Capitolo 18. "Il figlio illegittimo"

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"Quindi mi stai dicendo che...Lucian é tuo figlio?" Sibilo con voce rauca a Darius, immobile davanti a me.
"Proprio così, Abigail." Fa lui mantenendo il contatto visivo.
"...quindi... se anche Lucian é tuo figlio... Drake è..." lascio in sospeso la frase arrivando poco a poco alla conclusione.
"Suo fratello." Continua lui con un sorriso sarcastico.
"Suo fratello? Ma come é possibile?" Domando confusa.
Mi gira intorno lentamente per poi rispondermi.
"É molto semplice mia cara... tradì mia moglie Nora con una semplice cortigiana, il suo nome era Kyla."
Lascia in sospeso il monologo per poi incrociare le mani e continuare.
"Conobbi quella donna quando ormai mi accorsi che tra me e Nora le cose non stavano andando molto bene, il regno aveva bisogno di noi ma eravamo troppo egoisti per capirlo. 
In una notte tempestosa littigammo fortemente, talmente tanto da svegliare gran parte del castello, mai avrei immaginato di aver attirato anche  l'attenzione dei miei figli, che spaventati piansero e corseroo via.
A quel punto Nora, per amor loro, mi bandí per sempre dal castello, minacciandomi di non fare più ritorno o mi avrebbe rinchiuso nelle segrete.
Da quel momento mi ritrovai solo, non sapevo cosa fare, dove andare.
Non importava a nessuno che fossi il re, perché in tutto il regno si sparse voce dell'accaduto e per mesi mi ritrovai a vagare senza meta non trovando mai ospitalità da un qualche cittadino buono di cuore.
Ricordo però che fu una notte tranquilla, quando trovai Kyla in mezzo alle vie strette della cittá.
Era lí, tutta sola, davanti ad un locale frequentato solo da demoni, con i capelli scompigliati, il trucco sbavato e un sigaro d'erba magica in mano.
Decisi così di offrirle il mio aiuto ma ovviamente, dato il suo lavoro, la sola cosa che mi disse fu: "Devi pagare se vuoi toccare."
Io le risposi che non volevo niente, solo aiutarla, toglierla dalla strada e darle riparo, anche se nemmeno io ne avevo uno.
E così inizió la nostra conoscenza. Poco dopo ci trovammo casa, lei smise di fare la cortigiana e diventò un'ottima cuoca. Era così bella mentre si destreggiava tra i fornelli, era sempre allegra, non smetteva mai di sorridere ed io d'altro canto non ero da meno.
Purtroppo però il matrimonio con Nora non era ancora stato annullato, così io per il regno, nonostante mi ripudiasse, ero ancora il re.
Passó circa un anno da allora e un giorno Kyla mi comunicò di aspettare un bambino.
Io ero felice, ma qualcosa dentro di me si era spento.
Di lí a poco scoprii anche che Kyla mi aveva nascosto di essere metà fata e metà demone, ciò le donava enormi poteri, celatami però per lungo tempo.
La nascita di Lucian avrebbe potuto complicarsi, date le nostre nature contrastanti, ricordo che gli ultimi mesi li passammo giorno e notte svegli.
Kyla non dormiva da giorni, e io mi assicuravo che lei e il bambino stessero sempre bene e avessero sempre ciò di cui avevano bisogno.
Molti maghi e sciamani la visitarono, per capire se il parto avrebbe compromesso in qualche modo la loro vita, nessuno mai diede però buone notizie. Dopo il parto Kyla sarebbe morta. Lucian per nascere avrebbe dovuto appropriarsi di tutte le sue energie, solo così sarebbe sopravissuto.
E così fu... la notte in cui lei partorí dando alla luce nostro figlio, mi sorrise, guardò Lucian accarezzandolo, pronunció le sue ultime parole: "Prenditi cura di lui..." e poi si spense. La sua anima salì nel cielo a far compagnia alle altre stelle e quella notte una parte di me, se ne andò via con lei." Termina di parlare quando noto che abbassa lentamente gli occhi.
"Devi averla amata tanto." Sussurro pensierosa.
"Più di ogni altra cosa." Risponde lui.
All'improvviso il suo sguardo punta verso di me. "Ma i tempi sono cambiati, il Darius di una volta non esiste più!
Da quel giorno giurai vendetta e così feci! Mi vendicai con Nora, per avermi cacciato di casa lanciando una maledizione ad Alexa, mia figlia, e facendo morire lei.
Doveva pagarmela per quello che mi aveva fatto, promisi a me stesso che se io non ero felice, nessun' altro avrebbe dovuto esserlo.
E così fu. Per anni seminai il panico ad Alcamon, la gente che prima mi amava ora mi temeva e con il tempo ho preso il soprannome de "Il Signore delle tenebre", dove passo io, regna l'oscurità. Non me ne vanto ma, é un soprannome che mi si addice proprio, dati gli ultimi sviluppi."
"Dici? Siamo stati qua ore a raccontarci la favoletta del povero re incompreso, e ancora non mi hai uccisa... cosa vuoi davvero allora? Credevo che il tuo obiettivo fosse quello di far soffrire Drake attaccando me... mi sbaglio?" Lo provoco.
"No non sbagli Abigail... ma vedi io voglio che tu sappia, che ci sono altre cose che devi sapere, cose però assai peggiori della favoletta che ti ho appena  raccontato... purtroppo per te dovrai aspettare ancora un po' per il seguito della storia, nel frattempo però intrattieniti pure con mio figlio, non preoccuparti, non é quello buono."
Con una risata maligna esce dalla stanza, lasciando entrare Lucian
ed io davanti a lui, immobile, mentre spero che questa volta non mi faccia troppo male.

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