Drake, che mi fissa insistentemente senza togliermi gli occhi di dosso.
"Smettila di fare l'eroina. Non sei ancora pronta." Fa lui incrociando le braccia sul suo petto nudo.
La testa mi scoppia, mi ci vuole un po' prima che mi riprenda del tutto.
Alzandomi lentamente noto Drake a braccia conserte e senza maglietta, squadro ogni singolo centimetro della sua pelle scoperta ma, ancora incredula, quasi sbigottita, mi stropiccio gli occhi.
Lo osservo di nuovo.
"Oddio Drake sei nudo!" Esclamo alzandomi di scatto dal prato su cui mi aveva posata precedentemente.
Ammetto che la vista di tutto questo non mi dispiace affatto.
"Eh sì, sono senza maglietta... sai com'é ho dovuto metterla a te... i tuoi vestiti erano sporchi di sangue. Ti serviva qualcosa di asciutto e profumato." Fa lui strizzandomi l'occhiolino.
"Profumatissimo..." penso tra me e me cercando di sentirne l'odore senza farmi notare.
Non credo di aver mai sentito un profumo così buono, vorrei avercelo addosso per tutta la vita, il suo profumo.
"Coraggio dillo, ho un fisico niente male, ma sei troppo timida per ammetterlo." Dice con tono sarcastico.
Arrossisco.
"Drake..." mi copro portando le mani al viso.
Si avvicina a me per scostarmele con delicatezza. "Si?"
Il blu notte dei suoi occhi mi acceca, più dei raggi del sole che ricoprono Alcamon.
"Niente..." riporto le mani al viso.
"Non farlo."
"Fare cosa?" Dico con il volto ancora coperto.
Me lo scopre ancora una volta.
"Vedi? Sei più bella così. Non é meglio parlarsi guardandosi negli occhi?"
"Io... c..credo di sì..." arrossisco balbettando nervosamente.
"Non essere nervosa, lo so che su di te faccio un certo effetto ma non c'é bisogno che tu reagisca così."
Dice lui, iniziando a ridere.
"Sei sempre il solito scemo..."
Gli dico alzando gli occhi al cielo.
"Solito scemo io?? Cara la mia signorinella sarà meglio che scappi prima che ti prenda!" Fa per dirigersi verso di me ma prontamente mi alzo e inizio a correre gridando e ridendo.
"Prova a prendermi su!" Lo incito. 
In un secondo mi raggiunge, agganciando il mio corpicino esile con le sue braccia, facendomi cadere a terra.
"Va bene hai vinto, mi hai presa!"
Dico stesa sotto di lui appoggiata sul prato.
"Finalmente, non sai quanto ti ho aspettata." Mi sorride col respiro affannoso e poco dopo mi solleva dal suolo per baciarmi.
Mi abbandono a quel momento sperando che duri per sempre.
Le sue labbra si staccano dalle mie,
permettendomi di prendere fiato e rispondere: "Tu non hai la minima idea di quanto io abbia aspettato te."
Seguono minuti di silenzio, in cui mi limito solamente a guardare il suo viso: misterioso e cupo ma con un fondo di  purezza.
"Se vuoi visitare la mia città, forse potrebbero esserti utili dei vestiti adatti a te."
Mi osservo.
"Oh... hai ragione, forse dovrei." Sorrido spostando lo sguardo sul prato e accostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
La sua mano si posa sulla mia, dopo avermi accarezzato il viso me la prende, facendo incrociare le nostre dita e tenendola ben salda, come se avesse paura che scappi.
Mi limito ad osservare i suoi tratti fin quando non arriviamo in centro città, dove la mia attenzione si concentra sulla miriade di creature che circolano liberamente davanti a me.
Streghe, fate, folletti, demoni alati... somigliano quasi a Drake.
"Wow..." sbigottita rimango a bocca aperta.
"Cosa?" Dice lui spostando il suo sguardo su di me.
"É che... queste cose io... le ho sempre e solo viste alla tv e sono sempre cresciuta con la convinzione che  esistessero solo nella fantasia.
Nonostante i miei sogni, non credevo che tutto questo esistesse davvero."
Sorride.
"Benvenuta nel mio mondo Abigail... Benvenuta ad Alcamon ..."
Lentamente ci incamminiamo attraverso le vie di quella città,
alla quale sento di appartenere, ogni minuto di più.

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